Diverse esplosioni sono state udite nella città ucraina di Zaporizhzhia, secondo autorità locali citate dai media internazionali. L'allarme antiaereo è scattato anche negli oblast di Dnipropetrovsk, Kirovohrad, Mykolayiv, Odessa, Poltava, Sumy, Kharkiv, Donetsk e Kherson. La stampa Usa parla di prove della responsabilità russa per il crollo della diga di Kakhovka
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"Stamattina presto un'auto è esplosa sull'autostrada da Yevpatoria a Simferopol, sulla quale viaggiava l'assistente del vice primo ministro per lo sviluppo economico della regione di Zaporizhzhia e candidato al parlamento della 'Russia Unita' Vladimir Yepifanov", ha scritto Rogov. La causa ufficiale dell'esplosione non è stata ancora stabilita, ha aggiunto.
Resistenza Kiev, più di 500 morti per la diga Kakhovka
Il Centro nazionale ucraino per la resistenza ha stimato oggi in "più di 500" il numero di morti nel territorio occupato dalla Russia nel sud dell'Ucraina a seguito delle inondazioni causate dall'esplosione della diga di Kakhovka sul fiume Dnepr. "Secondo informazioni preliminari,
più di 500 abitanti della città temporaneamente occupata di Oleshki, sulla riva sinistra e nella regione di Kherson, sono stati uccisi dall'esplosione della centrale idroelettrica di Kakhovka da parte dei russi", afferma questo Centro per la Resistenza in una dichiarazione. "Le persone sono morte perché gli occupanti si sono rifiutati di evacuare coloro che non avevano il passaporto russo", aggiunge la nota ufficiale, che rimprovera alle autorità filo-russe insediate nell'area di "aver violato tutte le norme del diritto umanitario
internazionale e le più elementari umanità". Il Centro nazionale per la resistenza è un organismo creato dalle forze speciali ucraine per promuovere i movimenti contro l'occupazione russa del paese. Secondo questa fonte, "i russi nei territori occupati non hanno evacuato le persone che non hanno passaporti russi". Dall'inizio di questa guerra, le forze russe hanno esercitato numerose forme di pressione nei territori sotto il loro controllo per costringere la popolazione locale ad adottare la cittadinanza russa.
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contratti che sono rimasti sulla carta. Le fonti sono due persone coinvolte nell'acquisto da parte dell'Ucraina. All'inizio di questa primavera, erano stati pagati centinaia di milioni di dollari - anche a società statali - per armi che non si sono mai viste. Anche il vice ministro della Difesa, l'uomo nel governo incaricato di rifornire la "santabarbara", Vladimir Gavrilov, aveva confermato nei giorni scorsi che c'erano stati casi in cui l'Ucraina aveva pagato senza ricevere alcunché. Da quest'anno comunque il governo ha cominciato a fare uno screening degli acquisti e dovrebbe quindi nel futuro escludere chi nel passato si è mostrato problematico.
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Ucraina, Stoltenberg: "Non si discuterà di adesione formale a Vilnius"
Oggi, ha continuato Stoltenberg, abbiamo davanti "il contesto di sicurezza più impegnativo da una generazione. L'anno scorso, il presidente russo Vladimir Putin ha inviato centinaia di migliaia di soldati in Ucraina, provocando morte e distruzione. L'Ucraina ha il diritto di liberare la propria terra: ora è in corso una controffensiva. Più terra gli ucraini saranno in grado di liberare, più forte sarà la loro posizione al tavolo dei negoziati. Vogliamo tutti che questa guerra finisca, ma una pace giusta non può significare congelare il conflitto e accettare un patto dettato dalla Russia".
La Nato, ha ribadito, "non è parte del conflitto. Sosteniamo l'Ucraina nel suo diritto all'autodifesa, sancito dalla Carta delle Nazioni Unite. Mi congratulo con la Germania per il suo ruolo guida nel fornire aiuti militari, finanziari e umanitari all'Ucraina, e per la recente decisione di consegnare altri 64 missili Patriot all'Ucraina. E' una cosa che salverà vite umane", ha concluso.
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Ramaphosa: "Dobbiamo fare il possibile per porre fine ai combattimenti"
Hanno fatto parte della delegazione, oltre Ramaphosa, i presidenti del Senegal, Macky Sall, dello Zambia, Hakainde Hichilema, delle Comore, Azali Assoumani, che è anche l'attuale presidente dell'Unione Africana, così come il primo ministro egiziano, Mustafa Madbuli, ed i rappresentanti di Uganda e Repubblica del Congo.
Ucraina, Ramaphosa: "Motivi di ottimismo dopo missione leader africani"
"Sono appena tornato dall'Ucraina e dalla Russia in qualità di membro di una delegazione di sette Paesi africani in missione per promuovere una soluzione pacifica del conflitto", ha affermato il leader sudafricano, prima di confermare che la delegazione ha presentato "una proposta in 10 punti" a Kiev e Mosca che "potrebbe contribuire agli sforzi compiuti dalle parti per porre fine al conflitto".
Ramaphosa, citato da una nota della presidenza sudafricana, ha quindi indicato una "accoglienza positiva da parte di entrambe le parti", che "genera motivi di ottimismo sulla possibilità che le proposte vengano prese in considerazione". "Questa iniziativa è storica, poiché è la prima volta che i leader africani intraprendono una missione di pace oltre i confini del continente", ha aggiunto, precisando che la proposta prevede "la riduzione dei combattimenti e l'avvio urgente dei negoziati, la liberazione dei prigionieri di guerra e il ritorno dei bambini, un maggiore sostegno umanitario e la priorità degli sforzi di ricostruzione".
Kiev: non ci sono prove che Mosca abbia dispiegato armi nucleari in Bielorussia
Le autorità ucraine hanno dichiarato di non avere ancora prove "solide" che dimostrino il dispiegamento da parte della Russia di armi nucleari in Bielorussia, dopo che la scorsa settimana Mosca e Minsk hanno annunciato di aver raggiunto un accordo per trasferire questo tipo di armi. "Non abbiamo prove concrete che le armi nucleari siano già state dispiegate nel territorio della Bielorussia", ha affermato Fedir Venislavski, deputato e membro del Comitato per la sicurezza nazionale, la difesa e l'intelligence del parlamento ucraino, dopo aver partecipato a un incontro con funzionari dei servizi di intelligence. L'obiettivo di Kiev, ha aggiunto Venislavski, è continuare a lavorare con i suoi partner della comunità internazionale per prevenire le minacce alla sicurezza che potrebbero derivare dal trasferimento di armi nucleari alla Bielorussia