A scrutinio quasi ultimato, il partito conservatore ottiene oltre il 40%, conquistando 158 dei 300 seggi parlamentari. Syriza di Alexis Tsipras si ferma a meno del 18%, il Pasok al 12% e il Kke al 7,5%. Il partito di estrema destra "Spartani", che ha ricevuto il sostegno dell'ex membro di Alba Dorata Ilias Kasidiaris, entrerà in Parlamento perché ha preso il 4,7%, superando quindi la soglia di sbarramento fissata al 3%. In serata pietre e molotov contro sede socialisti del Pasok
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Il partito conservatore di Nea Dimokratia trionfa in Grecia e centra l'obiettivo della maggioranza assoluta. Con ormai il 90% dei voti scrutinati, il premier conservatore uscente Kyriakos Mitsotakis incassa il 40,52% dei voti e 158 dei 300 seggi di cui è composto il Parlamento. Il suo principale rivale politico, il partito di sinistra Syriza guidato da Alexis Tsipras, si ferma invece al 17,84%, ottenendo 47 seggi. Seguono i socialisti del Pasok con l'11,96% dei voti e 32 scranni e i comunisti del Kke (7,61% delle preferenze). In serata, uomini con il volto coperto hanno attaccato con pietre e molotov gli uffici del Movimento Socialista Panellenico (Pasok) ad Atene. Dopo l'intervento della polizia antisommossa, la tensione si è placata. Quello di oggi è stato il secondo turno delle elezioni generali in cinque settimane. L'affluenza registrata è stata in netto calo rispetto a maggio. Mitsotakis, vincitore delle elezioni, si recherà domani alle 11 ora locale presso il Palazzo presidenziale dove riceverà l'incarico di formare un governo dalla presidente della Repubblica Katerina Sakellaropoulou. Alle 13 presterà il giuramento davanti alla presidente.
Mitsotakis ha maggioranza assoluta
I cittadini chiamati alle urne hanno confermato il verdetto già emesso nelle elezioni del 21 maggio scorso, quando i conservatori avevano vinto con il 40% dei voti, doppiando il partito di Syriza, fermo al 20. Ma il voto si era tenuto con un sistema elettorale diverso, un proporzionale puro che aveva fatto mancare, per pochi seggi, la maggioranza assoluta ai conservatori. Così Mitsotakis - contando sul premio di maggioranza per il primo partito previsto dalla nuova legge elettorale da lui stesso approvata - aveva deciso di non intraprendere i colloqui per formare una coalizione e aveva aperto la strada al ritorno alle urne. Una scommessa che alla fine lo ha premiato, nonostante l'affluenza sia crollata.
Mitsotakis: "Sento più forte il dovere verso il mio Paese"
Il segretario di Nea Dimokratia, Kyriakos Mitsotakis, commentando la vittoria del suo partito alle elezioni, ha detto: "Sento più forte il dovere di servire il mio Paese. Rimarrò fedele al mio dovere nazionale, senza tollerare presunzione e arroganza. Oggi ci godremo la vittoria per un po', ma da domani ci rimboccheremo le maniche e continueremo a impegnarci per costruire una Grecia più prospera: grazie per questo grande onore, domani sorgerà un giorno migliore per tutti. Quando ho mosso i primi passi in politica, 20 anni fa, non mi aspettavo di avere un mandato così forte. Ho lavorato duramente, cercando di imparare dai miei errori, ma non avrei potuto farlo senza i miei colleghi", ha aggiunto Mitsotakis.
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Il partito sostenuto da Alba Dorata in Parlamento
Nea Dimokratia non è la sola a festeggiare il risultato. Si rafforza infatti in Parlamento anche la presenza dell'estrema destra: il partito 'Spartani' (Spartiates in greco) ha superato la soglia di sbarramento ottenendo, secondo i dati non ancora definitivi, il 4,71% e 13 seggi. Un traguardo incredibile se si pensa che il partito era sconosciuto fino a qualche giorno fa, quando ha ricevuto il sostegno dell'ex membro di Alba Dorata Ilias Kasidiaris, attualmente in carcere, dove sta scontando una pena di 13 anni per aver partecipato ad un'associazione criminale, ovvero il partito neonazista di Alba Dorata ormai disciolto. "Dopo tanto tempo, una voce nazionalista sarà in Parlamento", ha esultato il presidente del partito Vassilis Stigas riconoscendo che il sostegno di Kasidiaris è stato "il carburante" del successo.
Gli altri risultati
Supera per la prima volta la soglia di sbarramento anche il partito 'Niki' (vittoria in greco), che otterrebbe il 3,73%. Guidato da un insegnante di teologia, il partito si è fatto conoscere per le sue posizioni xenofobe ed è considerato vicino alla frangia conservatrice della Chiesa ortodossa. Conferma infine la sua presenza in parlamento anche un'altra formazione di estrema destra nota per le sue posizioni anti-migranti, 'Soluzione greca', in crescita al 4,48% rispetto al 3,7% del 2019. Resta fuori invece Mera25, il partito fondato dall'ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis. "Il nostro mancato ingresso è il minimo. La cosa peggiore è il canto funebre della sinistra che non è riuscita a impedire la trasformazione della rabbia in una corrente di estrema destra", ha commentato sconsolato Varoufakis.