Lo ha detto, citato dai media il portavoce dell'ala militare dei Hamas Abu Obeida spiegando che non c'è un conto preciso viste "le difficoltà pratiche e di sicurezza". Completati i preparativi per l'apertura del valico di Rafah ma finora nessun aiuto umanitario è entrato verso la Striscia e nessuno è uscito. Netanyahu continua a respingere l'idea di un cessate il fuoco. Per il presidente Usa Joe Biden l'attacco di Hamas è stato una "barbarie grave quanto l'Olocausto"
Putin ha in programma colloqui con Netanyahu e Abu Mazen
Il presidente russo Vladimir Putin ha in programma oggi colloqui telefonici con il premier israeliano Benyamin Netanyahu e con il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Lo ha annunciato il suo consigliere per la politica estera, Yuri Ushakov, citato da Interfax.
Erdogan chiama Raisi, no a escalation
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto in queste ore un colloquio telefonico con il presidente iraniani Ibrahim Raisi cui ha ribadito l'impegno della Turchia per frenare l'escalation tra Hamas e Israele. La telefonata ha infatti avuto come argomento centrale gli ultimi sviluppi del conflitto in Medio Oriente tra Hamas e Israele e la preoccupazione per la popolazione civile della Striscia di Gaza. Nel comunicato della presidenza turca si rende noto che Erdogan ha sottolineato l'importanza che gli scontri cessino al più presto e che i palestinesi possano avere accesso ad aiuti umanitari.
Iran: "Hamas pronto a rilascio ostaggi se si fermano i raid"
Hamas sarebbe pronto al rilascio dei circa 200 ostaggi se Israele mettesse fine agli attacchi sulla Striscia. Lo ha detto, citato da Times of Israel, il portavoce del ministro degli Esteri iraniano Nasser Kanaani. Non risulta però al momento una presa di posizione in tal senso di Hamas. Secondo Hanani, esponenti della fazione palestinese "hanno detto di essere pronti a prendere le necessarie misure per il rilascio dei civili tenuti dai gruppi della resistenza, ma che il loro punto di vista è che tali misure richiedono preparativi impossibili sotto i bombardamenti quotidiani dei sionisti contro varie parti di Gaza".
Haaretz: Biden forse mercoledì in Israele
Secondo una fonte israeliana, il presidente Usa Joe Biden potrebbe arrivare in Israele mercoledì prossimo. Lo riferisce Haaretz.
Libano, governo: "Non ha senso aprire il fronte con Israele"
Il primo ministro libanese uscente Nagib Miqati ha detto oggi che "il governo sta continuando i suoi contatti in patria e all'estero per mantenere, per quanto possibile, la calma sulla scena locale e proteggere il (Libano) dalle ripercussioni della guerra a Gaza". "Non avrebbe senso avventurarsi nell'apertura di un fronte nel sud del Libano perché i libanesi non lo sopporterebbero. Alcuni si chiedono chi abbia il potere di decidere se fare la guerra o la pace", ha detto Miqati citato dall'agenzia governativa libanese Nna. "Nelle circostanze attuali, stiamo lavorando per la pace. La decisione di fare la guerra è nelle mani di Israele", ha affermato Miqati, sostenendo che da una parte è necessario convincere Israele a porre fine al conflitto e, dall'altra, bisogna smettere di provocare Israele per non creare ulteriore tensione".
L'Iran minaccia Israele, si teme un allargamento del conflitto nella guerra contro Hamas
Si teme un allargamento del conflitto in Medio Oriente. Teheran - vicino ai terroristi di Hamas e agli Hezbollah del Libano - ha già lanciato la sua minaccia: "Nessuno può garantire il controllo della situazione" se le truppe israeliane dovessero invadere la Striscia. Intanto, alcuni uomini del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica iraniana (Irgc) si sarebbero già spostati verso il confine israeliano. LEGGI L' ARTICOLO
Meloni: "Solidali con Israele per terribile attacco di Hamas"
"Il governo esprime la sua vicinanza alla Comunità Ebraica di Roma, ai famigliari e ai discendenti dei deportati. Oggi più che mai, a seguito del terribile attacco di Hamas, ribadiamo la nostra solidarietà all'intero popolo d'Israele, ferito nuovamente dall'odio antisemita". Lo ha dichiarato la premier Giorgia Meloni come riferisce Palazzo Chigi spiegando in una nota che "in occasione dell'80esimo anniversario del rastrellamento degli Ebrei di Roma, ha ricevuto a Palazzo Chigi il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun". "In questa giornata" - ha aggiunto Meloni - "rinnoviamo il nostro impegno per mantenere viva la memoria di quei fatti terribili e per combattere, in ogni sua forma, nuova e antica, il virus dell'antisemitismo".
IDF: "Distrutte decine postazioni di Hamas"
L'esercito israeliano ha distrutto decine di quartier generali e postazioni di lancio nella Striscia di Gaza, compreso il quartier generale di un agente di primo piano dell'unità d'e'lite Nukhba di Hamas. Lo ha detto il portavoce dell'Idf secondo quanto riportano i media israeliani. Nelle ultime ore, ha detto il portavoce, decine di quartier generali operativi e postazioni di lancio di Hamas sono stati distrutti, compreso il quartier generale di Ali Kadi, uno degli alti ufficiali della Forza Nukhba, eliminato pochi giorni fa. Inoltre, gli aerei da combattimento hanno eliminato un certo numero di terroristi mentre si trovavano in un complesso militare di Hamas, ha aggiunto.
A Palazzo Chigi terminato incontro fra Meloni e re di Giordania
È terminato l'incontro a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il re di Giordania, Abdullah II. Il colloquio è durato circa 50 minuti.
Allarme Unrwa: "A Gaza non ci sono sacchi per i cadaveri"
L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha reso noto che "non ci sono abbastanza sacchi per i cadaveri dei morti a Gaza". L'allarme è contenuto nel suo ultimo rapporto sulla situazione nell'enclave palestinese, che è senza elettricità da cinque giorni, dove l'accesso all'acqua potabile è limitato e più di un milione di persone hanno dovuto lasciare le loro case.
Terminato incontro Meloni-Re di Giordania
E' terminato da pochi minuti l'incontro a Palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni e il re di Giordania Abdullah II. Il colloquio è durato circa 50 minuti.
Il Cairo, è Israele che non ha ancora deciso su Rafah
"Ho parlato con l'inviato dell'Onu (riguardo a un permesso israeliano), ma finora non c'è nulla di nuovo nella posizione israeliana. E questo è molto grave", ha detto Shoukri in una conferenza stampa con il ministro degli Esteri francese Catherine Colonna, in visita in Egitto per discutere della crisi scatenata dall'attacco "terroristico" di Hamas sul territorio israeliano la scorsa settimana, e dall'assedio e dal bombardamento della Striscia da parte di Israele.
Capo aiuti umanitari Onu nella regione per negoziato Rafah
Il responsabile degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, ha annunciato che domani andrà in Medio Oriente per collaborare ai negoziati per far entrare i beni di prima necessità nellla Striscia di Gaza, assediata da Israele. Griffiths ha spiegato, in una nota, che è già impegnato in "profonde discussioni" con Israele, Egitto e altri attori. "Domani mi recherò personalmente nella regione per cercare di aiutare nei negoziati, per cercare di testimoniare ed esprimere solidarietà con lo straordinario coraggio delle molte migliaia di operatori umanitari che continuano a lavorare e che sono ancora lì ad aiutare la gente di Gaza e della Cisgiordania".
Iran, Usa sono già parte del conflitto Israele-Hamas
"Gli Stati Uniti devono essere ritenuti responsabili dei crimini del regime sionista e l'invio della flotta militare nelle acque della regione è solo un sostegno al tiranno". Lo ha denunciato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Naser Kanaani, aggiungendo che "qualsiasi partito che sostiene il regime sionista ha la stessa responsabilità internazionale e deve rendere conto alla nazione palestinese". Lo riporta l'agenzia Irna. Nel briefing con la stampa a Teheran, Kanaani ha poi sottolineato che per l'Iran, gli Stati Uniti "sono già di fatto parte del conflitto" tra Israele e Hamas, con l'invio di portaerei nel Mediterrano orientale e le forniture militari. "La continuazione dei crimini di guerra contro la popolazione di Gaza e della Cisgiordania può portare ad un ulteriore infiammarsi della situazione", ha avvertito Kanaani.
Tajani, 'oggi speriamo di far uscire gli italiani da Gaza'
"Oggi speriamo di far uscire dalla Striscia di Gaza i 10-12 italiani che vivevano qui". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Isoradio Rai.
Parigi tappezzata di migliaia fotografie ostaggi Hamas
Parigi si è svegliata tappezzata di migliaia di fotografie delle persone rapite da Hamas nel sanguinoso attacco terroristico del 7 ottobre, per chiederne la liberazione. Muri, fermate degli autobus, recinzioni dei cantieri della capitale francese sono ricoperti da locandine: l'iniziativa è stata pensata e realizzata dai movimenti giovanili ebrei in segno di solidarietà e di vicinanza alle famiglie degli ostaggi, per far conoscere le loro storie e non dimenticare le vittime. Gli ideatori dell'affissione fanno riferimento a 155 ostaggi trattenuti da Hamas, anche se l'ultimo bilancio diffuso dall'esercito israeliano rende noto che sono 199 le persone rapite dall'organizzazione islamista palestinese. Una mobilitazione che richiama quella attuata nei giorni scorsi per le strade di New York, dove artisti israeliani hanno attaccato sui muri ritratti identificati con la scritta "KIDNAPPED" su sfondo rosso. "Dopo gli attacchi della scorsa settimana, diverse associazioni e normali cittadini ci hanno contattato per partecipare alle nostre varie azioni. E quando abbiamo visto questa campagna negli Stati Uniti, ovviamente, c'era un desiderio collettivo di farne parte. E' rassicurante agire affinché gli ostaggi non vengano cancellati", ha riferito ai media d'Oltralpe Samuel Lejoyeux, presidente dell'Unione degli studenti ebrei di Francia (Uejf), elogiando un movimento che è riuscito a unirsi più del solito. Gli attivisti sanno bene che le affissioni rischiano di essere strappate, rovinate oppure ricoperte da scritte, ma non si danno per vinti, pronti a stamparne migliaia di altre per sostituirle fin quando sarà necessario portare avanti la battaglia.
Sindacato giornalisti, 11 reporter palestinesi uccisi in raid su Gaza
Sono undici i giornalisti palestinesi che hanno perso la vita in seguito ai raid aerei israeliani su Gaza City dal 7 ottobre, dopo l'attacco di Hamas a Israele. Lo riferisce il Sindacato dei giornalisti palestinesi.
Lega Araba chiede fine dei raid a Gaza e corridoi umanitari
La Lega Araba chiede la fine delle "operazioni militari" a Gaza e la creazione di "corridoi umanitari" per gli sfollati. Lo ha detto il segretario generale dell'organizzazione, Ahmed Aboul Gheit.
A Rafah completati i preparativi ma finora nessun transito
Al valico di Rafah i funzionari hanno completato tutti i preparativi per l'apertura ma finora nessun aiuto umanitario è entrato dall'Egitto verso Gaza e nessuno cittadino straniero o palestinese con doppia nazionalità è passato nel deserto del Sinai. Lo riferiscono fonti locali secondo cui al momento "la situazione è statica".
Cina chiede cessate il fuoco, 'evitare disastro umanitario'
Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha chiesto ''un cessate il fuoco'' nella guerra tra Israele e Hamas, sottolineando che israeliani e palestinesi devono tornare al ''tavolo dei negoziati'' per ''evitare un ulteriore disastro umanitario''.
Nel corso di una conferenza stampa congiunta a Pechino con il capo della diplomazia russa Sergei Lavrov, Wang ha detto che ''il Consiglio di Sicurezza dell'Onu deve agire e le maggiori potenze dovrebbero svolgere un ruolo attivo. E' imperativo che venga messo in atto un cessate il fuoco, che le due parti siano riportate al tavolo dei negoziati e che sia istituito un canale umanitario di emergenza per prevenire un ulteriore disastro umanitario''.