Il dipartimento statale per i Parchi e la fauna selvatica ha fatto sapere che sta lavorando con i volontari per cercare di salvare 46 cetacei ancora vivi e che prevede riuscire a portare gli animali in acque più profonde durante la giornata odierna
Un centinaio di balene pilota si sono arenate nelle scorse ore su una spiaggia dell'Australia occidentale vicino ad Albany, circa 400 chilometri a sudest di Perth. Di queste, 51 non sono sopravvissute e sono morte nella notte nonostante gli sforzi dei volontari e degli operatori del dipartimento statale per i Parchi e la fauna selvatica, hanno riferito oggi le autorità locali. Il branco di cetacei, detti anche globicefali, era stato avvistato ieri in acque poco profonde nei pressi di Cheynes Beach.
I soccorsi
Il dipartimento statale per i Parchi e la fauna selvatica ha fatto sapere che sta lavorando con i volontari per cercare di salvare 46 cetacei ancora vivi e che prevede riuscire a portare gli animali in acque più profonde durante la giornata odierna. Le autorità si sono dette "ottimiste" circa le possibilità di sopravvivenza dei cetacei. Peter Hartley, che supervisiona le operazioni, ha affermato oggi che le balene sopravvissute sono monitorate e, una volta valutate come abbastanza forti, verranno portate al largo. I volontari in kayak aiuteranno a guidare le balene oltre la parte rocciosa della costa e in acque più profonde, ha aggiunto.
Un portavoce ha aggiunto che il dipartimento è stato "sopraffatto da centinaia di offerte di aiuto" ma che avevano abbastanza volontari e anzi il suggerimento è di "stare lontano" dalla spiaggia "per motivi di sicurezza". "La priorità del Incident Management Team è garantire la sicurezza del personale e dei volontari e il benessere delle balene", ha detto. "Vi è una serie di pericoli in zona, tra cui balene potenzialmente malate e in condizione di stress, squali, grandi onde, macchinari pesanti in azione e navi."
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Perché le balene pilota si spiaggiano
Quello di oggi non è un episodio isolato: non è raro che grossi gruppi di globicefali (o balene pilota) si dirigano verso acque poco profonde e finiscano spiaggiati. Lo scorso ottobre, circa 500 globicefali sono morti dopo essersi arenati sulle remote isole Chatham in Nuova Zelanda. Gli scienziati non hanno chiarito pienamente perché si verifichino questi spiaggiamenti di massa, ma i globicefali - che possono raggiungere i sei metri di lunghezza - hanno forti legami sociali all'interno del branco ed è possibile che seguano i compagni che si sono allontanati perché in pericolo. "Un individuo potrebbe essere malato o in difficoltà e il resto del branco lo segue, cosa che può condurli alla deriva", spiega Bec Wellard, scienziata del Progetto Orca. A causa dei "forti legami familiari" dei globicefali, ha aggiunto, è importante cercare di riportarli al largo insieme. Ma ha aggiunto che, se la salute delle balene sopravvissute è compromessa, bisogna valutare se gli sforzi per farli tornanre a nuotare "potrebbero solo prolungare la loro sofferenza".