I generali alla testa delle due fazioni si sono accusati a vicenda delle violenze, ma non sembrano aver dato troppo peso ai colloqui di pace in corso. Nella assediata Khartoum, aerei da combattimento hanno bombardato le posizioni avversarie mentre i residenti sono barricati in casa senza acqua, cibo, medicine e altri generi di prima necessità
Nuovi scontri a fuoco e attacchi aerei sono scoppiati oggi nella capitale del Sudan, Khartoum, scossa da quattro settimane da aspri combattimenti nonostante gli ultimi tentativi di far cessare il fuoco sostenuti dall'Arabia Saudita e dagli Stati Uniti. Diversi tentativi di far tacere le armi, seppure temporaneamente, sono stati dichiarati e rapidamente violati dal 15 aprile scorso, quando sono iniziati gli scontri tra esercito e forze paramilitari nel Paese.
La situazione in Sudan
Negli scontri sono state uccise almeno 700 persone, la maggior parte civili, e in migliaia sono rimasti ferite, è in corso un esodo di massa. Nella assediata Khartoum, aerei da combattimento hanno bombardato le posizioni avversarie mentre i residenti, terrorizzati, sono barricati in casa senza acqua, cibo, medicine e altri generi di prima necessità. Al di là del Mar Rosso, nella città saudita di Gedda, si tenta in tutti i modi di portare avanti trattative per un cessate il fuoco che possa dare un senso agli sforzi per portare aiuti umanitari alla popolazione assediata. I generali alla testa delle due fazioni in guerra si sono accusati a vicenda delle violenze, ma non sembrano aver dato troppo peso ai colloqui in corso.