Papa a Marsiglia incontra Macron: "Non c'è invasione migranti, propagande allarmiste"

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Si è chiuso il viaggio di due giorni in Francia del Pontefice. Bergoglio ha sottolineato: "Due parole sono risuonate, alimentando le paure della gente: 'invasione' ed 'emergenza'. Ma chi rischia la vita in mare non invade, cerca vita". Poi un incontro privato con il Capo dell'Eliseo e infine la messa al Vélodrome davanti a 50mila persone. In serata Francesco è tornato a Roma. Dall'aereo papale ha affrontato ancora il tema dell'immigrazione e della guerra in Ucraina

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Si è chiuso il viaggio a Marsiglia di Papa Francesco: in serata l'aereo con a bordo il Pontefice è atterrato a Fiumicino. Poi, come di consueto al termine di ogni viaggio apostolico, il Pontefice ha raggiunto la Basilica di Santa Maria Maggiore, dove ha sostato in preghiera davanti all'icona della Vergine Salus populi romani, prima di rientrare in Vaticano. Prima del decollo, in Francia si è svolta la cerimonia di congedo: il Pontefice è stato accolto davanti al padiglione d'onore dal presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron e da sua moglie Brigitte. Nel suo secondo e ultimo giorno del viaggio apostolico a Marsiglia, Papa Francesco è tornato a parlare del tema dei migranti. Lo ha fatto nel suo intervento agli "Incontri del Mediterraneo" - alla presenza di Macron - citando i "vari porti mediterranei" che "si sono chiusi”. E “due parole sono risuonate, alimentando le paure della gente: 'invasione' ed 'emergenza'. Ma chi rischia la vita in mare non invade, cerca accoglienza, cerca vita", ha detto il Papa. E ancora, ha aggiunto, il fenomeno migratorio “non è tanto un'urgenza momentanea, sempre buona per far divampare propagande allarmiste, ma un dato di fatto dei nostri tempi, un processo che coinvolge attorno al Mediterraneo tre continenti e che va governato con sapiente lungimiranza: con una responsabilità europea". Bergoglio ha poi parlato di migranti nell’incontro privato con il capo dell’Eliseo. Così anche durante la messa allo Stadio Vélodrome di Marsiglia, davanti a 50mila persone tra cui Macron e la presidente della Bce Christine Lagarde. Durante l'omelia ha invitato gli europei a non ammalarsi di "cinismo" e "indifferenza" e ha sottolineato come oggi la "vita umana" viene "rifiutata in tante persone che emigrano, così come in tanti bambini non nati e in tanti anziani abbandonati". Poi ha ringraziato "i fratelli e le sorelle venuti da Nizza", sopravvissuti all'attaco del 14 luglio 2016, ricordando che "il terrorismo è codardo". Un appello anche a non stancarsi "di pregare per la pace nelle regioni devastate dalla guerra, soprattutto per il martoriato popolo ucraino". 

Eliseo: "Francia è Paese di accoglienza e integrazione"

Nel corso del suo viaggio a Marsiglia, il Papa ha discusso con Macron anche di fine vita, della guerra in Ucraina, della situazione nel Sahel e di ambiente. Ma è sulla questione migranti - come detto - che l'attenzione resta più alta. In merito alle parole di Bergoglio, fonti dell'Eliseo hanno citato la sua denuncia sull'"indifferenza" dei responsabili politici europei, ma hanno sottolineato che "la Francia non deve vergognarsi, è un paese di accoglienza e di integrazione".

Ue: "La gestione dei migranti deve essere umana e dignitosa"

Le dichiarazioni del Papa hanno avuto risonanza anche in Ue. "In generale, la nostra posizione di lunga data è che la migrazione debba essere gestita in modo umano e dignitoso", ha detto Anitta Hipper, portavoce della Commissione Ue su affari interni, migrazione e sicurezza interna, interpellata dall'ANSA. Poi ha precisaro: "Non commentiamo le dichiarazioni". La posizione dell'esecutivo Ue sul tema, aggiunge, "è il motivo per cui nel settembre 2020 la Commissione ha presentato il patto su migrazione e asilo come soluzione sostenibile a lungo termine". Hipper ha ricordato che "l'obiettivo è stabilire un quadro comune che contribuisca all'approccio globale alla gestione dell'asilo e della migrazione basato sui principi di elaborazione politica integrata, di solidarietà e di equa condivisione delle responsabilità". 

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Il Papa accolto da Macron al Palais du Pharo

Papa Francesco al suo arrivo al Palais du Pharo per gli "Incontri Mediterranei" è stato accolto all'ingresso dell'Auditorium da Macron e dalla moglie Brigitte, dall'Arcivescovo di Marsiglia, il cardinale Jean-Marc Aveline e dal sindaco della città Benoit Payan. Tre bambini hanno offerto dei doni al Pontefice e Francesco li ha accarezzati e scambiato qualche parola con loro. Alla Sessione conclusiva degli "Incontri" i vescovi della Francia e di altre Diocesi del Mediterraneo, hanno partecipato una rappresentanza di giovani provenienti dal Nord Africa, dai Balcani, dall'Europa Latina, dal Mar Nero e dal Medio Oriente, alcune autorità politiche e associazioni. In sala presenti anche Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, e Gerald Darmanin, ministro degli Interni francese.

"La soluzione non è respingere, l'Europa accolga"

Il Papa nella sessione conclusiva degli "Incontri sul Mediterraneo" ha sottolineato che c'è "il diritto sia di emigrare sia di non emigrare" e chiede di non chiudersi "nell'indifferenza". "Contro la terribile piaga dello sfruttamento di esseri umani - ha proseguito - la soluzione non è respingere, ma assicurare, secondo le possibilità di ciascuno, un ampio numero di ingressi legali e regolari, sostenibili grazie a un'accoglienza equa da parte del continente europeo, nel contesto di una collaborazione con i Paesi d'origine. Dire 'basta', invece, è chiudere gli occhi; tentare ora di 'salvare se stessi' si tramuterà in tragedia domani".

Pope Francis leads the Angelus prayer from the window of his office overlooking St. Peter's Square in Vatican City, 30 July 2023. 
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"Il mare nostrum non diventi mare mortuum"

"C'è un grido di dolore che più di tutti risuona, e che sta tramutando il mare nostrum in mare mortuum, il Mediterraneo da culla della civiltà a tomba della dignità. È il grido soffocato dei fratelli e delle sorelle migranti", ha detto ancora Bergoglio. Occorre "ripartire dal grido spesso silenzioso degli ultimi, non dai primi della classe che, pur stando bene, alzano la voce. Ripartiamo, Chiesa e comunità civile, dall'ascolto dei poveri, che si abbracciano, non si contano perché sono volti, non numeri". "Il cambio di passo delle nostre comunità sta nel trattarli come fratelli di cui conoscere le storie, non come problemi fastidiosi; cacciandoli via, rinviandoli a casa; sta nell'accoglierli, non nel nasconderli; nell'integrarli, non nello sgomberarli - ha sottolineato il Pontefice - ; nel dar loro dignità". "E Marsiglia, voglio ripeterlo, è la capitale dell'integrazione - ha aggiunto a braccio -, è un orgoglio vostro".

"Con le armi si fa la guerra, non la pace"

"Un pensiero comunitario. Questa è la parola. Quanto ne abbiamo bisogno nel frangente attuale, dove nazionalismi antiquati e belligeranti vogliono far tramontare il sogno della comunità delle nazioni!", ha proseguito Papa Francesco. "Ma - ricordiamolo - con le armi si fa la guerra, non la pace, e con l'avidità di potere si torna al passato, non si costruisce il futuro".

Pope Francis delivers a speech during a homage at the memorial dedicated to sailors and migrants lost at sea at the Basilica of Notre-Dame de la Garde in Marseille, southern France, on September 22, 2023. Pope Francis heads on September 22, 2023 to Marseille for a two-day visit focused on the Mediterranean and migration, bringing a message of tolerance amid bitter debate over how Europe manages asylum seekers. (Photo by NICOLAS TUCAT / AFP) (Photo by NICOLAS TUCAT/AFP via Getty Images)

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"L'eutanasia non è una morte dolce ma salata"

Il Papa, nel discorso a Marsiglia, si è poi espresso contro l'eutanasia, che è attualmente tema di dibattito in Francia. "Chi presta ascolto al gemito degli anziani soli che, anziché esser valorizzati, vengono parcheggiati, con la prospettiva falsamente dignitosa di una morte dolce, in realtà più salata delle acque del mare?", ha chiesto il Papa. Bergoglio è tornato a esprimersi anche contro l'aborto: "Chi pensa ai bambini non nati, rifiutati in nome di un falso diritto al progresso, che è invece regresso nei bisogni dell'individuo?". E ha commentato: "Oggi abbiamo il dramma di confondere i bambini con i cagnolini...".

Papa Francesco sul volo di rientro dal suo viaggio apostolico in Mongolia, Roma, 4 Settembre 2023. ANSA/US VATICAN MEDIA

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“I migranti sono schiavi, i lager sono il regno del terrore”

Francesco è tornato a parlare di immigrazione anche nel corso della conferenza stampa dall’aereo papale: "Ci sono stati casi molto brutti dove i migranti, come un ping pong, sono andati indietro. Si sa che tante volte finiscono nei lager, finiscono anche peggio di prima". Al giornalista che chiedeva se i suoi appelli da dieci anni abbiano fallito, il Papa ha risposto: "Credo di no. La crescita è andata lentamente. Oggi c'è coscienza del problema migratorio, c'è coscienza che è arrivata a un punto, come una patata bollente che non si sa come prenderla". Il Papa ha ribadito che nei lager "è il regno del terrore, sono schiavi" e "noi non possiamo senza vedere le cose mandarli indietro come una palla di ping pong. I migranti vanno accolti, accompagnati, promossi, integrati". Ha poi ricordato l’esigenza di manodopera: “L'Europa ha bisogno: Le migrazioni ben condotte sono una ricchezza. Pensiamo un po' questa politica migratoria: sia più feconda e ci aiuti tanto”.

“Non giochiamo con il martirio degli ucraini”

Sempre dall'aereo papale ha parlato della guerra in corso in Ucraina. "Questa guerra è un po' interessata non solo dal problema russo e ucraino ma per il commercio delle armi. Gli investimenti che danno più redditi sono le fabbriche di armi, cioè le fabbriche di morte. Non dobbiamo giocare col martirio di questo popolo, dobbiamo aiutare a risolvere le cose nel modo più possibile”. E ha proseguito: "Adesso ho visto che qualche Paese si schiera indietro, che non fornisce più gli armamenti. Comincia un processo dove il martire sarà il popolo ucraino. Certamente questa è una cosa brutta". Per evitare fraintendimenti sulla posizione della Santa Sede in merito all'invio delle armi, il portavoce vaticano Matteo Bruni ha precisato: "Faccio notare che sono state pronunciate nell'ambito di una riflessione sulle conseguenze del commercio delle armi: il Papa con un paradosso ha sottolineato come chi traffica in armamenti non debba mai pagare le conseguenze delle proprie scelte, ma le lasci da pagare a popoli, come quello ucraino, martirizzati". Francesco ha ammesso qualche "frustrazione" da parte della Santa Sede. "La Segreteria di Stato sta facendo di tutto per aiutare a questo, anche la missione Zuppi è andata lì". Il Papa ha però annunciato: "C'è qualcosa con i bambini che sta andando bene".

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