La Corte d'appello di Napoli ha dato l'ok alla richiesta della Procura federale belga per l'europarlamentare accusato di corruzione nell'inchiesta nell'europarlamento a Bruxelles. Ora l'Italia dovrà consegnare Cozzolino alle autorità belghe per effetto del mandato di arresto europeo eseguito il 10 febbraio, ma si attende la decisione definitiva della Cassazione, dato che i legali entro 5 giorni presenteranno ricorso
La Corte d'appello di Napoli ha deciso di accogliere la richiesta di estradizione della Procura federale belga per Andrea Cozzolino, l'europarlamentare accusato di corruzione nell'inchiesta Qatargate nell'europarlamento a Bruxelles. Cozzolino era stato arrestato e poi liberato per problemi di salute. Adesso l'Italia dovrà consegnare Cozzolino alle autorità belghe per effetto del mandato di arresto europeo eseguito il 10 febbraio. Ma la decisione è sospesa: entro 5 giorni i legali dell'europarlamentare presenteranno ricorso in Cassazione. La consegna è quindi congelata fino alla decisione della Suprema Corte.
Le accuse
Secondo l'autorità giudiziaria belga, Cozzolino, dal primo gennaio 2018 al 15 luglio 2022, in qualità di componente del Parlamento Europeo, presidente dal 2019 della Delegazione per le relazioni con i Paesi del Maghreb e co-presidente della Commissione Parlamentare Congiunta Euro-Marocchina, in concorso e in associazione con Panzeri, Giorgi, Kaili, Tarabella e Arena, avrebbe "indebitamente ricevuto, per conto del Governo del Marocco, verosimilmente da tale Atomun, danaro per esercitare le sue funzioni parlamentari europee in modo da favorire gli interessi del Marocco all'interno del Parlamento Europeo". Accuse che lo stesso Cozzolino, questa mattina in udienza, per la prima volta, ha respinto con decisione.