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Guerra Ucraina Russia, Kiev ammette per la prima volta l'attacco al ponte di Crimea

©Getty

L'ammissione per l'attacco al ponte è arrivata dalle autorità di Kiev. Zelensky è rientrato dalla Turchia con alcuni dei militari che difesero per mesi l'acciaieria Azovstal di Mariupol, rilasciati in uno scambio di prigionieri. Mosca parla però di accordi violati, "sia dalla parte turca che da Kiev". L'Ucraina assicura intanto che le bombe a grappolo "non saranno utilizzate sul territorio russo ufficialmente riconosciuto". Biden parte oggi per l'Europa

Isw, esercito di Mosca non ha raggiunto un solo obiettivo

A 500 giorni dall'invasione, l'esercito russo non è riuscito a raggiungere nessuno degli obiettivi di conquista che si era prefissato per l'Ucraina. Lo scrive nella sua analisi aggiornata il think tank statunitense Isw (Institute for the study of war).  La resistenza, determinata e abile, ha fermato diverse offensive russe, compresa la cattura di Kiev, e ha liberato gli oblast di Sumy e Chernihiv, nonché parti degli oblast di Kharkiv, Mykolaiv e Kherson che le forze russe avevano occupato. Le forze ucraine stanno conducendo operazioni di controffensiva mentre i russi tentano di mantenere le terre che ancora occupano.

Gb, 'media russi impreparati all'ammutinamento dei Wagner'

I media russi "sono stati quasi certamente inizialmente sorpresi" dall'ammutinamento del Wagner e "non erano preparati", dopo che l'insurrezione è stata disinnescata, le emittenti pubbliche hanno cercato di "correggere" le affermazioni secondo cui le forze di sicurezza erano state passive. Lo scrive nel suo aggiornamento quotidiano su Twitter l'intelligence del Ministero della Difesa britannico. "I media russi hanno risposto all'ammutinamento del Gruppo Wagner del 24 giugno in tre fasi", durante la marcia su Mosca di Yevgeny Prigozhin "la Tv russa ha mantenuto il suo programma abituale". "La narrativa ha promosso l'idea che il Presidente Vladimir Putin avesse trionfato sventando l'insurrezione, evitando lo spargimento di sangue, e ha cercato di unire il Paese dietro al Presidente". "Quasi una settimana dopo, lo Stato ha iniziato a minimizzare l'importanza del proprietario di Wagner infangando il suo personaggio". "I canali Telegram del Wagner sono diventati in gran parte silenziosi, quasi certamente a causa dell'intervento dello Stato. Al contrario, Putin ha intrapreso impegni pubblici insolitamente importanti".

Bombe a grappolo in Ucraina, cosa sono e perché una convenzione vieta l’uso in guerra

Usa, Russia e Ucraina sono tra i Paesi non firmatari della  convenzione internazionale che proibisce l’impiego di queste armi,  capaci di rilasciare submunizioni e di trasformare vaste aree in campi  minati a cielo aperto. Ribadendo la “condanna” all’aggressione russa  contro Kiev, la premier Meloni ha ricordato invece che Roma aderisce ai  trattati che vietano “produzione, trasferimento e stoccaggio” delle  bombe a grappolo. LEGGI QUI

Germania insiste per ritardare ingresso Kiev nella Nato

La Germania insiste per ritardare l'ingresso dell'Ucraina nella Nato. Una fonte dell'Alleanza atlantica ha riferito che al vertice annuale della Nato, previsto questa settimana a Vilnius, in Lituania, Berlino cercherà di sollecitare gli altri alleati a concentrarsi sulle garanzie di sicurezza piuttosto che sulle proposte di ingresso, per far sì che l'Ucraina si difenda in assenza di adesione, ritardando quindi l'ingresso del Paese nell'organizzazione. "Berlino è distante dalla prospettiva di offrire un'adesione immediata", ha detto la fonte al quotidiano britannico 'The Telegraph', aggiungendo che "vuole un processo e tempo per sviluppare garanzie per ritardare sostanzialmente l'adesione".

La Germania in sostanza, secondo la fonte Nato, non vuole che si ricorra all'articolo 5 del trattato Nord Atlantico in base al quale qualsiasi stato membro della Nato attaccato da un aggressore esterno ha il diritto di richiedere l'intervento militare degli altri alleati. Un parere simile è quello del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che ha detto di voler evitare una situazione in cui "siamo tutti in guerra, in guerra con la Russia". L'inquilino della Casa Bianca ha inoltre aggiunto che l'Ucraina "non è pronta" per essere membro della Nato e che "ci vorrebbe un po' di tempo".

Timori per Wagner, Varsavia sposta mille soldati a Est

La Polonia ha iniziato a spostare più di 1.000 soldati nell'Est del Paese dopo la decisione del presidente russo Vladimir Putin di offrire ai mercenari del gruppo Wagner di Yevgeny Prigozhin la possibilità di trasferirsi in Bielorussia facendo temere che la loro presenza possa causare un aumento della tensione al confine. "Oltre 1.000 soldati e quasi 200 unità di equipaggiamento della 12ma e 17ma brigata stanno iniziando a spostarsi nell'Est del Paese", ha scritto oggi su Twitter il ministro della Difesa polacco Mariusz Błaszczak, "questa è una  risposta ai tentativi di destabilizzazione vicino al confine del nostro Paese".

Tornano al fronte i comandanti Azov che difesero Mariupol

Torneranno subito al fronte i comandanti del battaglione Azov rientrati ieri in Ucraina da Istanbul con il presidente Volodymyr Zelensky dopo la prigionia in Russia e 300 giorni in Turchia in base agli accordi dello scambio di prigionieri con Mosca. Il comandante Denis Prokopenko "Redis", il suo vice Svyatoslav Palamar "Kalina", il comandante della 36ma brigata del Corpo dei Marine Sergey Volynsky "Volyn", l'alto ufficiale di "Azov" Oleg Khomenko e il comandante della 12ma brigata della Guardia nazionale Denis Shlega hanno preso parte ieri sera ad una conferenza stampa a Leopoli in cui hanno affermato che tornare a combattere per l'Ucraina è "l'obiettivo principale".  "Voglio ringraziare ancora una volta sinceramente il signor Presidente, la sua squadra, le forze di difesa e ogni soldato che ha difeso le nostre madri e continua a combattere contro l'occupante al fronte mentre noi eravamo in prigione. Questo è un grande contributo alla nostra indipendenza la lotta per il nostro stato, la sovranità e l'integrità territoriale. Sono profondamente convinto che l'esercito sia un lavoro di squadra, e da oggi continueremo la lotta insieme a voi, diremo sicuramente la nostra voce nella battaglia", ha detto Redis. I cinque comandanti hanno difeso strenuamente per mesi l'acciaieria Azovstal di Mariupol. 

Kiev ammette per la prima volta l'attacco al ponte di Crimea

Ad attaccare il ponte di Kerch, che collega la Russia alla Crimea, lo scorso 8 ottobre è stata Kiev. La prima ammissione ufficiale del governo ucraino della responsabilità dell'attacco con un'autobomba all'infrastruttura voluta dallo stesso presidente Vladimir Putin è arrivata dalla viceministra della Difesa, Hanna Malyar. Ieri sera, in occasione del 500mo giorno dall'inizio della guerra ha pubblicato su Telegram un elenco cronologico dei successi delle forze armate di Kiev: "273 giorni da quando è stato effettuato il primo attacco sul ponte di Crimea per interrompere la logistica dei russi", si legge nel post. In precedenza, l'intelligence ucraina aveva negato la responsabilità dei servizi speciali di Kiev nell'attacco al ponte di Kerch.

Reznikov: "Kiev è Nato de facto e lo sarà de iure"

Kiev sarà in grado di diventare un membro della Nato grazie al suo successo nel contrastare la Russia, ha dichiarato ieri sera il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov alla televisione nazionale. "Se la Russia è la principale minaccia per la Nato - ha detto Reznikov -, ho una semplice domanda per i miei colleghi ministri della Difesa: se solo un Paese al mondo ha un'esperienza moderna, efficace e di successo nel contrastare l'esercito russo, di quali altri argomenti avete bisogno per invitare l'Ucraina nell'Alleanza? Sono convinto - ha concluso il ministro di Kiev - che l'Ucraina è un paese Nato de facto e diventerà un paese Nato de iure".


Media, "Berlino vuole ritardare adesione Kiev a Nato"

La Germania insisterà per ritardare l'adesione dell'Ucraina alla Nato per timore che la mossa possa portare l'Alleanza alla guerra con la Russia, afferma il Telegraph citando fonti della stessa Nato. Secondo le informazioni del quotidiano britannico, Berlino utilizzerà il vertice annuale della Nato in programma la prossima settimana a Vilnius per sollecitare gli altri paesi a concentrarsi sulle garanzie di sicurezza piuttosto che sulle proposte di adesione. La Germania "non vuole vedere" il presidente russo "Vladimir Putin testare potenzialmente l'articolo 5", affermano le fonti del Telegraph. In base a tale clausola, qualsiasi stato Nato attaccato da un aggressore esterno ha il diritto di richiedere l'intervento militare dal resto degli alleati. 

Meloni: "Italia aderisce Convenzione contro munizioni grappolo"

"L'Italia aderisce alla Convenzione internazionale che vieta la produzione, il trasferimento e lo stoccaggio delle munizioni a grappolo. Nel quadro dei valori espressi dall'Alleanza Atlantica, l'Italia auspica l'applicazione universale dei principi della Convenzione. Ribadisco la condanna dell'Italia alla guerra d'aggressione della Russia, il supporto totale e costante alla resistenza dell'Ucraina, l'impegno con gli Alleati per costruire un nuovo e più forte modello di sicurezza per l'Europa". Lo dichiara il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Podolyak: "E' impossibile che la guerra si trascini per anni"

Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podoliak ritiene "impossibile" che la guerra si trascini per anni. "Questa guerra non può trascinarsi per anni, basandoci sulle risorse delle parti , è impossibile", ha detto in una intervista al sito indipendente russo Meduza. Secondo Podolyak, "in Ucraina stanno crescendo le opportunità di ricevere risorse".  Kiev "non riceve rapidamente certi componenti per portare avanti la guerra, ma li riceverà a ritmo accelerato perché i complessi militar-industriali in Ucraina e nei suoi paesi partner lavorano sempre più intensamente".

Zelensky è tornato a Leopoli coi militari catturati all'Azovstal

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato a Leopoli insieme ai militari che difesero per mesi l'acciaieria Azovstal di Mariupol, rilasciati oggi in uno scambio di prigionieri dopo una tappa in Turchia. Lo riporta Ukrinform. "Oggi, nel 500° giorno di guerra, abbiamo riportato a casa in Ucraina cinque dei nostri eroi, Eroi dell'Ucraina, comandanti della difesa di Mariupol e Azovstal - Denis Prokopenko, Svyatoslav Palamar, Sergey Volynsky, Oleg Khomenko e Denis Shlega. Hanno combattuto per l'Ucraina, hanno combattuto in modo eroico, assolutamente. Hanno passato la prigionia russa, poi sono stati in Turchia per più di 300 giorni, è ora che tornino a casa", ha detto Zelensky.

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