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Attentato Bruxelles, arrestato un sospetto complice in Spagna

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©Ansa

La polizia ha fatto sapere che l’uomo è stato arrestato a Benahavis, nella provincia di Malaga, ed era oggetto di un mandato d'arresto emesso dalle autorità belghe

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È stato arrestato in Spagna, nella provincia di Malaga, un uomo sospettato di aver avuto un ruolo nell'attentato dello scorso 16 ottobre a Bruxelles in cui sono stati uccisi due cittadini svedesi. Lo riferiscono fonti di Polizia, senza fornire informazioni sulla sua identità e sulla sua nazionalità. Il responsabile dell'attentato, Abdesalem Lassoued, è stato ucciso dalla polizia belga in una sparatoria il 17 ottobre.

Il comunicato della polizia spagnola

"Agenti della polizia nazionale hanno arrestato a Benahavis", nella provincia di Malaga, "una persona per il suo coinvolgimento nell'attacco jihadista del 16 ottobre in Belgio" che era oggetto di un mandato d'arresto emesso dalle autorità belghe, ha riferito la polizia in un comunicato stampa.

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Ieri un arresto in Belgio

Ieri la polizia belga ha convalidato l'arresto di un altro uomo sospettato di essersi reso complice nell'attentato. Si tratta di un tunisino di 44 anni sospettato di essere "collegato all'arma utilizzata durante l'attacco" da parte di Abesalem Lassoued: è stato accusato di "omicidio e tentato omicidio in contesto terroristico e di partecipazione alle attività di un'organizzazione terroristica".

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Due uomini incriminati a Parigi

Il 24 ottobre invece due uomini residenti nella regione di Parigi e "probabilmente legati all'autore dell'attentato" sono stati incriminati da un giudice della capitale per associazione terroristica e complicità nell'omicidio dei due svedesi e posti in custodia cautelare. Secondo fonti vicine al dossier, si tratta di due cittadini tunisini di circa 40 e 50 anni di età. Il più giovane, che "risiede da circa 20 anni in Francia", ha contestato "formalmente le accuse", ha detto alla Afp il suo avvocato, Souleymen Rakrouki, assicurando che il suo assistito "non ha nulla a che vedere né da vicino né da lontano con l'attentato". L'assalitore di Bruxelles "è un amico che conosceva da tanto tempo, di cui non aveva visto segni di radicalizzazione. Mai avrebbe potuto immaginare un tale passaggio all'atto", ha precisato.

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