
Big Tech, da Amazon ad Apple: le prime 7 società sotto la lente della Commissione Ue
Entro il prossimo 6 settembre Bruxelles completerà la lista delle aziende con maggiore potere di mercato che, da quella data, avranno sei mesi per adeguarsi alle norme del Digital Markets Act. Sette major hanno già notificato all'Ue la loro posizione di "gatekeeper", cioè di leader sul mercato: ecco quali sono

Sette grandi società tra Internet, telefonia e tecnologia sono finite sotto la lente della Commissione europea nell’ambito delle nuove regole sull'antitrust previste dal Digital Markets Act
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Cinque di queste vengono dagli Stati Uniti: Google, Amazon, Meta (con Instagram e Facebook), Apple e Microsoft. Insieme a loro ci sono la cinese ByteDance – che ha la proprietà di TikTok – e la sudcoreana Samsung
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Ad annunciarlo è stato Thierry Breton (in foto), commissario europeo per il Mercato interno. Le Big Tech sotto sorveglianza "hanno dimensioni che incidono sul mercato interno" e quindi, ha spiegato Breton, vanno classificate come “gatekeeper”
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Il termine fa riferimento alle grandi piattaforme online che, per dimensione e diffusione, di fatto si trovano a occupare una posizione dominante sul mercato. La normativa Ue sui mercati digitali ha proprio l’obiettivo di far sì che queste società non mettano in essere comportamenti scorretti
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Un’azienda, per essere considerata “gatekeeper”, si legge sul sito della Commissione europea, deve detenere “una posizione economica”, con impatto significativo sul mercato, e deve operare in più Paesi membri dell’Unione. Deve poi occupare una “forte posizione di intermediazione, nel senso che collegano un'ampia base di utenti a un gran numero di imprese”

Deve inoltre detenere (o sta per detenere) “una posizione solida e duratura sul mercato, vale a dire stabile nel tempo”. In altre parole, “l'impresa deve cioè aver risposto ai due criteri di cui sopra in ciascuno degli ultimi tre esercizi finanziari”

Tutte e sette le major sotto sorveglianza hanno notificato a Bruxelles il loro status di "gatekeeper": tutte hanno un fatturato annuo che in Ue raggiunge almeno i 7,5 miliardi di euro, negli ultimi tre esercizi finanziari (o un equo valore di mercato di almeno 75 miliardi di euro nell'ultimo esercizio finanziario e operazioni in almeno tre Paesi membri)

Hanno avuto inoltre 45 milioni di utenti finali attivi al mese negli ultimi tre anni e hanno superato i 10mila utenti commerciali attivi ogni anno in Ue su una serie di servizi come motori di ricerca, social network e sistemi operativi. La Commissione Ue procederà adesso a verificare le notifiche delle major "entro i prossimi 45 giorni lavorativi". L'elenco completo delle aziende con maggior potere di mercato sarà ultimato entro il prossimo 6 settembre. Da quella data avranno poi sei mesi per adeguarsi alle norme del Digital Markets Act

Breton ha ricordato che, con la nuova normativa, le Big Tech non riusciranno più a "bloccare gli utenti nei loro ecosistemi, non potranno più decidere quali app dovranno essere preinstallate sui dispositivi, o quali app store usare", Inoltre, non potranno nemmno più concedere "vie preferenziali ai propri sistemi, prodotti e servizi, le loro app di messaggistica dovranno interagire con le altre, e così via"

I consumatori - ha aggiunto Breton - potranno quindi avere "più scelta, maggiori opportunità di cambiare fornitore e beneficeranno di prezzi migliori e servizi di qualità superiore". Le norme vanno anche a tutelare aziende più piccole e start up, a cui "non sarà più impedito di raggiungere nuovi clienti".
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