Guerra in Sudan, trovato accordo per proteggere i civili ma niente cessate il fuoco

Mondo
©Ansa

L'esercito regolare di Khartoum e il gruppo paramilitare delle Forze di supporto rapido (Rsf) hanno firmato un accordo in cui si impegnano a “garantire sempre la protezione dei civili, permettendo il loro passaggio sicuro e volontario dalle zone dove ci sono ostilità”. Via libera anche all'assistenza umanitaria

ascolta articolo

L'esercito regolare di Khartoum e il gruppo paramilitare delle Forze di supporto rapido (Rsf) hanno concordato di proteggere i civili dagli scontri scoppiati lo scorso 15 aprile, ma sono ancora lontani da un'intesa per il cessate il fuoco. È questo il risultato dei colloqui per la pace in Sudan in corso a Gedda, in Arabia Saudita, definiti difficili da una fonte diplomatica americana citata a condizione di anonimato dal Guardian.

L'accordo a Gedda

“Affermiamo il nostro impegno a garantire sempre la protezione dei civili, permettendo il loro passaggio sicuro e volontario dalle zone dove ci sono ostilità attive verso dove ritengono opportuno”, afferma una nota firmata dalle parti. Via libera anche all'assistenza umanitaria, mentre viene chiesta maggiore disponibilità di elettricità, acqua e altri servizi di base, il ritiro delle forze di sicurezza dagli ospedali e la ''rispettosa sepoltura'' dei morti.

Sudanese Army sodliers walk near tanks stationed on a street in southern Khartoum, on May 6, 2023, amid ongoing fighting against the paramilitary Rapid Support Forces. - Air strikes battered Sudan's capital on May 6, as fighting entered a fourth week only hours before the warring parties are to meet in Saudi Arabia for their first direct talks. (Photo by AFP)

approfondimento

Guerra in Sudan, le battaglie proseguono nonostante la tregua

Profughi del Sudan
Civili tentano di raggiungere il confine del Sudan - ©Ansa

“Non è un cessate il fuoco”

“Questo non è un cessate il fuoco. Questa è un'affermazione dei loro obblighi ai sensi del diritto umanitario internazionale, in particolare per quanto riguarda il trattamento dei civili e la necessità di creare spazio affinché gli operatori umanitari possano operare”, ha affermato il funzionario americano. “Ci auguriamo, con cautela, che la loro disponibilità a firmare questo documento possa creare uno slancio che li costringerà a creare spazio” per portare aiuti umanitari, ha aggiunto il diplomatico, ammettendo però che “le due parti sono piuttosto distanti”.

epa08858052 Ethiopian refugees from Tigray region at the Um Rakuba refugee camp, the same camp that hosted Ethiopian refugees during the famine in the 1980s, some 80 kilometres from the Ethiopian-Sudan border in Sudan, 30 November 2020 (issued 02 December 2020). According to World Food Programme on 02 December, about 12,000 Ethiopian refugees from Tigray are accommodated in the Um Rakuba camp as over 40,000 Ethiopian refugees fled to Sudan since the start of fights in the northern Tigray region of Ethiopia. Ethiopia's military intervention   comes after Tigray People's Liberation Front (TPLF) forces allegedly attacked an army base on 03 November 2020 sparking weeks of unrest. According to reports on 02 December 2020, UN reached an agreement with Ethiopian government to provide aid for the Tigray region of Ethiopia.  EPA/ALA KHEIR

approfondimento

Guerra in Sudan, la tragedia di rifugiati e sfollati interni

Mondo: I più letti