A darne notizia è stato il presidente della Costa d'Avorio Alassane Ouattara, al termine del summit straordinario di Abuja tra la comunità degli Stati dell’Africa occidentale. In giornata intanto i golpisti hanno presentato il nuovo governo. Il regime militare avrebbe minacciato di uccidere il presidente deposto Mohamed Bazoum se i Paesi vicini tenteranno qualsiasi intervento militare
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Dopo una lunga giornata di trattative, l’Ecowas ha dato il via libera ad un'operazione militare in Niger "il prima possibile". Lo ha detto in serata il presidente della Costa d'Avorio Alassane Ouattara, al termine del summit straordinario di Abuja convocato sulla crisi nel Paese governato dai golpisti. "I capi di stato maggiore faranno altre riunioni per finalizzare le cose ma hanno l'accordo della conferenza dei capi di Stato affinché l'operazione inizi il prima possibile", ha detto Ouattara. Il via libera, come detto, è arrivato al termine di una lunga giornata che si era aperta con il regime militare del Niger - che è salito al potere dopo il colpo di Stato ai danni del filo-occidentale presidente Mohamed Bazoum - che aveva formato un nuovo governo. A dare la notizia era stato il generale Abdourahamane Tiani, nuovo uomo forte del Paese, che alla televisione nazionale ha letto il decreto che istituisce il governo. Scaduto l'ultimatum di sette giorni ai golpisti, i leader della comunità degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) si sono riuniti oggi ad Abuja, in Nigeria, e hanno ribadito di sostenere fermamente la diplomazia per porre fine alla crisi. Le possibilità di una risoluzione pacifica della crisi sembrano ora appese a un filo, con l'Ecowas che aveva già ordinato la mobilitazione delle sue forze armate per il ripristino dell'ordine costituzionale in Niger. Tali forze restano a ogni modo in "attesa", hanno deciso i leader dell'organismo nella riunione di Abuja. Chiarendo che restano sul tavolo tutte le opzioni per una "risoluzione pacifica" della crisi. Il regime militare instauratosi a seguito del golpe ha però detto a un alto diplomatico statunitense che ucciderà il presidente deposto Mohamed Bazoum se i Paesi vicini tenteranno qualsiasi intervento militare per ripristinare il suo governo.
Presidente Ecowas: “Impegno attraverso mezzi pacifici”
Ouattara ha indicato che la Costa d'Avorio fornirà "un battaglione" da 850 a 1.100 uomini, insieme a Nigeria e Benin in particolare, e che "altri paesi" si uniranno a loro. "I golpisti possono decidere di partire domani mattina e non ci sarà nessun intervento militare, tutto dipende da loro", ha insistito, aggiungendo: "Siamo determinati a reinstallare nelle sue funzioni il presidente Bazoum". Indicazioni più sfumate sono invece arrivate dal presidente della Commissione Ecowas, Omar Touray, che ha ribadito "il continuo impegno per il ripristino dell'ordine costituzionale, attraverso mezzi pacifici".
Il nuovo governo formato da 21 membri
Il nuovo governo è formato da 21 membri ed è guidato dal primo ministro Ali Mahaman Lamine Zeine. Tra i ministri, quelli della Difesa e degli Interni sono generali del Consiglio Nazionale per la Salvaguardia della Patria (Cnsp), che ha preso il potere.
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Il summit Ecowas
Il nuovo governo è stato annunciato poco prima dell'inizio del cruciale vertice straordinario tenutosi ad Abuja, a cui ha partecipato il blocco di Paesi dell'Africa occidentale disposti a mettere in campo "tutte le misure necessarie" per riportare l'ordine in Niger. Il nuovo summit della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas), nella confinante Nigeria, è stato il secondo dopo quello del 30 luglio che aveva lanciato un ultimatum di sette giorni, scaduto senza il minacciato "uso della forza", che può essere deciso solo dai leader del blocco. "Diamo la priorità ai negoziati diplomatici e al dialogo come fondamento del nostro approccio", ha affermato il presidente nigeriano Bola Tinubu. "Purtroppo, l'ultimatum di sette giorni che abbiamo emesso durante il primo vertice non ha prodotto il risultato desiderato. Dobbiamo coinvolgere tutte le parti coinvolte, compresi i golpisti, in discussioni serie per convincerle a cedere il potere e reintegrare il presidente Bazoum", ha riconosciuto Tinubu. Una soluzione che non sembra essere apprezzata dall'ex ministro del Turismo nigerino, Rhissa Ag Boula, a capo del Consiglio di resistenza per la Repubblica (Crr), che ha l'obiettivo di riportare al potere Mohamed Bazoum. "Chiediamo a Ecowas di assumersi la responsabilità della sicurezza a livello regionale. C'è stato questo contagio di colpi di Stato e deve finire. Se Ecowas è seriamente intenzionata a difendere la democrazia, allora dovrebbe intervenire", ha dichiarato in un'intervista alla Bbc. "Abbiamo la maggioranza della popolazione, la maggioranza delle persone del Niger crede nei valori della democrazia e della Repubblica e vuole un ritorno all'ordine pacifico. C'è un solo governo legittimo. Noi come gruppo della società civile sosteniamo quel governo e vogliamo che venga riportato al potere. Vogliamo che la comunità internazionale ci aiuti a farlo", ha aggiunto. In serata, poi, è arrivata l’accelerazione, con il via libera ad un'operazione militare in Niger "il prima possibile".
Guterres chiede rilascio Bazoum
Intanto, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto "il rilascio immediato e incondizionato e la reintegrazione come capo dello Stato del presidente del Niger Mohamed Bazoum". In un tweet, Guterres si è detto "molto preoccupato per le deplorevoli condizioni di vita in cui si crede vivano il presidente Bazoum e la sua famiglia mentre continuano ad essere detenuti arbitrariamente".