Corte europea dei Diritti dell'uomo respinge ricorso per riconoscimento di 2 madri

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La corte con sede a Strasburgo ha dichiarato irricevibili i ricorsi proposti contro l'Italia relativi al rifiuto di trascrizione di atti di nascita formati all'estero con il ricorso della pratica della gestazione per altri, sia al rifiuto di una seconda madre nel caso di bambini nati in Italia con la tecnica della procreazione medicalmente assistita. La discrezionalità del riconoscimento del rapporto tra il minore e il "genitore d’intenzione” spetta al singolo Stato

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La Corte europea dei Diritti dell'uomo ha dichiarato irricevibili i ricorsi proposti contro l'Italia relativi al rifiuto di trascrizione di atti di nascita formati all'estero con il ricorso della pratica della gestazione per altri, sia al rifiuto di una seconda madre nel caso di bambini nati in Italia con la tecnica della procreazione medicalmente assistita. Una circolare del Dipartimento per gli Affari interni del Viminale diramata oggi, spiega che la corte di Strasburgo, pur confermando la necessità del riconoscimento del rapporto tra il minore e il "genitore d'intenzione", ha ribadito che rientra nell'ambito della discrezionalità di ciascuno Stato la scelta dei mezzi con cui pervenire a tale risultato, tra i quali si annovera il ricorso all'adozione del minore.

Il caso

In particolare - prosegue la circolare - la Corte ha rilevato che, con riferimento alla volontà di vedere riconosciuto un legame tra il bambino e il genitore d'intenzione, l'Italia non viola gli obblighi discendenti dalla Convenzione dei diritti dell'uomo, in quanto l'ordinamento italiano riconosce la possibilità di far ricorso all'adozione in casi particolari.

Sindaci non si fermano su figli di coppie omogenitoriali

Intanto in Italia non si ferma la “disobbedienza” di alcuni sindaci sulle trascrizioni anagrafiche dei figli di coppie omogenitoriali, forti anche del richiamo dell'Europa alla circolare del ministro Piantedosi, emessa di fatto per bloccarle. Stavolta a scegliere questa strada è stato il sindaco di Firenze Dario Nardella. Il primo cittadino ha firmato a Palazzo Vecchio il riconoscimento di un bambino di tre mesi, figlio di due donne fiorentine. Lo stesso comune già alcuni anni fa aveva riconosciuto la sorellina. Giovedì la Procura di Savona aveva riconosciuto due mamme come genitori di un bambino registrato alla nascita lo scorso 28 marzo dal sindaco della città ligure Marco Russo. E all'indomani del Pride della Capitale, lo scorso 9 giugno, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri aveva trascritto i primi due atti di nascita esteri dei figli di due mamme definendolo un fatto "normale, giusto, doveroso e pienamente legittimo". Si trattava di un bambino nato in Francia con madri italiana e francese e di una bambina nata in Inghilterra, con una coppia di mamme italo-inglese. È lunga la lista dei sindaci pro-trascrizioni, si va da quello di Milano Giuseppe Sala fino al presidente dell'Anci e primo cittadino di Bari Antonio Decaro che chiedono al Parlamento "di legiferare su questa materia".

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