Kosovo, rimpatriati i militari di Kfor rimasti feriti negli scontri

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Non sono in gravi condizioni, sono stati portati all'ospedale militare del Celio a Roma, dove riceveranno ulteriori cure

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Dopo gli scontri di una settimana fa in Kosovo, i soldati italiani appartenenti alla Kfor, la forza Nato di stanza da quasi 25 anni sul territorio, sono stati rimpatriati con un volo militare partito dalla capitale della Macedonia del Nord, come ha riportato l'Ambasciata a Skopje sul proprio profilo Facebook. La Kfor ha reso noto che i 15 italiani rimasti feriti durante le protesta nel nord del Kosovo sono già rientrati in Italia. Riceveranno cure mediche nell'ospedale militare italiano Celio: "Gli altri faranno ricorso alle cure nell'infermeria medica della Kfor presso il quartier generale della missione Nato, e dovrebbero tornare presto alla loro attività", si legge in un comunicato. Il Comandante della Kfor, Generale di Divisione Angelo Michele Ristuccia, ha incontrato i militari italiani all'aeroporto di Pristina, per augurare loro ancora una volta una pronta e completa guarigione.

Nuove forze in arrivo

Intanto oggi sono iniziati ad arrivare in Kosovo i rinforzi della Nato, a seguito delle violenze che hanno provocato il ferimento di 30 militari della Kfor durante gli scontri della scorsa settimana. Circa 500 membri della 65ª brigata di fanteria meccanizzata della Turchia costituiranno la maggior parte dei rinforzi. Il battaglione turco sarà inizialmente di stanza a Camp Sultan Murat e sarà dispiegato sul territorio per tutto il tempo necessario. Un ulteriore battaglione di forze di riserva della Nato è stato messo in stato di massima allerta per essere dispiegato in caso di necessità. Lo si legge in una nota.

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