L’8 luglio 2022 il politico - 67 anni - stava tenendo un comizio a Nara, nel Giappone centrale, in vista delle elezioni parlamentari parziali. All'improvviso un uomo, Tetsuya Yamagami, ha aperto il fuoco contro di lui, uccidendolo. Il killer è stato fermato subito dopo l'attacco. Il capo della polizia, dopo l'accaduto, si è dimesso
È passato un anno esatto da quando l’ex premier giapponese Shinzo Abe è stato assassinato. Era l’8 luglio 2022 e il politico - 67 anni - stava tenendo un comizio a Nara, nel Giappone centrale, in vista delle elezioni parlamentari parziali: all’improvviso, vengono sparati contro di lui dei colpi di arma da fuoco. Abe viene colpito e da subito le sue condizioni appaiono gravissime. Non ci sarà nulla da fare e il decesso verrà constatato poco dopo. A sparare è stato il 41enne Tetsuya Yamagami, un ex militare, fermato subito dopo l’agguato. Più tardi dichiarerà agli inquirenti: "Ero frustato e insoddisfatto di Shinzo Abe, ho mirato per ucciderlo".
Chi era Shinzo Abe
Shinzo Abe è stato il premier nipponico più longevo di sempre, superando il record di Eisaku Sato (un suo prozio), pari a 2.798 giorni senza interruzioni. È stato infatti alla guida del Giappone per anni, fino alle sue dimissioni nell’agosto 2020, per problemi di salute. Della sua politica, rimangono famosi gli interventi economici - “Abenomics”- con governo e banca centrale che hanno messo in campo miliardi per rilanciare la crescita e l’inflazione. Le sue strategie hanno dato un'impronta netta al Paese, tant'è che, dopo la sua uccisione, il Times titolava così un suo articolo: "Ecco perché Shinzo Abe continuerà a guidare il Giappone per anni dopo la sua morte".
Il killer e i motivi alla base dell'attacco
Nei giorni successivi all’omicidio, sono circolate diverse versioni sui motivi che hanno portato il killer ad agire. L’uomo era disoccupato dal maggio precedente, quando aveva lasciato il suo lavoro presso un'azienda manifatturiera del Kansai (Giappone occidentale). Tra il 2002 e il 2005 aveva lavorato per le Forze di autodifesa marittima (esercito giapponese), secondo quanto dichiarato dallo stesso Ministero della Difesa. Ha sparato all'ex premier alla schiena con una pistola artigianale ed è stato subito trattenuto dai servizi di sicurezza di Abe e poi arrestato dalla polizia, che ha anche perquisito la sua casa trovando altre armi simili a pistole ed esplosivi fabbricati dal sospettato. Fonti dell'inchiesta hanno anche detto che l'attentatore aveva pianificato l'attacco con largo anticipo, decidendo di attaccare a Nara dopo aver studiato gli eventi elettorali in diverse città annunciati dallo stesso Abe sui social media, ed essersi esercitato a sparare con munizioni vere. In un primo momento, il killer aveva sostenuto che ci fosse proprio la morte di Abe nel suo piano, ma successivamente ha cambiato versione. Ha sostenuto di voler compiere un attentato contro il capo di un gruppo religioso che in qualche modo riteneva collegato ad Abe. Yamagami ha inoltre riferito che sua madre era profondamente coinvolta nell'organizzazione religiosa, a cui aveva fatto diverse donazioni di soldi che avevano causato seri problemi economici alla sua famiglia.
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Le ripercussioni
L'assassinio ha lasciato sgomento il Giappone. Il capo della polizia, Itaru Nakamura, nell'agosto 2022 ha dato le sue dimissioni - facendosi carico delle responsabilità - durante una conferenza stampa dedicata ai risultati dell'indagine proprio sulle lacune della sicurezza durante il comizio elettorale di Nara.
Il cordoglio internazionale
Ma l'accaduto ha avuto una risonanza molto ampia anche a livello internazionale: nelle ore successive all'omicidio, sono arrivati messaggi di cordoglio dai leader di tutto il mondo. Poi, a settembre 2022, si sono tenuti i funerali di Stato, a Tokyo, nel padiglione Nippon Budokan, alla presenza di circa 700 rappresentanti di Paesi stranieri - inclusi circa 50 leader di Stato attuali o precedenti - e organizzazioni internazionali.