Guerra Ucraina Russia. Esplosioni a Zaporizhzhia, allarme in 10 regioni

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Diverse esplosioni sono state udite nella città ucraina di Zaporizhzhia, secondo autorità locali citate dai media internazionali. L'allarme antiaereo è scattato anche negli oblast di Dnipropetrovsk, Kirovohrad, Mykolayiv, Odessa, Poltava, Sumy, Kharkiv, Donetsk e Kherson. La stampa Usa parla di prove della responsabilità russa per il crollo della diga di Kakhovka

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Kiev: situazione complicata a est, concentrazione truppe russe

"Al momento la situazione nell'est dell'Ucraina è complicata, i russi vi hanno dispiegato le loro truppe, conducono un'offensiva attiva sui fronti di Lyman e Kupiansk, cercando di prendere l'iniziativa", lo dice su Telegram la vice ministra ucraina della Difesa, Hanna Maliar. "Lanciano anche spesso attacchi. Sono in corso intensi combattimenti - afferma -. Le nostre truppe si comportano con coraggio di fronte alle forze prevalenti russe e non le lasciano avanzare". Secondo la vice ministra, i russi non hanno rinunciato all'obiettivo di avanzare negli oblast di Donetsk e Luhansk e hanno concentrato in Ucraina orientale molte unità, soprattutto truppe d'assalto.  
- di Daniele Troilo

Zelensky al presidente Banca Mondiale: "Cooperazione post bellica"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con il presidente della Banca Mondiale Ajay Banga. Lo ha scritto su Twitter lo stesso leader ucraino spiegando di aver ringraziato Ajay Banga per il ''sostegno incrollabile'' dimostrato dalla Banca Mondiale nei confronti di Kiev ''sin dai primi giorni dell'aggressione su vasta scala della Russia''. Zelensky ha quindi ''invitato la Banca mondiale a riaprire il suo ufficio di rappresentanza in Ucraina e ho sottolineato che siamo interessati alla cooperazione durante la ricostruzione postbellica'' e ''in particolare a superare la corruzione e ridurre la quota di liquidità nell'economia ucraina''.
- di Daniele Troilo

Ucraina: esplode auto in Crimea, ferito funzionario filorusso Zaporizhzhia

L'assistente del cosiddetto ''vice primo ministro'' della regione di Zaporizhzhia controllata dai russi, Vladimir Yepifanov, è rimasto ferito in seguito a una esplosione nella sua vettura in Crimea, sulla quale viaggiava insieme ad altre due persone. Lo ha scritto su Telegram il funzionario locale nominato dalla Russia, Vladimir Rogov, spiegando che tutti e tre sono rimasti feriti e hanno riportato gravi ustioni. 
"Stamattina presto un'auto è esplosa sull'autostrada da Yevpatoria a Simferopol, sulla quale viaggiava l'assistente del vice primo ministro per lo sviluppo economico della regione di Zaporizhzhia e candidato al parlamento della 'Russia Unita' Vladimir Yepifanov", ha scritto Rogov. La causa ufficiale dell'esplosione non è stata ancora stabilita, ha aggiunto.
- di Daniele Troilo

Resistenza Kiev, più di 500 morti per la diga Kakhovka

Il Centro nazionale ucraino per la resistenza ha stimato oggi in "più di 500" il numero di morti nel territorio occupato dalla Russia nel sud dell'Ucraina a seguito delle inondazioni causate dall'esplosione della diga di Kakhovka sul fiume Dnepr. "Secondo informazioni preliminari,
più di 500 abitanti della città temporaneamente occupata di Oleshki, sulla riva sinistra e nella regione di Kherson, sono stati uccisi dall'esplosione della centrale idroelettrica di Kakhovka da parte dei russi", afferma questo Centro per la Resistenza in una dichiarazione. "Le persone sono morte perché gli occupanti si sono rifiutati di evacuare coloro che non avevano il passaporto russo", aggiunge la nota ufficiale, che rimprovera alle autorità filo-russe insediate nell'area di "aver violato tutte le norme del diritto umanitario
internazionale e le più elementari umanità". Il Centro nazionale per la resistenza è un organismo creato dalle forze speciali ucraine per promuovere i movimenti contro l'occupazione russa del paese. Secondo questa fonte, "i russi nei territori occupati non hanno evacuato le persone che non hanno passaporti russi". Dall'inizio di questa guerra, le forze russe hanno esercitato numerose forme di pressione nei territori sotto il loro controllo per costringere la popolazione locale ad adottare la cittadinanza russa.
 

- di Daniele Troilo

Ucraina: import Ue di petrolio da Russia -90% in marzo

Per effetto delle sanzioni del giugno 2022, nel marzo scorso il totale delle importazioni dalla Russia nell'Ue di greggio e di prodotti derivati dal petrolio è calata a 1,4 mln di tonnellate, rispetto alla media mensile di 15,2 mln di tonnellate nel 2019-2022, con un calo del 90%. Lo comunica Eurostat. La Russia è stata un grande fornitore di petrolio per l'Ue, ma l'assalto sferrato contro l'Ucraina nel febbraio 2022 ha portato al sesto pacchetto di sanzioni del giugno 2022, che includeva l'embargo alle importazioni di petrolio russo nell'Unione; il bando sull'import di petrolio greggio via mare è entrato in vigore il 5 dicembre 2022, quello sui prodotti derivati dal petrolio il 5 febbraio 2023.
- di Daniele Troilo

Sondaggio Kiev, solo il 23% manderebbe via Zelensky dopo la guerra

Il 73% degli ucraini vorrebbe che, quando la guerra finirà, ci fosse qualche cambiamento a livello politico e di governo, circa il 69% guarda a nuove elezioni parlamentari, il 47% cambi fra i ministri, ma solo il 23% afferma di volere un presidente differente da Volodymyr Zelensky: questo il risultato di un sondaggio commissionato all'Istituto internazionale di Sociologia di Kiev (Kiis) pubblicato oggi dal Kyiv Independent. Solo un 19% degli ucraini interpellati non vorrebbe alcun cambiamento rispetto al panorama politico-amministrativo attuale, con un 8% del totale indeciso. "Se l'appoggio alle azioni del governo centrale stava calando prima del 2022, dopo l'invasione russa la cittadinanza ha 'cambiato le proprie priorità', e ora si registra in generale un favore elevato per il governo e per il raggiungimento della vittoria" militare, ha dichiarato il vicedirettore del Kiis, Anton Hrusheckyi, secondo il Kyiv Independent. 
- di Daniele Troilo

Kiev, Ungheria tiene in isolamento prigionieri di guerra ucraini

L'Ungheria tiene "in isolamento" gli 11 prigionieri di guerra ucraini, consegnati l'8 giugno scorso dai russi a Budapest, e l'Ucraina non riesce a mettersi in contatto con loro: lo afferma il ministero degli Esteri di Kiev, che chiede alle autorità ungheresi "accesso immediato" per loro ai servizi consolari. "Tutti i tentativi da parte dei diplomatici ucraini di stabilire un contatto diretto con questi loro concittadini sono andati a vuoto. Questo, unito ad altre informazioni ricevute dai loro familiari, indica che le assicurazioni da parte dell'Ungheria sul loro status libero non sono veritiere", ha dichiarato, citato dal Kyiv Independent e da altri media ucraini, il portavoce del ministero, Oleg Nikolenko. Lo scorso 8 giugno la Chiesa ortodossa russa propose di consegnare  alle autorità magiare un gruppo di 11 militari ucraini catturati dalle forze russe, tutti originari dell'oblast di Zakarpattia, nel sud-ovest dell'Ucraina, che confina con l'Ungheria. Il 9 giugno da Budapest il vicepremier Zsolt Semjén acconsentì, definendo i prigionieri di guerra "persone libere" sotto la tutela ungherese. Ma secondo Nikolenko, i prigionieri sono tenuti in isolamento, non hanno accesso diretto a fonti d'informazione e possono comunicare con i propri familiari in Ucraina solo in presenza di una terza parte. Tutto ciò, secondo Kiev, è una violazione della Convenzione europea sui Diritti umani da parte dell'Ungheria.   Nella regione Zakarpattia vivono circa 150mila persone di etnia ungherese e circa 400 di essi - fra cui gli 11 in questione - servono nell'esercito di Kiev.
- di Daniele Troilo

Kiev: battaglie infuriano a Est, superiorità di forze russe

La viceministra della Difesa ucraina Hanna Malyar rende noto con un post su Telegram che i combattimenti nella zona orientale del Paese è ora molto difficile: l'esercito russo ha rafforzato i suoi schieramenti e sta attaccando nelle direzioni di Lyman e Kupyansk, i bombardamenti sono intensi e i combattimenti infuriano. "Il nemico non abbandona i suoi piani per raggiungere i confini delle regioni di Donetsk e Lugansk, direzione principale dell'offensiva nemica. Le nostre truppe stanno agendo con coraggio di fronte alla superiorità di forze e mezzi del nemico e non gli permettono di avanzare", scrive Malyar.
- di Daniele Troilo

Ucraina, New York Times: "Non ha ricevuto le armi pagate, inutili alcune donate"

L'Ucraina ha pagato centinaia di milioni di dollari per armi che non sono state mai consegnate al Paese. Non solo: alcune delle armi donate dagli alleati sono così malconce che possono essere solo "cannibalizzate" per i pezzi di ricambio. Lo scrive il New York Times, che cita documenti del governo ucraino secondo cui alla fine dello scorso anno, Kiev aveva pagato ai fornitori di armi più di 800 milioni di dollari per
contratti che sono rimasti sulla carta. Le fonti sono due persone coinvolte nell'acquisto da parte dell'Ucraina. All'inizio di questa primavera, erano stati pagati centinaia di milioni di dollari - anche a società statali - per armi che non si sono mai viste. Anche il vice ministro della Difesa, l'uomo nel governo incaricato di rifornire la "santabarbara", Vladimir Gavrilov, aveva confermato nei giorni scorsi che c'erano stati casi in cui l'Ucraina aveva pagato senza ricevere alcunché. Da quest'anno comunque il governo ha cominciato a fare uno screening degli acquisti e dovrebbe quindi nel futuro escludere chi nel passato si è mostrato problematico. 
- di Daniele Troilo

Kiev conferma la presa di Piatykhatky a sud di Zaporizhzhia

L'Ucraina conferma la liberazione del villaggio di Piatykhatky, a sud di Zaporizhzhia, dopo che alcuni blogger filorussi ne avevano anticipato ieri la notizia. Lo ha dichiarato su Telegram il comandante delle Forze armate ucraine Valery Zaluzhny. Si tratta del primo territorio liberato da Kiev in quell'aerea dall'inizio della controffensiva. "I soldati della 128ª brigata separata d'assalto in montagna della regione della Transcarpazia hanno liberato il villaggio di Pyatikhatky, nella regione di Zaporizhzhia, dagli occupanti russi. Gloria all'Ucraina e ai suoi soldati!" ha scritto Zaluzhny.
- di Daniele Troilo

Ucraina, Stoltenberg: "Non si discuterà di adesione formale a Vilnius"

"Il summit di Vilnius a luglio delineerà una visione per il futuro dell'Ucraina come membro indipendente e democratico della famiglia euroatlantica - ha detto il segretario generale Nato - al summit gli alleati parleranno delle aspirazioni dell'Ucraina ad aderire" alla Nato. "Gli alleati stanno lavorando ad un pacchetto pluriennale di assistenza per l'Ucraina. Lavoriamo anche a stabilire un nuovo Consiglio Nato-Ucraina, per consultarci su questioni di sicurezza che preoccupano entrambi". Nei preparativi per il summit "quello di cui parliamo è come avvicinare l'Ucraina alla Nato. Ci sono consultazioni in corso e non sono nella posizione" per predirne l'esito.  
Oggi, ha continuato Stoltenberg, abbiamo davanti "il contesto di sicurezza più impegnativo da una generazione. L'anno scorso, il presidente russo Vladimir Putin ha inviato centinaia di migliaia di soldati in Ucraina, provocando morte e distruzione. L'Ucraina ha il diritto di liberare la propria terra: ora è in corso una controffensiva. Più terra gli ucraini saranno in grado di liberare, più forte sarà la loro posizione al tavolo dei negoziati. Vogliamo tutti che questa guerra finisca, ma una pace giusta non può significare congelare il conflitto e accettare un patto dettato dalla Russia".   
La Nato, ha ribadito, "non è parte del conflitto. Sosteniamo l'Ucraina nel suo diritto all'autodifesa, sancito dalla Carta delle Nazioni Unite. Mi congratulo con la Germania per il suo ruolo guida nel fornire aiuti militari, finanziari e umanitari all'Ucraina, e per la recente decisione di consegnare altri 64 missili Patriot all'Ucraina. E' una cosa che salverà vite umane", ha concluso.
 
- di Daniele Troilo

Ucraina: forze Mosca iniziano a usare tank kamikaze pieni di esplosivo

Le forze russe hanno provato a far saltare in aria in remoto un carro armato per distruggere una postazione militare ucraina, ha reso noto il ministero della Difesa a Mosca, lasciando così intendere il ricorso a una nuova tattica di guerra. In un post su Telegram, il ministero ha spiegato che sono state usate 3,5 tonnellate di Tnt e 5 bombe Fab-100 da cento chili". L'operazione è stata condotta da un comandante con il soprannome di "Bernaul". Il blogger militare russo “Voennyi Osvedomitel” ha condiviso un video del canale filo russo "Romanov" di riprese di un drone in cui si vede il tank detonare. Ma perché è finito su una mina prima di raggiungere l'obiettivo a Mariinka, nella regione di Donetsk. "E' stato inviato un carro armato kamikaze, ma non ce l'ha fatta". 
- di Daniele Troilo

Ucraina, Blinken: "Cina svolga ruolo costruttivo per pace giusta"

La Cina ha assicurato che non fornirà aiuti letali alla Russia che nel febbraio dello scorso anno ha lanciato l'invasione dell'Ucraina, mai condannata esplicitamente da Pechino, e "non abbiamo visto alcuna prova che contraddica" questo, ha detto il segretario di Stato Usa. Tuttavia, ha aggiunto, "ciò che ci preoccupa sono le aziende cinesi, che potrebbero fornire tecnologia che la Russia potrebbe utilizzare per portare avanti la sua aggressione in Ucraina". "Abbiamo chiesto al governo cinese - ha detto ancora Blinken - di essere molto attento al riguardo". 
- di Daniele Troilo

Ramaphosa: "Dobbiamo fare il possibile per porre fine ai combattimenti"

"Abbiamo ribadito che deve essere rispettata la sovranità dei Paesi in linea con i principi della Carta delle Nazioni Unite. Abbiamo evidenziato l'urgente necessità di garantire la sicurezza di entrambe le Nazioni", ha evidenziato Ramaphosa, sottolineando che "in qualità di leader africani, la nostra principale preoccupazione è la vita delle persone direttamente colpite dal conflitto. Crediamo che si debba fare tutto il possibile per porre fine ai combattimenti e prevenire ulteriori perdite di vite umane, feriti, sfollamenti e distruzioni. Come comunità internazionale, dobbiamo lavorare insieme per prevenire ulteriori sofferenze". "Il conflitto tra Russia e Ucraina ha effetti reali sui Paesi e le economie africane", ha commentato, ricordando che "sia la Russia che l'Ucraina sono importanti fornitori di grano e produttori di fertilizzanti per i mercati africani" e che "le interruzioni nella catena di approvvigionamento hanno causato una carenza di prodotti agricoli, come i fertilizzanti, che minacciano la sicurezza alimentare di diversi Paesi africani".
Hanno fatto parte della delegazione, oltre Ramaphosa, i presidenti del Senegal, Macky Sall, dello Zambia, Hakainde Hichilema, delle Comore, Azali Assoumani, che è anche l'attuale presidente dell'Unione Africana, così come il primo ministro egiziano, Mustafa Madbuli, ed i rappresentanti di Uganda e Repubblica del Congo.
- di Daniele Troilo

Ucraina, Ramaphosa: "Motivi di ottimismo dopo missione leader africani"

Ci sono "motivi di ottimismo" per una soluzione della guerra in Ucraina dopo la "storica" missione dei leader africani che nei giorni scorsi hanno incontrato sia Vladimir Putin che Volodymyr Zelensky. Lo ha dichiarato il presidente del Sudafrica, Cyril Ramaphosa, facendo un bilancio del tentativo di mediazione africana, ma non chiarendo se siano stati compiuti progressi verso un possibile accordo di pace.
"Sono appena tornato dall'Ucraina e dalla Russia in qualità di membro di una delegazione di sette Paesi africani in missione per promuovere una soluzione pacifica del conflitto", ha affermato il leader sudafricano, prima di confermare che la delegazione ha presentato "una proposta in 10 punti" a Kiev e Mosca che "potrebbe contribuire agli sforzi compiuti dalle parti per porre fine al conflitto".
Ramaphosa, citato da una nota della presidenza sudafricana, ha quindi indicato una "accoglienza positiva da parte di entrambe le parti", che "genera motivi di ottimismo sulla possibilità che le proposte vengano prese in considerazione". "Questa iniziativa è storica, poiché è la prima volta che i leader africani intraprendono una missione di pace oltre i confini del continente", ha aggiunto, precisando che la proposta prevede "la riduzione dei combattimenti e l'avvio urgente dei negoziati, la liberazione dei prigionieri di guerra e il ritorno dei bambini, un maggiore sostegno umanitario e la priorità degli sforzi di ricostruzione". 
 
- di Daniele Troilo

Kiev: non ci sono prove che Mosca abbia dispiegato armi nucleari in Bielorussia

Le autorità ucraine hanno dichiarato di non avere ancora prove "solide" che dimostrino il dispiegamento da parte della Russia di armi nucleari in Bielorussia, dopo che la scorsa settimana Mosca e Minsk hanno annunciato di aver raggiunto un accordo per trasferire questo tipo di armi. "Non abbiamo prove concrete che le armi nucleari siano già state dispiegate nel territorio della Bielorussia", ha affermato Fedir Venislavski, deputato e membro del Comitato per la sicurezza nazionale, la difesa e l'intelligence del parlamento ucraino, dopo aver partecipato a un incontro con funzionari dei servizi di intelligence. L'obiettivo di Kiev, ha aggiunto Venislavski, è continuare a lavorare con i suoi partner della comunità internazionale per prevenire le minacce alla sicurezza che potrebbero derivare dal trasferimento di armi nucleari alla Bielorussia

- di Daniele Troilo

Ucraina, Scholz: "Pronti a possibilità guerra duri ancora un po'"

La Germania si sta preparando alla possibilità che la guerra in Ucraina "duri ancora un po'". Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, durante una conferenza stampa congiunta a Berlino con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. "Ci stiamo preparando e stiamo aggiustando le nostre politiche sulla base di questo", ha dichiarato, ribadendo che la Germania continuerà a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo che sarà necessario.
- di Daniele Troilo

Guerra in Ucraina, dal Papa a Xi Jinping: ecco le proposte per la pace tra Mosca e Kiev

La delegazione composta da sette Stati africani è stata solo l’ultima in ordine di tempo: in tanti hanno cercato di trovare una soluzione al conflitto che oppone ormai da quasi 16 mesi Russia e Ucraina. Le soluzioni proposte sono state molto diverse tra loro ma finora non hanno trovato l’approvazione contemporanea di Zelensky e Putin.
- di Redazione Sky TG24

Nyt: agenti di Mosca hanno cercato di uccidere negli Usa ex funzionario Svr

Agenti di Mosca hanno cercato di assassinare negli Stati Uniti l'ex funzionario dell'intelligence estera russa (Svr) Aleksandr Poteyev, in una operazione sfacciata e fallita che ha poi fatto scattare l'espulsione di diplomatici, rende noto oggi il New York Times. Poteyev ha fornito agli Stati Uniti informazioni usate per scoprire la rete di spie nota come "gli illegali". Poteyev era scappato negli Stati Uniti il giorno prima dell'arresto, nel 2010, da parte dell'Fbi, del gruppo di dieci spie. Era stato condannato in contumacia in Russia nel 2011 a 25 anni di carcere per tradimento. Nel 2019 la Russia aveva reclutato lo scienziato messicano Hector Alejandro Cabrera Fuentes per individuare Poteyev a Miami Beach, dove si era trasferito. Fuentes era stato arrestato mentre cercava di tornare in Messico pochi giorni dopo il fallimento dell'operazione all'esterno della residenza di Poteyev. E aveva fornito alle autorità americane i suoi contatti con un funzionario russo del dipartimento della Giustizia detenuto nel 2020, con l'accusa di aver operato per un governo straniero. "Fuentes ha ammesso con gli inquirenti americani che era agli ordini di un funzionario del governo russo". 
 
- di Redazione Sky TG24

Blinken: "Pechino ha promesso di non fornire armi a Mosca"

La Cina ha promesso di non fornire armi alla Russia, ha dichiarato il segretario di Stato americano Antony Blinken dopo gli incontri a Pechino con il ministro degli Esteri Wang Yi e il presidente Xi Jinping
- di Redazione Sky TG24

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