G7 Esteri, a Fiuggi e Anagni il summit dei ministri per parlare di Medio Oriente e Ucraina
MondoIntroduzione
Si apre oggi la riunione dei ministri degli Esteri. Una due giorni, che segna la chiusura della presidenza italiana del G7, per parlare soprattutto di due temi principali: l'invasione russa dell'Ucraina e il conflitto israeliano a Gaza e in Libano. Focus anche sulla regione indopacifica e sul partenariato con l'Africa
Quello che devi sapere
Il G7 Esteri a Fiuggi e Anagni
- L’anno di presidenza del G7 dell’Italia si chiude con la riunione dei ministri degli Esteri a Fiuggi e Anagni: il vertice è in programma oggi, lunedì 25 novembre, e domani. L’Italia vuole chiudere la sua presidenza rinnovando l'impegno del Gruppo a risolvere le crisi in Medio Oriente e Ucraina, guardando alla regione indopacifica sempre più tesa per le politiche della Corea del Nord e per lo scontro tra Cina e Taiwan, e ponendo l'accento sulla necessità di rilanciare il partenariato con l'Africa. L’obiettivo della due giorni, quindi, è quello di mettere a frutto il lavoro di un anno particolarmente complesso nel panorama internazionale, con l'invasione russa dell'Ucraina che ormai ha superato i mille giorni e il conflitto a Gaza e in Libano che non trova ancora uno sbocco per una soluzione diplomatica
- Per approfondire: Rabbino israeliano ucciso negli Emirati, chi era e cosa sappiamo
La prima giornata dedicata al Medio Oriente
- Al Medio Oriente è dedicata la prima giornata del summit. Il vertice si apre con il ministro degli Esteri Antonio Tajani che accoglie gli omologhi dei Paesi del G7 ad Anagni, nello storico Palazzo della Ragione. Poi il via alla prima sessione dei lavori. Tra i temi sul tavolo, le modalità per sostenere gli sforzi per arrivare a un cessate il fuoco nella Striscia e in Libano, le iniziative per il sostegno alla popolazione e la promozione di un orizzonte politico credibile per la stabilità della regione, a partire da una soluzione basata su “due popoli, due Stati” e disinnescando l'escalation tra Israele e Iran
I mandati di arresto
- Su iniziativa italiana, nella prima giornata viene anche affrontato il tema delle decisioni della Corte penale internazionale e dei possibili effetti sull’attuale crisi in Libano e a Gaza. I mandati di arresto emessi contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant e i capi di Hamas, infatti, hanno suscitato il dibattito politico anche all'interno del governo, la cui linea - ribadita dal titolare della Farnesina - è quella di valutare insieme agli alleati quali passi compiere. "Prudenza, lettura delle carte, discuteremo cosa fare", ha detto il vicepremier. Ha poi sottolineato che "noi sosteniamo la Cpi, ma deve agire puntando sul diritto e non sulla politica". E ancora: "Ho qualche dubbio sull'utilità" della scelta della Corte, "in questo momento in cui invece bisogna arrivare alla pace"
La sessione allargata a Fiuggi
- Le discussioni proseguono poi a Fiuggi, presso il Palazzo dei Congressi, con una sessione di dialogo allargata ai ministri di Arabia Saudita, Egitto, Giordania, Emirati e Qatar, oltre al segretario generale della Lega Araba. "Solo insieme possiamo trovare soluzioni concrete che possano portare pace e stabilità nella regione", ha sottolineato Tajani
La panchina rossa
- A conclusione della prima giornata dei lavori e in occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, i ministri del G7 partecipano alla cerimonia di inaugurazione di una panchina rossa. L’iniziativa, è stato spiegato, vuole dimostrare l'attenzione che la presidenza italiana intende dedicare al tema
La seconda giornata dedicata all’Ucraina
- Martedì 26 novembre c’è la seconda e ultima giornata dei lavori. Si aprirà con una discussione sull'Ucraina e vedrà la presenza del ministro degli Esteri ucraino Andrij Sybiha. Nella sessione verranno discusse le modalità di sostegno a Kiev, alla luce dei segnali preoccupanti di escalation russa con massicci raid sulle città ucraine, la revisione della dottrina nucleare adottata dal presidente Vladimir Putin e il coinvolgimento nella guerra delle forze nordcoreane
La ricostruzione
- Durante la seconda giornata di lavori, lo sguardo sarà rivolto anche alle iniziative per la futura ricostruzione dell’Ucraina, della quale l'Italia sarà in prima linea con l'Ukraine Recovery Conference ospitata a Roma a luglio 2025. Il prossimo anno sarà chiave per comprendere meglio gli scenari negoziali futuri e le prospettive per arrivare a una pace giusta: dal G7, si ribadirà che ogni soluzione dovrà vedere coinvolte l'Ucraina e l'Europa, mentre si guarderà con attenzione alla nuova politica americana targata Donald Trump (che si insedierà a gennaio prossimo)
Gli altri temi
- I lavori proseguiranno con un focus sull'Indo-pacifico, area strategica per la sicurezza e gli scambi globali, con la presenza dei ministri degli Esteri di Corea del Sud, India, Indonesia e Filippine. Spazio sarà dedicato anche alle questioni regionali, con particolare attenzione al partenariato con l'Africa - anche nell'ottica del Piano Mattei -, Venezuela e Haiti, prima di un simbolico passaggio di testimone col Canada, che guiderà il Gruppo nel 2025
I Med Dialogues di Roma
- Il G7 Esteri si tiene in concomitanza con i Med Dialogues di Roma, giunti al loro decimo compleanno e che si aprono oggi 25 novembre. L’obiettivo è promuovere con determinazione “un'agenda positiva” per facilitare il dialogo, gli scambi e uno sviluppo condiviso, nonostante un contesto internazionale sempre più complesso e frammentato, in un Mediterraneo e un Medio Oriente attraversati da guerre devastanti, crisi climatica ed emergenze umanitarie. La tre giorni della conferenza è organizzata dall'Istituto per gli studi politici internazionali (Ispi) e dal ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale e prende il via oggi alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella
- Per approfondire: Ucraina, cosa prevederebbe il piano di pace di Putin con la ripartizione dei territori