
Sorrento, balenottera trovata morta nel porto forse uccisa da un virus. FOTO
Il cetaceo era stato trovato morto giovedì scorso, individuato a una profondità di 20 metri, nelle acque del porto. Il giorno successivo sono iniziate le operazioni di recupero della carcassa. In corso i primi sezionamenti che permetteranno di accertare le cause del decesso. LA FOTOGALLERY

Giovedì 14 gennaio, una giovane balena, forse seguendo una barca, si era arenata nel porticciolo di Marina Piccola di Sorrento e aveva subito diverse ferite andando a sbattere - disorientata e alla ricerca di uno sbocco - intorno a una banchina
Sorrento, balenottera trovata morta nel porto forse uccisa da un virus: gli accertamenti
Poche ore dopo, a circa 20 metri di profondità, è stata individuata la carcassa di un cetaceo. A una prima ispezione, il mammifero deceduto sembrava compatibile con quello avvistato nella giornata (e ripreso anche da diversi video poi divenuti virali)

Dopo i primi accertamenti, però, i tecnici hanno smentito l'ipotesi. La onlus Oceanomare Delphis sul proprio profilo Fb ha comunicato: ”I rilievi dei subacquei della Capitaneria di Porto hanno trovato un esemplare di balenottera comune morto nel porto di Sorrento. Non si tratta del giovane disorientato di ieri, ma di un animale adulto, di dimensioni maggiori”

Nella serata del 20 gennaio, anche i tecnici, dopo aver attentamente visionato i video, hanno confermato che si trattava di un esemplare diverso

In seguito, la carcassa è stata trasportata a Napoli, nel molo San Vincenzo per poter essere sottoposta ad un'autopsia

Gli esami forniranno chiarimenti sul decesso del cetaceo, che si sospetta essere stato causato da un virus. Così riferisce all'Ansa Raffaele di Palma, che cura la comunicazione dell'Amp (Area marina protetta) Punta Campanella tra la costiera sorrentina e quella amalfitana

La squadra si occupa in Italia e all'estero della gestione di spiaggiamenti di cetacei di grosse dimensioni

Le valutazioni post mortem saranno effettuate in collaborazione con gli studiosi del Museo di Storia Naturale di Milano e dell'Istituto di Ricerca Tethys

"Avevo già osservato comportamenti in altri eventi simili in cui alcuni esemplari si sono infilati in grotte o porti", aveva spiegato Mazzariol poco dopo il rinvenimento. "In quei casi, la causa di questo dimenarsi potrebbe essere imputabile a un virus simile al morbillo che colpisce questi grossi mammiferi e che, nel Mediterraneo, circola da fine anni 80"