Ucraina, Papa Francesco: “I responsabili delle nazioni ascoltino il desiderio di pace”

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“In questo mese di maggio preghiamo il Rosario chiedendo alla Vergine santa il dono della pace, in particolare per la martoriata Ucraina", ha detto il Pontefice al Regina Coeli

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"Domani a Pompei sarà elevata la tradizionale supplica della Madonna del Rosario, in quel Santuario che il beato Bartolo Longo volle dedicare alla pace. In questo mese di maggio preghiamo il Rosario chiedendo alla Vergine santa il dono della pace, in particolare per la martoriata Ucraina", ha detto Papa Francesco al Regina Coeli. "Possano i responsabili delle nazioni ascoltare il desiderio della gente che soffre e vuole la pace", ha poi aggiunto il Pontefice.

Papa Francesco: “La nostra patria è nel cielo”

“Quando sperimentiamo la fatica, lo smarrimento e persino il fallimento, ricordiamo dove è diretta la nostra vita. Non dobbiamo perdere di vista la meta, anche se oggi corriamo il rischio di scordarcelo, di dimenticare le domande finali, quelle importanti: dove andiamo? Verso dove camminiamo? Per cosa vale la pena vivere?”, ha invece affermato Papa Francesco dalla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, prima della recita del Regina Caeli con i fedeli in piazza San Pietro. “Senza queste domande, schiacciamo la vita solo sul presente, pensiamo che dobbiamo goderla il più possibile e finiamo per vivere alla giornata, senza uno scopo, senza un traguardo – ha aggiunto – il Pontefice – La nostra patria, invece, è nel cielo, non dimentichiamo la grandezza e la bellezza della meta. Una volta scoperta la meta, anche noi, come l’apostolo Tommaso nel Vangelo di oggi, ci chiediamo: come andarci? A volte, soprattutto quando ci sono grandi problemi da affrontare e c’è la sensazione che il male sia più forte, viene da chiedersi: che cosa devo fare, quale via devo seguire? Ascoltiamo la risposta di Gesù: 'Io sono la via, la verità e la vita'. Gesù stesso è la via da seguire per vivere nella verità e avere la vita in abbondanza. Lui è la via e dunque la fede in Lui non è un 'pacchetto di idee' da credere, ma una strada da percorrere, un viaggio da compiere, un cammino con Lui. È seguire Gesù, perché egli è la via che conduce alla felicità che non tramonta. È imitarlo, specialmente con gesti di vicinanza e misericordia verso gli altri. Ecco la bussola per raggiungere il Cielo: amare Gesù, la via, diventando segni del suo amore in terra'- Fratelli e sorelle – ha proseguito Bergoglio – viviamo il presente ma non lasciamoci travolgere dal presente; guardiamo in alto, al Cielo, ricordiamoci la meta, pensiamo che siamo chiamati all’eternità, all’incontro con Dio. E, dal Cielo al cuore, rinnoviamo oggi la scelta di Gesù, la scelta di amarlo e di camminare dietro a Lui. La Vergine Maria, che seguendo Gesù è già arrivata alla meta, sostenga la nostra speranza''.

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Il discorso del Pontefice

Per il suo discorso il Papa ha preso spunto ''dall’ultimo discorso di Gesù prima della sua morte''. ''Il cuore dei discepoli è turbato, ma il Signore rivolge loro parole rassicuranti, invitandoli a non avere paura: egli, infatti, non li sta abbandonando, ma va a preparare un posto per loro e a guidarli verso quella meta - ha spiegato Papa Francesco - Il signore oggi indica così a tutti noi il meraviglioso luogo dove andare, e, allo stesso tempo, ci dice come andarci, ci mostra la via da percorrere. Ci dice dove andare e come andarci. Anzitutto, dove andare. Gesù vede il turbamento dei discepoli, la loro paura di essere abbandonati, proprio come capita a noi quando siamo costretti a separarci da qualcuno a cui vogliamo bene. E allora dice: 'Vado a prepararvi un posto […], perché dove sono io siate anche voi'. Gesù usa l’immagine familiare della casa, luogo delle relazioni e dell’intimità. Nella casa del Padre, dice ai suoi amici e ad ognuno di noi, c’è spazio per te, sei il benvenuto, sarai accolto per sempre dal calore di un abbraccio, e io sono in cielo a prepararti un posto! Fratelli e sorelle, questa parola è fonte di consolazione e speranza. Gesù non si è separato da noi ma ci ha aperto la strada, anticipando la nostra destinazione finale: l’incontro con Dio Padre, nel cui cuore c’è un posto per ognuno di noi''.

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Due nuovi beati in Uruguay e Spagna

"Ieri si sono celebrate due beatificazioni", ha ricordato Bergolgio. "A Montevideo, in Uruguay - ha proseguito - è stato beatificato il vescovo Jacinto Vera, vissuto nel secondo XIX. Pastore che si prese cura del suo popolo, testimoniò il Vangelo con generoso slancio missionario, favorendo la riconciliazione sociale nel clima teso della guerra civile". "A Granada, in Spagna - ha aggiunto - è stata beatificata la giovane María de la Concepción Barrecheguren García. Costretta a letto da una grave malattia, sopportò le sofferenze con grande forza spirituale, suscitando in tutti ammirazione e consolazione. Morì nel 1927 a 22 anni". "Un applauso ai due beati", ha concluso il Pontefice, rivolto ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro.

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