
Israele, proteste contro la riforma della giustizia: arresti e feriti. FOTO
Il via libera del parlamento alla contestata disposizione che spazza via la "clausola di ragionevolezza" ha gettato il Paese nel caos: si parla di quattro agenti di polizia e tre manifestanti feriti. A Tel Aviv è stata bloccata l’autostrada di Ayalon. Disordini anche a Gerusalemme

Ancora proteste in lsraele. Il via libera del parlamento alla contestata riforma della giustizia ha gettato il Paese nel caos: migliaia di manifestanti sono scesi in strada nella serata di ieri, 24 luglio, dopo il sì alla riforma. In tutto sarebbero circa 40 le persone arrestate. Si parla poi di 4 agenti di polizia e di 3 manifestanti feriti. A Tel Aviv è stata bloccata l’autostrada di Ayalon in segno di protesta. Scontri anche a Gerusalemme
Israele, via libera alla riforma della giustizia. Proteste e scontri nel Paese
La riforma ha ottenuti 64 voti favorevoli su 120 (l'attuale maggioranza parlamentare). Zero i contrari e gli astenuti. L'opposizione in segno di protesta ha abbandonato l'aula al momento della votazione, dopo che sono falliti tutti i tentativi di mediazione
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Il nuovo provvedimento va a spazzare via la "clausola di ragionevolezza", la possibilità - in un Paese che non ha una Costituzione ma solo Leggi fondamentali - che garantiva alla Corte Suprema di invalidare atti istituzionali giudicati "irragionevoli"
Netanhyau operato per l'impianto di un pacemaker
Sono diverse le ricadute che la nuova norma potrebbe avere sull'assetto politico di Israele. Per fare un esempio: potrà tornare al governo come ministro Arieh Deri, leader religioso di peso della coalizione di maggioranza, condannato più volte per reati fiscali, che Netanyahu fu costretto a licenziare dopo l'ingiunzione della Corte Suprema
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E si guarda proprio alla Corte Suprema per bloccare la riforma. A questa istituzione sarà infatti rivolto un ricorso, come già annunciato dal leader dell'opposizione Yair Lapid. "Vogliono fare a pezzi lo Stato, la democrazia, la sicurezza, l'unità del popolo di Israele e le nostre relazioni internazionali", ha ammonito Lapid

Alle critiche di Lapid ha subito risposto Netanhyau. "La norma approvata oggi non è affatto la fine della democrazia, bensì la realizzazione del volere dell'elettorato e dunque l'essenza stessa della democrazia", ha ribattuto il premier, aprendo intanto a "un dialogo con l'opposizione già nei prossimi giorni"

La norma approvata, ha aggiunto Nethanyahu, è un "aggiustamento moderato per riportate equilibrio tra i poteri" e "non giustifica" le proteste e lo "sconvolgimento del Paese"

Mentre veniva approvata la riforma, fuori della Knesset - dove già da giorni erano accampati centinaia di oppositori arrivati in marcia da Tel Aviv - la protesta si è via via ingrossata: in breve si è arrivati a blocchi stradali e scontri con la polizia che ha usato il cannone ad acqua per disperdere i manifestanti

In mezzo a chi protestava, con la bandiera di Israele in mano o sulle spalle, si sono visti anche esponenti delle forze di sicurezza, come a Gerusalemme l'ex capo dello Shin Bet Nadav Argaman, giuristi di spicco e politici

Secondo quanto riportato dalla tv Canale 12, in una riunione svoltasi all'interno del Mossad, il capo degli 007 israeliani David Barnea ha espresso preoccupazione per la situazione in corso. Se si arriverà ad una crisi istituzionale, ha detto che si schiererà "dalla parte giusta, anche se ancora non è il momento"

Manifestazioni di massa contro il governo di Netanyahu si sono viste a Gerusalemme (di fronte alla sede della Corte Suprema, dove alcune migliaia di dimostranti si sono confrontati con la polizia), a Tel Aviv, a Haifa e a Beer Shev

Le proteste in Israele