I feriti sarebbero più di 60. Secondo il portavoce militare israeliano, l'operazione era in corso per cattuare due "sospetti ricercati" ed "è stato lanciato un vasto numero di ordigni esplosivi contro i soldati che hanno risposto". Violenti scontri sarebbero ancora in corso
Cinque palestinesi sono morti in seguito a violenti scontri con l'esercito israeliano nel campo profughi di Jenin in Cisgiordania. Una delle vittime aveva appena 15 anni. I feriti sarebbero almeno 60. Feriti, in maniera da lieve a moderata, anche sette militari israeliani. Secondo l'agenzia di stampa palestinse Wafa, l'esercito israeliano è entrato a Jenin per arrestare alcuni sospetti, tra cui il figlio di un alto esponente di Hamas in Cisgiordania Jamal Abu al-Hija, che si trova in carcere in Israele. Un video, diffuso dalla Reuters, mostra due jeep dell’esercito israeliano mentre guidano tra le case a Jenin, poi un’enorme esplosione e il fumo che si alza in prossimità dei due mezzi.
L'esercito israeliano: "Ordigni esplosivi e spari contro i nostri soldati"
L'operazione dell'esercito a Jenin era per "catturare due sospetti ricercati" con "un massiccio scambio di spari tra soldati e uomini armati nell'area", ancora in corso, ha fatto sapere il portavoce militare israeliano secondo cui "è stato lanciato un vasto numero di ordigni esplosivi contro i soldati che hanno risposto". Inoltre, "un veicolo militare è stato colpito da un ordigno mentre usciva dalla città. Il veicolo è stato danneggiato". Dopo aver "identificato uomini armati, elicotteri dell'esercito hanno aperto il fuoco in modo da favorire l'uscita dei militari". Video sui social mostrano almeno un razzo sparato dall'elicottero.