
Il ministro dell'Interno ha incontrato il suo omologo tunisino Kamel Fekih e il presidente Kais Saied. Il titolare del Viminale ha espresso a Fekih "il pieno apprezzamento per il rilevante sforzo compiuto dalla Tunisia per sorvegliare le frontiere marittime" e ha rimarcato l'importanza di affrontare questa sfida in una dimensione europea

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi si è recato oggi in missione a Tunisi. Nel corso della visita, il ministro ha partecipato a un bilaterale con il suo omologo tunisino Kamel Fekih. Il titolare del Viminale ha poi avuto un incontro con il presidente della repubblica tunisina Kais Saied. Al centro della visita temi come il partenariato e la cooperazione nel contrasto delle migrazioni irregolari, oltre al sostegno del processo di riforme del Paese
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Come si legge nel comunicato stampa rilasciato al termine della visita, “durante gli incontri tenutisi oggi a Tunisi è stato più volte sottolineato come i rapporti tra i due governi siano solidi, fondati sulla leale collaborazione e sulla comunanza di vedute. L’Italia ha ben presente che la Tunisia sta facendo moltissimo per bloccare le partenze e contrastare i trafficanti, che mettono a serio rischio la vita dei migranti e la stessa incolumità dei soccorritori”
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Si è poi parlato di programmi congiunti di “rimpatrio volontario assistito dalla Tunisia verso i Paesi di origine dei migranti. Gli sbarchi in Italia sarebbero molto più numerosi senza l’attività messa in campo dalle autorità tunisine che si trovano a contrastare un forte flusso dai Paesi sub-sahariani”

Piantedosi, si legge ancora sul comunicato, ha espresso a Fekih “il pieno apprezzamento per il rilevante sforzo compiuto dalla Tunisia per sorvegliare le frontiere marittime e terrestri, per contrastare le reti di trafficanti e confiscare le loro imbarcazioni, per soccorrere in mare i migranti e riportarli sulla terraferma prestando loro assistenza”

Il sostegno dell’Italia al governo di Tunisi per il controllo delle frontiere terrestri e marittime “è concreto e si sta realizzando per mezzo di piani di assistenza tecnica e forniture”. L’Italia inoltre, prosegue il comunicato, è anche impegnata per il miglioramento delle condizioni e delle prospettive di vita della popolazione più giovane e per l’attivazione di canali legali di migrazione per istruzione/lavoro e per vulnerabili bisognosi di protezione internazionale”

La sfida, come specificato da Piantedosi in un’intervista a Libero, "può essere vinta soltanto in una dimensione europea. Il nostro obiettivo resta quello di fermare gli sbarchi, gli arrivi irregolari e le attività dei trafficanti. In attesa di riuscirci, stiamo lavorando ad una gestione più ordinata degli arrivi, che impatti il meno possibile sui territori"
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