Secondo media egiziani affiliati allo Stato, le due donne anziane sono arrivate al terminal del valico di Rafah tra Gaza e l'Egitto. Circola l’ipotesi che l’organizzazione terroristica stia trattando la liberazione di 50 ostaggi: le negoziazioni per il possibile rilascio vacillerebbero sulla richiesta a Israele di consentire le consegne di carburante a Gaza
L'ala militare di Hamas, le Brigate al Qassam, hanno liberato due ostaggi israeliani. Lo ha annunciato il portavoce Abu Obeida in un post su Telegram secondo cui la mediazione è stata compiuta dall'Egitto e dal Qatar (GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE). "Abbiamo deciso di rilasciarle - ha detto Hamas - per soddisfare ragioni umanitarie". Israele, riporta tv Kan, ha confermato il rilascio: si tratta di due donne anziane. Secondo media egiziani affiliati allo Stato, sono arrivate al terminal del valico di Rafah tra Gaza e l'Egitto. Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha annunciato di aver "facilitato il rilascio di altri due ostaggi trasportandoli fuori da Gaza questa sera. Il nostro ruolo di intermediario neutrale tra le parti in guerra rende possibile questo lavoro. Siamo pronti a visitare i rimanenti ostaggi e a facilitare qualsiasi futuro rilascio. Siamo lieti che queste persone potranno presto riunirsi alle loro famiglie e ai loro cari", si legge nella nota, riportata sui media internazionali.
Hamas: “Rilascio nonostante violazioni di procedure concordate”
Hamas ha ricordato che "il nemico fin da venerdì scorso ha rifiutato di accettare la loro liberazione, e sta ancora trascurando il dossier dei suoi prigionieri". Il rilascio è avvenuto "nonostante l'occupazione abbia commesso più di 8 violazioni delle procedure concordate con i fratelli mediatori. Procedure che l'occupazione avrebbe dovuto rispettare durante questo giorno per completare il processo di consegna". Il canale israeliano I24 ha inoltre sottolineato che "la Croce Rossa è in procinto di accogliere un gruppo di circa 50 rapiti con doppia cittadinanza". Stando alle stesse fonti, il trasferimento "avverrà nella zona di Khan Yunis, nel sud della Striscia. Se non dovessero emergere nuovi ostacoli, si prevede che un accordo verrà raggiunto nelle prossime ore", riferisce I24. Il Wall Street Journal sostiene - citando alcune fonti - che le trattative per il possibile rilascio siano connesse alla richiesta di Hamas a Israele di consentire le consegne di carburante a Gaza.
leggi anche
Guerra Medioriente, Tajani: morti i due italo-israeliani dispersi
Nipote ostaggio: "Sono felice, spero sia solo l'inizio"
"Sono felice, spero che questo sia solo l'inizio di ciò che verrà", ha detto il nipote di una delle due donne anziane rilasciate da Hamas e arrivate al valico di Rafah, tra Gaza e l'Egitto. Lo riporta il media israeliano Haaretz. La famiglia è "felice dell'annuncio ufficiale" del ritorno dei rapiti e ha aggiunto che spera che questa sia "solo un'apertura per continuare". "Non vediamo l'ora che arrivino loro e il rilascio delle persone rapite dal nostro kibbutz e delle altre in generale", ha detto il nipote della donna aggiungendo che "andremo a trovarla adesso". La figlia della donna ha aggiunto che non ha ancora sentito nulla di suo padre, anche lui prigioniero di Hamas.
Altri due ostaggi liberati negli scorsi giorni
Qualche giorno fa la liberazione di Judith Tai Raanan e di sua figlia Natalie Raanan, 18 anni, con cittadinanza americana. Madre e figlia erano in Israele per far visita ad alcuni parenti, festeggiare l'85esimo compleanno di un familiare e celebrare la Simchat Torah (o 'Gioia della Torah') nel kibbutz di Nahal Oz, situato a poco più di un chilometro dal confine con Gaza, che è stato attaccanto dai miliziani. La coppia, dopo la liberazione, è stata consegnata alla Croce rossa internazionale. Judith e Natali Raanan vivono a Evanston, nell'area di Chicago, in Illinois. La ragazza si era recentemente diplomata al liceo e voleva prendersi una pausa e visitare la famiglia all'estero.