Caso Emanuela Orlandi, il fratello Pietro: "Su Wojtyla non mi scuso, lui sapeva verità"

Cronaca
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Il fratello di Emanuela, scomparsa il 22 giugno 1983, torna sulle sue parole, finite nella bufera, rispetto alle uscite notturne di Wojtyla: "Io sono sempre stato convinto che lui sapesse che cosa era successo a Emanuela. Ci assicurò che avrebbe fatto il possibile ma poi permise al silenzio e all'omertà di calare su questa vicenda. Ha mantenuto il silenzio fino alla fine, così è successo per Ratzinger e Papa Francesco lo ha fatto per dieci anni"

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Pietro Orlandi non si scusa per la frase su Wojtyla pronunciata nelle scorse settimane e anzi ribadisce la sua posizione. "Io non mi sono mai scusato perchè non ho offeso mai nessuno, ho ritenuto opportuno fare ascoltare un audio, poi che io abbia detto quella frase, che Wojtyla usciva di nascosto, è una frase che dicevano tutti quanti, non era considerata una cosa grave però qualcuno ha voluto legare questa situazione alle parole di questo componente della banda della Magliana", ha detto nell'intervista a "Verissimo" il fratello di Emanuela, scomparsa da Città del Vaticano il 22 giugno 1983 all'età di 15 anni.

Pietro Orlandi: Wojtyla sapeva cosa era successo a Emanuela

Sulle parole di Orlandi rispetto alle uscite notturne di san Giovanni Paolo II si è innescata una bufera. Orlandi ha parlato di Wojtyla accostandolo alla figura del padre e affermando che uno era una figura "negativa", cioè Wojtyla, e l'altra "positiva", il padre. "Mio padre è morto nel 2004 - ha raccontato - è stato un altro momento buio, nel giro di un anno sono morte due persone, nel 2004 mio padre, nel 2005 Wojtyla, sono le due persone che mi tenevano legato a questa vicenda, Wojtyla in negativo perchè io sono sempre stato convinto che lui sapesse che cosa era successo a Emanuela. Ricordo quando venne a casa da noi e ci parlò di terrorismo internazionale, ci assicurò che avrebbe fatto il possibile ma poi permise al silenzio e all'omertà di calare su questa vicenda. Ha mantenuto il silenzio fino alla fine, così è successo per Ratzinger e Papa Francesco lo ha fatto per dieci anni, forse ora hanno capito che il silenzio non è servito, questi 40 anni passati non posso però dimenticarli e la parola perdono l'ho cancellata dal vocabolario". "Quando sento la dichiarazione del segretario di Stato, Parolin - ha quindi aggiunto - sono contento che dica che con questa inchiesta dobbiamo fare chiarezza per una madre che soffre, ma questa madre adesso ne ha 93 di anni e in questi 40 anni non mi sembra che nessuno si sia stracciato le vesti per lei".“Quella cosa che Wojtyla uscisse di nascosto la sera era una frase che dicevano tutti quanti. Io non ho offeso nessuno e per questo non mi sono mai scusato. Ho riportato le parole di un audio, non mie, in cui si fanno dichiarazioni pesanti su Papa Wojtyla e sulla questione di Emanuela. Ho ritenuto opportuno farle ascoltare al promotore di giustizia affinché sentano questa persona”, ha aggiunto Orlandi.

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Pietro Orlandi: mia madre mi chiede 'hai trovato Emanuela?'

“Quando vado a trovare mia madre, lei mi chiede sempre ‘ma allora Emanuela l’hai trovata?’ Lei aspetta sempre la bella notizia, che prima o poi arriverà, sono sempre ottimista”, ha aggiunto Pietro Orlandi. Quanto al presunto dossier, il fratello di Emanuela ha commentato: “Lo vide il cameriere del Papa, Paolo Gabriele che era amico mio, e lo stesso padre Georg lo disse al mio avvocato, le disse ‘il dossier c’è ma sta in segreteria di Stato’, quindi quando ora dice che lui non ce l’ha è vero”.

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