I cittadini sono stati chiamati alle urne per il primo turno delle elezioni presidenziali. Il premier romeno Marcel Ciolacu è avanti ma tallonato da Calin Georgescu, un candidato indipendente ma su posizioni di estrema destra. Con ogni probabilità sarà necessario attendere il turno di ballottaggio, in programma l'8 dicembre, per sapere chi sarà il nuovo capo dello Stato
In Romania oggi, domenica 24 novembre, i cittadini sono stati chiamati alle urne per il primo turno delle elezioni presidenziali. I seggi sono rimasti aperti dalle 7 alle 22 locali (6-21 italiane) e alla chiusura sono iniziati gli scrutini. Come era nelle previsioni, il premier socialdemocratico Marcel Ciolacu (Psd) si è affermato nel primo turno ma ci sarà bisogno tuttavia di un ballottaggio per conoscere chi andrà a succedere al presidente uscente, il liberale Klaus Iohannis, che ha guidato il Paese balcanico per dieci anni con due mandati quinquennali. Ma la sorpresa della serata è venuta da Calin Georgescu, un candidato indipendente ma su posizioni di estrema destra, che stando ai primi risultati ancora parziali sembra tallonare da vicino il premier Ciolacu, lasciando distanziato al terzo posto George Simion, l'altro candidato di estrema destra, trumpiano convinto e ammiratore di Gorgia Meloni, che i sondaggi vedevano come secondo e probabile sfidante di Ciolacu al secondo turno.
I risultati parziali
Con il 40% delle schede scrutinate, Ciolacu è dato al 23%, tallonato da Georgescu con un sorprendente 22%, mentre Simion, capo del partito dell'ultradestra sovranista Aur, è attestato al 15%. Seguono Elena Lasconi, leader della formazione di centrodestra Usr e l'ex premier liberale Nicolae Ciuca, dati rispettivamente al 13% e al 10%. Georgescu, filorusso e accusato di antisemitismo e pulsioni anti-occidentali, era praticamente sconosciuto sul piano politico fino al giorno della sua candidatura. La differenza percentuale tra Ciolacu e Georgescu resta minima, anche se appare sempre più probabile che saranno loro due a sfidarsi al ballottaggio fra due settimane. Quello che è emerso da questo primo turno è comunque la forte affermazione dell'estrema destra, che ha piazzato i propri candidati al secondo e terzo posto del voto odierno, e che potrà per questo far registrare una buona performance nelle elezioni parlamentari in programma in Romania domenica prossima primo dicembre.
L’affluenza
Buona l'affluenza alle urne, che con il 53% è risultata decisamente più elevata rispetto al 42.2% delle precedenti presidenziali nel 2019. "Il risultato del primo turno conferma che abbiamo fatto quello che serve al paese", ha dichiarato in serata il premier Ciolacu, che resta comunque il favorito per il successo finale. Sarà adesso fondamentale capire come si muoveranno le forze di destra per la sfida dell'8 dicembre, e quali saranno le mosse in particolare di Lasconi, che ha annunciato di voler parlare "con tutte le forze di destra". Naturalmente, ci saranno da distribuire anche i voti dell'indipendente Mircea Geoana (5%), ex vice-presidente della Nato presentatosi da indipendente, e del rappresentante della minoranza magiara, Hunor Kelemen.