Ronen Bar, in un messaggio ai dipendenti del servizio di sicurezza interna, riguardo ai fatti di sabato 7 ottobre, ha scritto: "Non abbiamo dato un preavviso sufficiente". E ha chiarito: "Ci sarà un tempo per le indagini, ma ora siamo in guerra"
Il capo dello Shin Bet - il servizio di sicurezza interna israeliano -, Ronen Bar, ha ammesso le proprie responsabilità nella sorpresa di Israele di fronte all'attacco di Hamas del 7 ottobre. "Malgrado una serie di azioni che abbiamo compiuto - ha scritto ai dipendenti -, con mio dolore, non siamo riusciti a dare un preavviso sufficiente a sventare l'attacco. In quanto capo di questo organismo, la responsabilità ricade su di me" (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE).
"Ci sarà tempo per le indagini, ma ora siamo in guerra"
Bar ha poi aggiunto, come riporta Haaretz, che "ci sarà un tempo per le indagini. Al momento, però, siamo in guerra". Inoltre, ricordando quanto accaduto il 7 ottobre, ha sottolineato: "Abbiamo perso dieci delle nostre persone migliori, molti di noi sono rimasti feriti e i nostri membri in servizio hanno perso i loro cari". "Fin dal primo giorno del conflitto, abbiamo istituito un sistema speciale", ha poi spiegato, "in collaborazione con l'Idf, per localizzare, identificare e concentrare gli sforzi per riportare indietro gli ostaggi e le persone scomparse". E su questo fronte, oggi è arrivato un numero: sono 199 gli ostaggi portati nella Striscia di Gaza dai terroristi.
L'ammissione di colpa del generale Herzi Halevi
Dopo l'attacco di Hamas, molti analisti ed esperti avevano messo in luce gli errori dell'intelligence israeliana, ritenuta una delle più solide al mondo. Alcuni giorni fa, del resto, anche il Capo di Stato Maggiore, il generale Herzi Halevi, aveva ammesso che in questa circostanza le forze armate israeliane non sono state all'altezza delle aspettative del Paese. "Non siamo riusciti a mantenere la sicurezza intorno a Gaza durante lo Shabbat", le sue parole.