"Le armi nucleari in Bielorussia sono una minaccia enorme", ha detto la leader dell’opposizione bielorussa, secondo cui il presidente del suo Paese durante la crisi con la brigata Wagner è stato solo "un postino" del leader del Cremlino per cui "era troppo umiliante comunicare con Prigozhin direttamente". Poi lancia un appello alla Nato chiedendo "aiuto nella nostra lotta contro la dittatura"
"Non vorrei esagerare il significato e il ruolo di Lukashenko, è stato solo un messaggero, un postino di Putin. Per Putin probabilmente era troppo umiliante comunicare con Prigozhin direttamente". A dirlo, interpellata su quanto accaduto in Russia con la brigata Wagner, è Svetlana Tikhanovskaya, leader dell’opposizione bielorussa, che lancia poi un appello alla Nato chiedendo "aiuto nella nostra lotta contro la dittatura". Quali sono i rapporti fra Prigozhin, Putin e Lukashenko? "Non sappiamo quale accordo ci sia fra queste persone o dove sia Prigozhin adesso. Quello che sappiamo è che Lukashenko ha creato un campo per un possibile arrivo delle forze di Prigozhin nel nostro Paese, forse vuole utilizzarle per sopprimere le forze di opposizione. Ognuno di loro potrebbe tradire l'altro in qualsiasi momento, si utilizzano reciprocamente solo quando c'è un vantaggio".
"Prigozhin è un criminale"
Parlando dei contatti fra Lukashenko e Prigozhin, Tikhanovskaya ha detto che "tutta questa relazione è terribile per la Bielorussia come Paese, questo contatto con Prigozhin che è un criminale terribile crea una minaccia non solo per il nostro popolo ma anche per la nostra sovranità, i nostri vicini, la Polonia e l'Ucraina, potremo aspettarci una sorta di provocazione sulle frontiere. Lukashenko sta dando il benvenuto questi personaggi la cui fama è conosciuta dall’Ucraina all’Africa, li sta facendo entrare in Bielorussia, queste persone sono ex prigionieri che possono vagare liberamente per il nostro Paese e controllare il nostro popolo".
"Le armi nucleari in Bielorussia sono una minaccia enorme"
La leader dell’opposizione bielorussa ha poi commentato le parole di oggi di Lukashenko sulla questione delle armi nucleari dispiegate nel Paese, che il presidente ha definito esclusivamente a scopo difensivo: "Lukashenko non è una persona di cui ci si possa fidare, per nulla, un paio di giorni prima del primo razzo lanciato dai territori bielorussi verso l’Ucraina aveva detto ‘mai un missile lascerà questo territorio’. Il dispiegamento di armi nucleari in Bielorussia è una minaccia enorme alla sicurezza della nostra regione perché se dovesse essere utilizzato la Bielorussia diventerebbe poi un obiettivo per un contrattacco". "La Russia vuole ancorare la propria presenza e conterà sulla Bielorussia, sarà molto difficile liberarsi delle armi nucleari dal nostro territorio - ha aggiunto - Lukashenko ha detto che è solo per protezione, che siamo circondati da nemici, eppure noi non abbiamo nemici l’unico nemico della Bielorussia è Lukashenko, insieme a Putin".
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"Ogni giorno in Bielorussia 20 persone vengono incarcerate per opposizione alla dittatura"
Parlando poi del vertice Nato della prossima settimana a Vilnius, Tikhanovskaya ha detto: "So che i Paesi occidentali sanno proteggersi ma qualunque provocazione può distrarre l’attenzione dai punti più importanti. Io vorrei che le questioni della Bielorussia fossero discusse in questo summit ma in un contesto diverso. Adesso il nostro Paese ha una duplice crisi: da una parte una minaccia alla sovranità, la Russia, abbiamo l’armata russa sul nostro territorio, ci saranno armi nucleari sul nostro territorio, la brigata Wagner, Lukashenko che sta vendendo pezzo dopo pezzo il nostro Paese alla Russia. E poi c’è la crisi umanitaria, centinaia di migliaia di persone che sono dovute scappare a causa della repressione: ogni giorno in Bielorussia 20 persone vengono incarcerate per opposizione alla dittatura o per il sostegno all’Ucraina, le persone vivono come in un gulag ai tempi dell’Unione sovietica".
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"Chiediamo alla Nato un’investigazione sui crimini di Lukashenko"
"La Nato è un insieme di Paesi che fanno anche parte dell’Unione europea, che possono creare tensioni nel regime attraverso le sanzioni, l’esilio politico, il supporto alle forze democratiche e alle persone che combattono senza sosta questo regime da tre anni", ha osservato la leader dell'opposizione bielorussa. "È una lotta molto difficile, abbiamo bisogno di sentire il supporto dei Paesi liberi, di sentire che noi siamo importanti per creare una forza di pace in Europa e in tutta regione. Chiediamo che ci si prendano le proprie responsabilità: un’investigazione per esempio sui crimini di Lukashenko, ne ha commessi molteplici contro l’umanità. Quando non c’è una forte reazione da parte dei Paesi occidentali questo da un dittatore viene percepito come un invito all’impunità. La Nato è una struttura molto potente, deve mostrare i denti, se i dittatori non rispettano le leggi internazionali abbiamo gli strumenti per combatterli".
"Lukashenko sta cercando di isolare il nostro Paese dall’Europa"
Vorrebbe la Bielorussia nella Nato e nell’Ue? "La Bielorussia storicamente è un Paese europeo, apprezziamo i valori democratici dell’Europa - ha risposto Tikhanovskaya - Vogliamo avere una prospettiva europea per la Bielorussia, vogliamo essere un partner e un vicino affidabile, un Paese che possa arginare le minacce. Parlare di una partecipazione alla Nato o all’Unione europea penso sia prematuro perché mi rendo conto che abbiamo un lungo sentiero di riforme davanti a noi per arrivare a diventare parte della struttura dell’Unione europea. E naturalmente dobbiamo chiedere il consenso del nostro popolo". "Adesso non abbiamo nessuna di queste possibilità - ha proseguito - Se un giornalista viene e chiede alle persone se vorrebbero far parte dell’Ue queste rispondono ‘non voglio parlare di politica’ perché hanno paura di rispondere onestamente, se si promuove un atteggiamento pro europeo si diventa nemico del regime. Se si parla un linguaggio democratico si è nemico del regime. Lukashenko sta cercando di isolare il nostro Paese dall’Europa perché vuole un nemico esterno, dice alle persone che la Polonia, l’Ucraina, gli Stati Uniti sono tutti nemici e ci dobbiamo proteggere da loro. Noi vogliamo sviluppare il nostro Paese e lui ci riporta al passato dell’ex Unione sovietica".
"Sono 4 mesi che non ho notizie da mio marito"
Tikhanovskaya ha poi parlato del marito, oppositore del regime di Lukashenko arrestato tre anni fa dopo aver annunciato la sua candidatura alle presidenziali e condannato a 18 anni di carcere: "Molti prigionieri politici sono in modalità di non comunicazione, è impossibile avere accesso a loro. Sono 4 mesi che non ho notizie da mio marito". "Un paio di giorni fa - ha raccontato - mi è arrivato un messaggio anonimo che diceva che mio marito era deceduto in prigione, naturalmente queste cose prendono molta della mia energia. Potrei pensare che siano fake news, non è la prima volta, ma ho chiesto di vedere il corpo e sarò grata a qualsiasi Paese o politico che mi aiuterà a vedere se mio marito è vivo. Ieri i canali della propaganda hanno pubblicato un video dalla prigione che faceva vedere mio marito dicendo che è vivo, era lui però è irriconoscibile, una persona diversa. Immaginatevi per tre anni in prigione torturato, umiliato moralmente e fisicamente".