
Incendi in Canada, ancora fumo su città Usa. Biden: “È cambiamento climatico”
La situazione migliora lentamente ma restano criticità per la qualità dell'aria. A Washington, la Casa Bianca ha rinviato le celebrazioni per il Pride Month e invita i cittadini a rimanere a casa. Scuole chiuse a New York. L'Istituto di ricerca climatica e ambientale Nilu: "Rilevate particelle di fumo in Norvegia"

La cenere e il fumo causati dagli incendi in Canada continuano ad avvolgere le città degli Stati Uniti nordorientali, da New York a Washington. E anche se la situazione è in miglioramento, non ci si aspetta che le condizioni tornino alla normalità prima del fine settimana. In foto: Niagara Falls, Ontario, Canada
Incendi in Canada, New York avvolta dal fumo. Bloccati i voli
"Milioni di americani stanno sperimentando gli effetti del fumo proveniente dai devastanti incendi in Canada, un altro forte richiamo alle conseguenze del cambiamento climatico”, ha detto il presidente Usa Joe Biden. In foto: New York

Il capo della Casa Bianca ha parlato della situazione insieme al primo ministro canadese Justin Trudeau, a cui ha detto di aver offerto “ogni ulteriore aiuto di cui il Canada ha bisogno per accelerare gli sforzi in modo da domare gli incendi, in particolare quelli in Quebec, dove gli incendi hanno avuto il maggiore impatto sulle comunità americane". Sono circa 400 gli incendi divampati in Canada. In foto: New York
Incendi in Canada, allerta qualità dell'aria per 100 milioni di americani
Alcune zone della regione del medio Atlantico hanno intanto raggiunto il "Code Maroon", la categoria dell'indice di qualità dell'aria più preoccupante (AQI). In tutto, sono più di 111 milioni le persone negli Stati Uniti che vivono in luoghi dove è scattata l’allerta sulla qualità dell'aria, ha sottolineato l'Environmental Protection Agency. In foto: New York
Nube di fumo su Ottawa e Toronto
Tra le città più colpite c'è Washington, dove la Casa Bianca ha dovuto rinviare la cerimonia per celebrare il Pride Month. L'evento è adesso previsto per domani, sabato 10 giugno, sempre che la qualità dell'aria nella capitale non venga più definita "molto nociva": al momento è scattato il 'codice viola', che prevede che si consigli alla popolazione di rimanere in casa. In foto: Washington
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Si susseguono quindi, a Washington come altrove, gli appelli a restare in casa e a indossare le mascherine N95, qualora fosse proprio necessario svolgere attività all'aperto. In foto: Philadelphia

Il fumo che avvolge i cieli tra Canada e Stati Uniti sta poi creando diversi disagi al trasporto aereo: nei principali scali si registrano ritardi di ore a causa della bassa visibilità. In foto: New York

A New York, dove il sindaco Eric Adams ha parlato un peggioramento della situazione nelle prossime ore, le scuole oggi rimangono fisicamente chiuse e le lezioni si tengono da remoto

In Canada, secondo i dati aggiornati al 5 giugno dell'Agenzia per la prevenzione degli incendi del Quebec, sono stati bruciati oltre 160mila ettari di territorio. In foto: gli incendi in Canada visti dai satelliti

Il fumo degli incendi canadesi è stato rilevato anche a migliaia di chilometri di distanza in Norvegia, ha dichiarato l'Istituto di ricerca climatica e ambientale Nilu del Paese scandinavo. Da lunedì sono state rilevate concentrazioni "molto deboli" di particelle di fumo, in particolare presso l'osservatorio di Birkenes, nel sud del Paese, ha dichiarato all'Afp il ricercatore Nikolaos Evangeliou. "Non vediamo gravi picchi o grandi aumenti... quindi non vediamo alcun problema ambientale in Norvegia, né gravi rischi per la salute", ha aggiunto. In foto: Baltimora
Canada, più di 16mila persone evacuate per incendi in Nuova Scozia