Sergio Mattarella in Cile: "Ue non sempre lungimirante con America Latina"

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Il capo dello Stato, durante la sua lectio magistralis all’Università di Santiago del Cile, ha parlato ancora una volta delle “profonde relazioni d’amicizia” tra Italia e Cile. E ha messo in luce il ruolo che i due Paesi, così come tutta l’Europa e l’America Latina, possono ricoprire nello scenario internazionale

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Prosegue la visita in Cile del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo aver incontrato il suo omologo cileno Gabriel Boric e aver visitato la sede del Congresso, il capo di Stato ha tenuto la lectio magistralis America Latina ed Europa: due continenti uniti per la pace, la democrazia, lo sviluppo all’Università di Santiago del Cile, prima di spostarsi verso Punta Arenas, nel sud del Paese. Rivolgendosi al corpo docenti e agli studenti, Mattarella ha parlato ancora una volta delle “profonde relazioni d’amicizia” tra Italia e Cile. E, nonostante storicamente "l'Europa non sia stata sempre lungimirante con l'America Latina",  ha messo in luce il ruolo che i due Paesi, così come i rispettivi continenti, possono ricoprire nello scenario internazionale. A partire dalle grandi sfide comuni: la promozione del multilateralismo, l'ambiente, la lotta alla criminalità.

“Aldo Moro andò contro la prassi per salvare esuli cileni”

La vicinanza tra Italia e Cile è dimostrata dal modo in cui “il popolo italiano visse intensamente la violazione profonda della libertà e dei diritti delle persone operata dalla dittatura militare, ha detto Mattarella riferendosi al colpo di Stato con cui Augusto Pinochet, l’11 settembre 1973, rovesciò il governo di Salvador Allende. Poi ha ricordato come l’Ambasciata italiana, negli anni successivi al colpo di Stato, diventò “punto di riferimento per centinaia di perseguitati, offrendo loro rifugio e salvandone la vita”. Emblematico è “un telegramma del Ministro degli Affari Esteri italiano dell’epoca, Aldo Moro, all’ambasciata in Cile - allora classificato segreto e datato 14 ottobre 1973 - con cui si dava autorizzazione, contravvenendo alla prassi, di offrire asilo politico anche ai non connazionali”.

“Il negazionismo è brodo di coltura di nostalgie autoritarie”

Il presidente della Repubblica ha voluto sottolineare il “grande significato rivestito dal progressivo processo di ritorno alla democrazia dopo il referendum dell’ottobre 1988, anche con l’operazione verità relativa ai luoghi di detenzione illegale e tortura”. Il valore della memoria nella storia di un Paese, ha aggiunto, “è elemento fondamentale della sua identità” e ha esortato - in Europa come in America Latina – a pronunciare “con forza il no ad ogni negazionismo, brodo di coltura di nostalgie autoritarie”.

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“Europa debitrice dell’America Latina per il suo sviluppo”

Europa e America Latina, ha detto Mattarella, sono uniti da “vincoli storici profondamente radicati nella vita e nella memoria dei nostri popoli”. Pur senza “ricadere nello stereotipo che vede nell’America Latina l’estremo occidente”, per il Capo dello Stato “è facile osservare che i due continenti appaiono complementari”. Anche se, ha aggiunto, “l’Europa, debitrice largamente verso l’America Latina del suo sviluppo, non sempre ha saputo guardare a questo continente con sufficiente lungimiranza e sagacia”.

“America Latina ed Europa insieme protagoniste”

In diversi passaggi della sua lectio Mattarella ha menzionato la guerra in Ucraina e il ruolo che Europa e America Latina potrebbero svolgere per la stabilità internazionale. “Servono avvocati per buone cause, in grado di affrontare le sfide che riguardano la sopravvivenza dell’umanità nel suo complesso, rifuggendo dalla mera logica del conflitto e dall’emergere, come nella recente aggressione russa all’indipendenza dell’Ucraina, di spinte al confronto militare che distraggono risorse necessarie allo sviluppo umano”, ha detto il presidente della Repubblica. Unione Europea e l’America Latina “possono e devono essere autrici di messaggi e iniziative di pace, rispetto del diritto internazionale, giustizia sociale e sviluppo”, anche perché “la realtà multipolare propone dialogo e collaborazione su base bilaterale con giganti come gli Usa o la Cina”. America Latina ed Europa “insieme protagoniste”, suggerisce Mattarella.

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Il vertice Ue-America Latina del 17 e del 18 luglio

Un’occasione per rafforzare i rapporti sarà il vertice dei Capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea e della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici, in programma il 17 e 18 luglio. In quello che Mattarella definisce “un mondo di giganti”, Ue e America Latina “rappresentano il 14% della popolazione mondiale e il 21% del prodotto lordo”. Gli investimenti diretti esteri degli Stati Membri dell’Unione in America Latina, ha spiegato, “nel 2021 ammontavano a quasi 700 miliardi, superando la somma di quelli di Cina, India, Giappone e Russia”: “È una realtà della quale occorre essere maggiormente consapevoli e che merita un salto di qualità a livello politico e istituzionale”. Ricordando che al vertice verrà presentata la “Nuova agenda per le relazioni tra Unione Europea e America Latina e Caraibi”, Mattarella ha poi parlato del processo di aggiornamento dell’Accordo di Associazione tra Cile e Unione Europea, “che auspichiamo sia firmato entro l’anno”. 

Diritti e ambiente al centro dell’accordo Santiago-Bruxelles

Un aspetto dell’accordo tra Santiago e Bruxelles che ha voluto valorizzare è “il fatto che le clausole economiche siano accompagnate da impegni e obiettivi condivisi”: promozione della sicurezza sul lavoro e degli standard sociali, effettiva eguaglianza di genere, maggiore e più inclusiva partecipazione della società civile, più elevati standard ambientali. Insomma: “un partenariato più ambizioso e articolato che nel passato”. Mattarella ha messo l’accento soprattutto sull’importanza della lotta al cambiamento climatico, fronte su cui il Cile “è decisamente impegnato”, a partire dal “progetto del Presidente Boric di rendere il Paese carbo-neutrale nel 2050”. Bruxelles condivide poi l’interesse cileno “per le potenzialità dell’idrogeno verde, ad esempio, sviluppando tecnologie congiunte che contribuiscano a massimizzare le straordinarie risorse” del Paese. E si punta anche a “rafforzare le nostre collaborazioni nell’ambito – davvero strategico – delle catene del valore dei minerali critici per la transizione”. Con un imperativo: “Creare forniture affidabili e sostenibili nel rispetto degli ecosistemi dai quali estraiamo queste preziose materie prime”.

La lotta alla criminalità

Ultimo aspetto di partenariato su cui si è soffermato Mattarella è la lotta ai "sodalizi criminali di ogni tipo" che "si sono inseriti nell’alveo della globalizzazione creando reti e alleanze che minano le prospettive di crescita dei nostri Paesi". Ha anche questo obiettivo il programma di diplomazia giuridica con i Paesi dell’America Latina alla memoria dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, "che prima di altri compresero la natura transnazionale del crimine organizzato e il suo pernicioso effetto su un sistema – la democrazia – basato sulla fiducia tra elettori ed eletti".

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