In serata sono ripresi massicci bombardamenti sulla Striscia, che hanno fatto saltare la rete internet. "La vendetta inizia stanotte", ha detto Mark Regev, consigliere del premier Netanyahu. L'esercito israeliano: "Ampia offensiva, non invasione". Appello ai palestinesi a spostarsi verso Sud. Hamas parla di violenti scontri e di tank che provano ad entrare a Gaza e ha chiamato alle armi i connazionali della Cisgiordania, scesi in piazza in protesta. Usa: "serve azione chirurgica"
Guerra Israele-Hamas, colloquio Usa-Qatar: "Doha rivedrà i rapporti con i terroristi"
Media: "Da Hamas no al rilascio degli ostaggi fino a cessate il fuoco"
Hamas non potrà rilasciare gli ostaggi finchè non sarà concordato un cessate il fuoco. E' quanto scrive il giornale russo Kommesrant, citando una fonte di Hamas, dopo gli incontri di ieri a Mosca tra una delegazione di Hamas con esponenti del governorusso. Secondo la stessa fonte ci vorrà tempo per localizzare tutti coloro che sono stati portati a Gaza dalle varie fazioni palestinesi.
Sondaggio, quasi la metà degli Israeliani vuole evitare invasione Gaza
Quasi la metà degli israeliani vuole evitare un'invasione di Gaza, secondo un sondaggio pubblicato sul quotidiano Maariv, il che potrebbe indicare un calo di sostegno per la prevista fase successiva della controffensiva contro i militanti di Hamas che detengono circa 200 ostaggi.
Alla domanda se i militari debbano immediatamente passare ad un'offensiva di terra su larga scala, il 29% degli israeliani è d'accordo mentre il 49% ha detto che "sarebbe meglio aspettare" e il 22% è indeciso.
Maariv commenta che i risultati sono in contrasto con il sondaggio del 19 ottobre che rilevava il 65% di sostegno a favore di una grande offensiva di terra.
L'ex ministro Arafat: "Mancano le prospettive di pace"
"Siamo in un momento pericoloso. Israele reagisce a quello che definisce un attacco indiscriminato di Hamas contro i propri civili in un modo ancora più indiscriminato contro Gaza. Ciò genera rischi di guerra con l’Egitto e in Libano con Hezbollah. Ma il peggio è che non vediamo una soluzione politica, mancano prospettive di pace". Lo sostiene dal suo ufficio a Ramallah, in un'intervista al Corriere della Sera, Ghassan Khatib, ex ministro del governo di Yasser Arafat e oggi responsabile del Media Center per la Cisgiordania, affermando di "rifiutare la narrativa trionfante per cui la nuova ondata di guerra sarebbe stata generata da un attacco terroristico. Siamo immersi nel continuo avvitarsi di violenze e contro-violenze nel contesto dell’occupazione israeliana, che si è fatta sempre più brutale e pericolosa negli ultimi anni sotto il tallone del governo guidato da Netanyahu, un misto di fanatici religiosi e nazionalisti xenofobi, impegnato a reprimere e abusare la popolazione palestinese".
"Non è possibile calmare le tensioni ricorrendo sistematicamente alla forza - prosegue l'ex ministro di Arafat - Occorre ricordare che all’origine del problema resta l’occupazione israeliana dei territori palestinesi: soltanto la mediazione e la politica possono cercare la soluzione di compromesso, altrimenti la violenza è destinata a degenerare ulteriormente. Affidare la gestione di Gaza al governo di Abu Mazen? Un’illusione stupida. Nessun leader palestinese andrà a prendere in consegna Gaza a bordo di un tank israeliano. La soluzione della pace in cambio della terra è diventata impraticabile perché Israele ha continuato a costruire ed espandere colonie nel centro di quelle stesse regioni che dovevano costituire il cuore dello Stato palestinese. Se però gli Usa premessero per smantellarle, allora la soluzione tornerebbe sul tavolo".
Nuovo blitz esercito dentro la Striscia, colpita Hamas
L'esercito israeliano con carri armati e soldati - e l'appoggio dell'aviazione - è entrato di nuovo dentro la Striscia di Gaza per blitz limitati. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui sono stati colpiti operativi e postazioni di Hamas. Il blitz ha interessato la zona di Shujaiyya, sobborgo di Gaza City ben oltre la frontiera. Subito dopo, l'esercito è uscito dalla Striscia senza perdite.
Consiglio Europeo, i 27 chiedono pause umanitarie a Gaza
Reuters: "Quasi la metà degli israeliani vuole evitare qualsiasi invasione di Gaza, secondo un sondaggio. Questo potrebbe indicare un calo del sostegno alla prevista fase successiva della controffensiva contro i militanti di Hamas che detengono circa 200 ostaggi"
L'esperto: "Raid Usa in Siria non sono separati da guerra Israele-Hamas"
Gli attacchi degli Stati Uniti contro obiettivi sostenuti dall’Iran in Siria sono collegati alla guerra Israele-Gaza. Lo ha detto ad Al Jazeera Hassan Mneimneh, un esperto di Medio Oriente e Nord Africa presso il Middle East Institute di Washington, DC, secondo cui i raid americani non possano essere considerati separati dalla guerra dello Stato ebraico in Medio Oriente.
“Ciò si inserisce nel contesto del sostegno degli Stati Uniti a Israele nella sua guerra contro Gaza e quindi non può essere distinto. Non può essere separato”, ha detto Mneimneh. “Ciò di cui possiamo parlare è il fatto che abbiamo incertezza da parte di Washington riguardo le intenzioni di Teheran e, a sua volta, incertezza a Teheran riguardo alle intenzioni di Washington".
“Se l’Iran è certo che questa guerra sta arrivando - ha aggiunto - allora potrebbero decidere di agire in anticipo, prima di essere annientati da Stati Uniti e Israele. Ma non siamo ancora arrivati a questo punto”.
Mo: F-15 Usa colpiscono obiettivi legati all'Iran in Siria
L'esercito americano ha effettuato attacchi contro due strutture nella Siria orientale utilizzate dal Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche iraniane e dai gruppi da esso sostenuti. Lo ha detto il Pentagono, aggiungendo che il raid è in risposta a un'ondata di attacchi contro le forze statunitensi sia in Iraq che in Siria.
Mentre le tensioni aumentano sul conflitto Israele-Hamas, le truppe statunitensi e della coalizione sono state attaccate almeno 19 volte in Iraq e in Siria da forze appoggiate dall'Iran nella scorsa settimana. Un totale di 21 militari americani hanno subito ferite lievi, nella stragrande maggioranza lesioni cerebrali traumatiche.
Gli attacchi hanno preso di mira depositi di armi e munizioni utilizzando aerei F-15, ha detto un funzionario del Pentagono, e non sono stati coordinati con Israele. "Questi attacchi di autodifesa di precisione sono una risposta a una serie di attacchi in corso e per lo più infruttuosi contro il personale americano in Iraq e Siria da parte di gruppi di miliziani sostenuti dall'Iran, iniziati il 17 ottobre", ha precisato in una nota il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin.
Scontri con Israele in Cisgiordania, uccisi 3 palestinesi
Tre palestinesi sono stati uccisi - e altri 12 feriti - in scontri con l'esercito israeliano a Jenin nel nord della Cisgiordania. Lo ha fatto sapere, citato dall'agenzia Wafa, il direttore dell'ospedale cittadino Wissam Bakr che ha identificato i tre in Abdullah Bassam Abu Al-Haija, Muhammad Al-Amer (24 anni) e Jawad Al-Turki. L'esercito israeliano ancora non ha commentato i fatti.
L'Idf entra a Gaza per la terza volta in 24 ore
L'esercito israeliano è entrato nel nord di Gaza questa notte per la terza volta in 24 ore e ha attaccato postazioni di Hamas, alcune delle quali a Gaza City. Lo rende noto lo stesso IDF secondo quanto riportano i media israeliani. Secondo l'esercito, gli obiettivi sono membri di Hamas, piattaforme di lancio di missili anticarro e quartier generali di Hamas. Nessun soldato è rimasto ferito.
Sale a 6 il bilancio dei feriti in città egiziana di confine
E' aumentato a sei il bilancio dei feriti nella città egiziana di Taba al confine con Israele, provocati nella notte dal lancio di un razzo nella guerra tra Israele e Hamas: lo riferiscono media e testimoni. "Nell'ambito dell'attuale escalation a Gaza, un razzo si è schiantato a Taba, provocando sei feriti lievi", riporta la televisione AlQahera News, vicina all'intelligence egiziana. Testimoni hanno detto all'agenzia di stampa Afp che il razzo ha colpito una dependance di un ospedale.
Biden a Iran: "Niente attacchi contro truppe statunitensi"
Il presidente Usa Joe Biden ha inviato un messaggio al leader supremo dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, mettendolo in guardia contro gli attacchi contro le truppe statunitensi nel conflitto Israele-Hamas. A darne notizia e' stata la Casa Bianca. "E' stato trasmesso un messaggio diretto", ha confermato ai giornalisti il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby, rifiutandosi di dettagliare come sia stato trasmesso.
Von der Leyen: "Vigilare su crimini di odio e antisemitismo"
"Dobbiamo continuare a essere molto vigili" su gli atti "antisemiti" e "su tutti gli altri crimini di odio". Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in conferenza stampa al termine della prima giornata di lavori del vertice Ue, spiegando di aver esortato "i leader a trovare un accordo sulla proposta della Commissione di aggiungere l'incitamento all'odio e i crimini generati dall'odio all'elenco dei reati dell'Ue". I leader, ha detto ancora von der Leyen, hanno riferito che dallo scoppio del conflitto fra Israele e e Hamas si osserva "un aumento molto significativo degli atti antisemiti".
Razzo su città egiziana di confine, cinque feriti
Un razzo lanciato nella guerra tra Israele e Hamas ha ferito cinque persone in una città egiziana al confine. Lo riferiscono i media locali. Il razzo ha colpito giovedì la città di Taba. "Nell'ambito dell'attuale escalation a Gaza, un razzo si è schiantato contro un edificio residenziale", ha riferito la televisione AlQahera News.
Operazioni esercito Israele in Cisgiordania, tre feriti
Tre persone sono rimaste ferite - una delle quali in modo grave - durante gli scontri con le forze israeliane nella città di Jenin, in Cisgiordania. Lo comunica - come riporta Haaretz - la Mezzaluna Rossa. Secondo quanto riferito dai palestinesi, l'esercito israeliano sta conducendo operazioni di arresto su larga scala in tutta la Cisgiordania: molti militari sono entrati a Jenin e nell'adiacente campo profughi. Inoltre, sempre secondo quanto riferisce la Mezzaluna Rossa, una persona è rimasta ferita dal fuoco dell'esercito israeliano a Nablus.
Perché Israele non entra (ancora) nella Striscia?
Israele minaccia tutti i giorni di entrare a Gaza. L’esercito di Tel Aviv cinge di assedio la Striscia, per tre lati dal loro territorio, mentre il confine egiziano si apre solo raramente per gli aiuti umanitari, ma non è certamente una via di fuga per Hamas. Eppure, qualcosa non torna. Perché Israele è incerta su come proseguire? Perché, non è ancora entrata a Gaza? Le ragioni sono diverse e complesse. IL PUNTO
Nili, cosa sono le forze speciali formate da Israele per distruggere i capi di Hamas
Il nuovo gruppo formato da membri selezionati dei due servizi segreti Shin Bet e Mossad ha come scopo l’uccisione degli autori del massacro del 7 ottobre scorso e dei leader di Nukbha, le forze speciali delle Brigate Ezzedin al-Qassam. COSA SAPERE
Quanto è potente l’arsenale di razzi e missili di Hezbollah?
Gli analisti considerano l’organizzazione vicina ad Hamas l’entità più armata al mondo fra quelle che non sono uno Stato: secondo il ministero della Difesa israeliano potrebbe sostenere fino a 1.500 lanci di razzi o missili al giorno. Anche di questo si è parlato in una puntata di “Numeri”, programma di approfondimento di Sky TG24. I DATI
Perché il Qatar può essere decisivo nella liberazione degli ostaggi di Hamas
Il piccolo emirato del Golfo Persico è un alleato importante degli Stati Uniti ma vanta un’influenza crescente nel mondo arabo grazie a decenni di finanziamenti. Il successo della trattativa per il rilascio delle due cittadine statunitensi Judith e Natalie Raanan e di due donne israeliane sembra preludere ad un ruolo centrale di Doha per risolvere la crisi degli altri ostaggi. I DETTAGLI