L'allarme in uno stabilimento ottico-meccanico di Sergiev Posad, a circa 71 km a Nord-est della capitale: lo hanno reso noto funzionari del servizio di emergenza, secondo i quali l'esplosione non sarebbe stata provocata da un drone. C'è anche una vittima. I sistemi di difesa aerea russi hanno abbattuto due droni diretti verso Mosca. Lo ha annunciato il sindaco Sergey Sobyanin citato dalla Tass
Mosca e Pechino avviano negoziati su export grano
Russia e Cina hanno dato il via a un dialogo attivo sul rifornimento di grano dal primo Paese al secondo, ha reso noto il vice portavoce del ministero degli Esteri russi, Alexey Zaitsev dopo che Mosca ha rifiutato l'estensione dell'accordo sulle esportazioni del grano ucraino attraverso il Mar Nero
Si aggrava bilancio esplosione vicino Mosca, 52 feriti
Sono saliti a 52 i feriti in seguito alla potente esplosione che si è verificata nella zona dell'impianto ottico-meccanico di Zagorsk, a Sergiev Posad, a 70 chilometri da Mosca. Lo riferisce il governatore della regione di Mosca. Tre persone sono state tratte in salvo dalle macerie ma altre potrebbero ancora essere sotto i detriti. La detonazione - che secondo la versione ufficiale e' avvenuta in un deposito di materiale pirotecnico subaffittato a terzi - ha creato un cratere di 5 metri di profondità, secondo i media locali. Secondo la prima ricostruzione ufficiale, il fattore umano è la causa dell'esplosione e non un attacco con droni, come invece ipotizzano diversi canali Telegram. L'impianto ottico meccanico di Zagorsk fa parte della holding Shvabe della Rostec e lavora anche per il ministero della Difesa
Ucraina, com'è cambiato il fronte dopo la controffensiva di Kiev
Prima del 24 febbraio 2022 (quando è iniziata la guerra) la Russia aveva sotto il proprio controllo 40mila chilometri quadrati, Crimea inclusa. La prima controffensiva ucraina aveva però risposto all’avanzata russa: fra settembre e ottobre Mosca ha perso almeno 12mila chilometri quadrati, sia a nord-est che nella parte meridionale. Ecco la situazione attuale nelle mappe elaborate dal think tank Usa Institite for the study of war (Isw). LEGGI
Gerashchenko: "fabbrica Mosca esplosa faceva prodotti ottici per tank"
La fabbrica esplosa vicino Mosca faceva "prodotti militari " per la guerra in Ucraina. Lo scrive su Twitter il consigliere ucraino del ministero dell'Interno Anton Gerashchenko, sottolineando che i media russi parlano di una esplosione in un impianto di fuochi pirotecnici ma le immagini dello scoppio non corrispondono a queste ipotesi. Secondo Gerashchenko, nell'impianto di Sergiyev Posad si fabbricavano prodotti ottici per i tank T-80 e T-90.
"I media russi si sono precipitati a a dire che sono esplosi prodotti pirotecnici", ma non è così, nota Gerashchenko, allegando un'immagine dell'alta colonna di fumo grigio che s'innalza dall'impianto. "La fabbrica produceva prodotti militari per 'l'operazione speciale'. Quello che è esploso lì i media non lo dicono, ma non sono fuochi pirotecnici. Si vede una nuvola a fungo di una singola esplosione, mentre i fuochi sarebbero esplosi in diverse direzioni. Nei giorni scorsi erano anche apparse informazioni sui media che la Russia potrebbe aver superato il suo deficit nell'ottica per la produzione di tank T-80 e T-90, era la produzione di questo impianto", scrive Gerashchenko.
Mosca: "da Borrell argomenti infondati sul patto del grano"
La portavoce della diplomazia russa, Maria Zakharova, accusa l'Alto rappresentante della Politica estera Ue Josep Borrell di "alterare semplicemente i fatti, avanzando argomenti infondati, ovviamente insostenibili" sul patto sul grano. Lo riporta la Tass. "Dichiarazioni secondo cui la Russia avrebbe tratto vantaggi significativi dalla seconda parte del pacchetto, il memorandum d'intesa con l'Onu che di fatto non ha funzionato, così come la presunta assenza di un impatto negativo delle sanzioni sulle esportazioni russe: si propone semplicemente di prenderlo per fede", ha dichiarato Zakharova con riferimento ad affermazioni di Borrell a riguardo comparse sui media internazionali nei giorni scorsi.
Shoigu: "Polonia vuole occupare Ucraina occidentale"
Varsavia sta mettendo a punto dei piani per creare una formazione regolare polacco-ucraina per la successiva occupazione dell'Ucraina occidentale. Lo ha detto il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu in una riunione del consiglio del dipartimento edlla Difesa di Mosca. Secondo quanto riporta Ria Novosti, Shoigu ha definito la Polonia "lo strumento principale della politica anti-russa degli Stati Uniti". Secondo il ministro russo le autorita' polacche intendono costruire "l'esercito piu' potente d'Europa" e per questo hanno iniziato ad acquistare armi in grandi quantita' da Washington e dai suoi partner - Gran Bretagna e Corea del Sud".
Esplosione vicino Mosca, impianto è legato a Difesa
L'esplosione avvenuta a Sergiev Posad vicino a Mosca ha interessato un impianto che sviluppa e produce dispositivi ottici e optoelettronici per le forze dell'ordine, l'industria e la sanità russa. In particolare produce prodotti militari, tra cui mirini notturni per carri armati, riporta il Moscow Times. Nell'esplosione sono rimaste ferite 38 persone ed è stato escluo l'attacco di un drone come causa.
Esplosione in deposito fuochi d'artificio russo,i feriti sono 38
È salito ad almeno 38 feriti, di cui cinque sono ricoverati in terapia intensiva, il bilancio dell'esplosione avvenuta questa mattina in un deposito di fuochi d'artificio situato all'interno dell'impianto ottico-meccanico di Zagorsk, nella cittadina di Sergiev Posad alle porte di Mosca: lo riporta la Tass, che cita un giornale locale. "Finora sono stati segnalati 38 feriti, cinque dei quali sono in terapia intensiva con ustioni sul 100% del corpo. Quindici persone si trovano nel reparto di traumatologia con ferite da schegge e altre 17 stanno ricevendo cure mediche al al pronto soccorso", scrive il giornale sul suo canale Telegram.
Polonia invia altre 2mila truppe al confine con Bielorussia
La Polonia dispiegherà 2mila truppe aggiuntive al confine con la Bielorussia. Lo rendono noto fonti ministeriali di Varsavia.
Media: deposito fuochi d'artificio russo colpito da drone
L'esplosione nel deposito di fuochi d'artificio situato all'interno dell'impianto ottico-meccanico di Zagorsk, nella cittadina di Sergiev Posad alle porte di Mosca, sarebbe stata provocata da un drone secondo informazioni preliminari: lo riporta il canale Telegram 112. Secondo il servizio di emergenza russo l'esplosione è stata provocata da un "fattore umano". Sempre il canale Telegram 112 riporta che il bilancio dei feriti è aumentato a 42.
A giugno cresciuto numero rifugiati ucraini nell'Ue
Sono 4,07 milioni i rifugiati ucraini che al 30 giugno scorso stavano usufruendo del regime di protezione temporanea Ue nei Paesi dell'Unione in seguito all'invasione russa dell'Ucraina. Rispetto a maggio è stato registrato un incremento dell'1,1%. Lo ha reso noto Eurostat. Il primo Paese ospitante si conferma la Germania, dove ci sono oltre 1,1 milioni di rifugiati provenienti dall'Ucraina (il 28% del totale) e dove il loro numero è cresciuto del 2% a giugno rispetto a maggio. Segue la Polonia con 977 mila rifugiati (il 24% del totale) ma dove a giugno è stata registrata una flessione dell'1,4%). In Italia a 30 giugno scorso erano presenti oltre 157 mila persone a cui è stata accordata la protezione temporanea Ue, lo 0,6% in meno rispetto a maggio.
Esplosione in fabbrica vicino Mosca, i feriti sono 35
Il numero delle vittime dell'esplosione nello stabilimento di Sergiev Posad, vicino Mosca, è salito a 35, di cui quattro in gravi condizioni, ha dichiarato Andrei Vorobyov, governatore della regione di Mosca. L'esplosione sarebbe avvenuta in un magazzino di materiale pirotecnicno, sbuaffitato all'interno di un "impianto ottico e meccanico" che è stato evacuato come pure l'asilo più vicino. Secondo i media ufficiali, la causa della detonazione e' stata una "violazione dei processi tecnologici", ma diversi canali Telegram impotizzano il raid di un drone.
'Esplosione a Sergev Posad in deposito fuochi d'artificio'
Un deposito di fuochi d'artificio situato all'interno dell'impianto ottico-meccanico di Zagorsk, nella cittadina di Sergiev Posad alle porte di Mosca, è esploso questa mattina: lo ha reso noto il servizio di emergenza russo, secondo quanto riporta la Tass. In precedenza, funzionari del servizio di emergenza avevano indicato che l'esplosione era avvenuta nei locali della caldaia dell'impianto ottico-meccanico di Zagorsk.
Polonia e Baltici: "Pronti a rafforzare le sanzioni Ue a Minsk"
Davanti al persistere delle "repressioni" in Bielorussia, delle "violazioni del diritto internazionale" e alla "strumentalizzazione della migrazione o altri crimini, continueremo a isolare il regime criminale e illegittimo di Lukashenko e a rafforzare le sanzioni mirate e settoriali dell'Ue nei suoi confronti". Lo scrivono in un comunicato congiunto i ministri degli Esteri di Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania, in occasione del terzo anniversario delle elezioni ritenute farsa in Bielorussia. "In questo momento particolarmente doloroso della storia bielorussa continuiamo a stare dalla parte del suo popolo" e "crediamo in una Bielorussia democratica, indipendente e sovrana, tanto quanto crediamo nella vittoria dell'Ucraina", scrivono i capi delle diplomazia dei quattro Paesi. "I regimi autoritari falliranno ei tiranni saranno assicurati alla giustizia", aggiungono i ministri, ribadendo l'appello al "rilascio" e alla "riabilitazione immediati e incondizionati di tutti i detenuti politici" e alla "cessazione delle repressioni e della complicità" di Minsk "nell'aggressione della Russia contro l'Ucraina".
Esplosione in impianto vicino a Mosca, 11 feriti
Undici persone sono rimaste ferite questa mattina in seguito a un'esplosione in un impianto ottico-meccanico di Sergiev Posad, a circa 71 km a nordest di Mosca: lo hanno reso noto funzionari del servizio di emergenza, secondo i quali l'esplosione non è stata provocata da un drone. Lo riporta la Tass.
Esplosione a Sergiev Posad, vicino Mosca, evacuazione
Un'esplosione si è verificata in una fabbrica a Sergiev Posad, a una settantina di chilometri da Mosca, che ha fatto scattare l'evacuazione generale. Lo riportano i media russi. Sul posto sono arrivate le forze di sicurezza e sta arrivando il governatore della regione di Mosca.
Kiev: "Finora liberati 40.000 chilometri quadrati di territorio"
Gli ucraini hanno liberato più di 40.000 chilometri quadrati di territorio dall'inizio dell'invasione russa: lo ha reso noto la Direzione della comunicazione strategica delle forze armate di Kiev (StratCom), come riporta Rbc-Ucraina. "Le Forze di Difesa ucraine hanno recuperato oltre 40.000 chilometri quadrati di territorio ucraino dal 24 febbraio 2022", si legge in un comunicato. StratCom sottolinea che si tratta di una superficie superiore al territorio della Moldavia ed equivale a circa 15 città delle dimensioni di Mosca. Ad oggi le forze ucraine hanno riconquistato fino a 10 insediamenti nelle regioni di Donetsk e Zaporizhzhia e hanno fatto progressi anche nelle aree occupate dalla Russia nel 2014.
Zelensky: "Nove i morti a Pokrovsk, Russia vuole fare strage"
È salito a nove morti il bilancio delle vittime dell'attacco missilistico russo che ha colpito la città di Pokrovsk, nel Donetsk. Lo ha confermato nelle ultime ore il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Secondo le autorità locali, lunedì sera due missili Iskander hanno colpito la città a distanza di 40 minuti l'uno dall'altro. Zelensky ha accusato la Russia per quello che considera un attacco mirato contro i soccorritori dal momento che, stando alle denunce, il secondo attacco è avvenuto mentre il personale paramedico ucraino era impegnato nei primi soccorsi.
"È una decisione deliberata dei terroristi: provocare il massimo dolore e il maggior numero di danni", ha detto Zelensky nel messaggio diffuso nella notte via Telegram. Il presidente ucraino ha confermato che i feriti sono 82. Secondo le autorità di Kiev, risultano danneggiati palazzi, un albergo, farmacie, negozi e locali e fra le vittime ci sono civili, poliziotti e soccorritori. Il ministero della Difesa russo ha sostenuto che a Pokrovsk è stato colpito un centro di comando delle forze ucraine.
Mosca: "Arrestato un "sabotatore" russo in Crimea"
Uomini del Servizio di sicurezza federale della Federazione Russa (Fsb) hanno arrestato in Crimea un "sabotatore che ha fatto saltare in aria un gasdotto su istruzioni dei servizi speciali ucraini". Lo riferisce la stessa Fsb. "Il Servizio di sicurezza federale della Federazione russa ha fermato l'attività criminale di un cittadino russo, nato nel 1980, coinvolto nella realizzione di un atto di sabotaggio e terrorismo presso l'impianto di infrastrutture energetiche della Repubblica di Crimea su istruzioni dei servizi speciali ucraini", si legge nella nota come riporta Ria Novosti.