Murdoch lascia, dove va la Fox?
Mondo ©LaPresseDopo il passo indietro del magnate, ci si interroga sul futuro della compagnia e sulle conseguenze politiche della successione
Tutto si può dire di Michael Wolff tranne che non abbia fiuto per le notizie. Il giornalista, autore di una fortunata trilogia sull'Amministrazione Trump, pubblica proprio in questi giorni un saggio intitolato "The Fall: The End of Fox News and The Murdoch Dynasty". Scelta commercialmente azzeccata, visto che proprio in queste ore si compie il passaggio di consegne tra Rupert Murdoch, leggendario magnate dell'informazione, e il figlio Lachlan, da adesso alla guida dell'impero che fa capo a Fox e NewsCorp, fino al 2018 azioniste anche di Sky.
Il megafono della destra
Negli ultimi decenni FoxNews è riuscita, più di qualunque altra testata, a intercettare gli umori dell'America conservatrice che nel 2016 ha portato alla vittoria di Trump. I rapporti tra Rupert e Donald sono stati altalenanti e fondati più sul reciproco interesse che non su una sintonia di pensiero. "Colpevole" di aver attribuito per prima a Biden la vittoria in Arizona alle elezioni del 2020, FoxNews ha poi cavalcato senza tentennamenti le tante fantasie di complotto sostenute dalla destra trumpiana nei mesi successivi al voto. Gli anchor dell'emittente, che privatamente sbugiardavano le accuse di brogli, quando erano in onda appoggiavano con convinzione la teoria dell'elezione rubata. Alla fine le bugie sono costate a FoxNews 787 milioni di dollari: tutta colpa di Trump.
E adesso?
Dopo il passo indietro di Rupert Murdoch tutti si fanno la stessa domanda: come cambierà, se cambierà, l'indirizzo politico di Fox e che effetto potrà avere sulle presidenziali del 2024? Un indizio è nella lettera inviata dallo stesso Murdoch ai dipendenti: mio figlio, dice in sostanza il magnate, è impegnato con convinzione nella battaglia a favore della libertà d'espressione. Sibillino? Forse. Ma quello che intende dire è: Lachlan è a destra quanto me. Per questo molti analisti - Wolff compreso - si dicono certi che alla Fox cambierà poco o niente. Semmai ci si divide sulle ragioni dello stallo: Murdoch stava mollando il timone già da tempo, dice qualcuno. Altri, invece, la pensano in maniera diametralmente opposta: come successo altre volte, spiegano, Rupert farà finta di allontanarsi, ma resterà nell'ombra a tirare i fili. "Ha 92 anni", dice la media reporter di Ankler Claire Atkinson, "ma sarebbe capace di bere Mai Tai su uno yacht e nello stesso tempo gestire i suoi affari".
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La vera "succession"
Un padre che invecchia, un impero mediatico, figli (forse) in lotta per il trono. I parallelismi tra la famiglia Murdoch e il clan televisivo dei Roy non sono una novità, ma se la serie televisiva "Succession" si conclude con l'incoronazione di un nuovo re, nella realtà il cambio al vertice può attendere. Il passaggio del testimone c'è stato, ovvio, ma la successione vera e propria, quella che più interessa i mercati, avverrà più avanti. Alla morte di Rupert, le sue azioni con diritto di voto di News Corp e Fox verranno trasferite ai quattro figli più grandi: tre di loro potrebbero accordarsi per escludere il quarto, fosse anche lo stesso Lachlan. A quel punto Fox e NewsCorp potrebbero davvero cambiare volto, anche politicamente. Chissà. "Credo proprio di essere immortale", disse una volta Rupert Murdoch. Con un uomo così, azzardare previsioni rischia di rivelarsi un esercizio sterile.