Il report annuale, pubblicato dal gruppo di Reporters Sans Frontières (Rsf) in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa, rivela un calo nella libertà dei media, con 31 Paesi ritenuti in una "situazione molto grave", il punteggio più basso del rapporto, senza precedenti, rispetto ai 21 di appena due anni fa. La Tunisia scende di 27 posti in classifica. L'Italia risale e supera gli Usa
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie dal mondo
Secondo l'ultimo report annuale del World Press Freedom Index, la libertà dei media è in pessime condizioni in un numero record di Paesi: la disinformazione, la propaganda e l'intelligenza artificiale rappresentano minacce crescenti per il giornalismo, come riporta il Guardian. Il World Press Freedom Index ha rivelato uno incredibile calo nella libertà dei media, con 31 Paesi ritenuti in una "situazione molto grave", il punteggio più basso del rapporto, senza precedenti, rispetto ai 21 di appena due anni fa. L'aumento dell'aggressività da parte dei governi autocratici - e di alcuni che sono considerati democratici - unita a "massicce campagne di disinformazione o propaganda" ha fatto peggiorare la situazione, secondo l'elenco, pubblicato dal gruppo di Reporters Sans Frontières (Rsf). L'Italia recupera 17 posizioni nella classifica mondiale e si attesta al 4esimo posto, sorpassando gli Stati Uniti che, avendo perso tre posizioni, diventano 45esimi. Roma torna così alla posizione del 2021 dopo che l'anno scorso era scesa fino al 58esimo posto in classifica. Nel report dell'Ong francese vengono evidenziati i soliti problemi per la libertà di stampa nel nostro Paese, che continua a essere minacciata dalla criminalità organizzata, specialmente nel sud, e da gruppi estremisti violenti. Questi fattori sono peggiorati durante la pandemia.
Uccisi 86 giornalisti in un anno
Il 2022 è considerato un anno nero per i giornalisti e la libertà di stampa. Sono stati 86 i reporter uccisi, per lo più al di fuori delle zone di guerra. È quanto ha ricordato, in apertura della conferenza che si è tenuta alle Nazioni Unite in occasione della Giornata mondiale per la libertà di stampa, la direttrice generale dell'Unesco, Audrey Azoulay che ha sottolineato come molte di queste vittime erano semplicemente "a casa con le loro famiglie". Altre centinaia di giornalisti sono stati aggrediti o imprigionati. "Il livello di impunità per questi crimini - ha detto ancora Azoulay - invia un messaggio agghiacciante, perché la sicurezza dei giornalisti non è solo una questione che riguarda i giornalisti o le organizzazioni internazionali, ma riguarda la società nel suo complesso". E mentre gli attacchi e l'odio online contro la stampa crescono è quanto mai necessaria la libertà di espressione "poiché l'avvento dell'era digitale ha cambiato l'intero panorama delle notizie" ha aggiunto la direttrice dell'Unesco. Se Internet ha aperto nuovi canali di informazione ed espressione, è stato sottolineato, ha anche fornito terreno fertile per coloro che cercano di seminare disinformazione e teorie cospirative. "Oggi le bugie viaggiano molto più velocemente della verità".
Grecia ultima in Ue per salvaguardia libertà di stampa
La Grecia è il peggiore Paese nell'Unione europea per quanto riguarda la salvaguardia della libertà di stampa, secondo la classifica del 2023 pubblicata oggi dall'osservatorio Reporter senza frontiere. Il Paese mediterraneo si trova al 107esimo posto su 180, preceduto per quanto riguarda gli Stati Ue da Malta (84esima) e Ungheria (72esima). "La libertà di stampa in Grecia ha subito gravi battute d'arresto tra il 2021 e il 2023" si legge nel documento pubblicato dall'organizzazione, in cui si cita "lo scandalo delle intercettazioni che ha rivelato come il Servizio nazionale di intelligence greco spiasse diversi giornalisti". Nel rapporto si afferma inoltre che le querele a scopo intimidatorio (le cosiddette Slapp) "sono all'ordine del giorno e, cosa ancora più preoccupante, l'omicidio del veterano reporter di cronaca nera Giorgos Karaivaz nel 2021 non è mai stato risolto", si legge.
Tunisia e India crollano in classifica
La Tunisia è tra i Paesi che hanno perso più posizioni nella classifica mondiale annuale della libertà di stampa, pubblicata da Reporter senza frontiere (Rsf). Passa infatti dal 94esimo al 121esimo posto su 180 Paesi, perdendo 27 posizioni. L'India segna un preoccupante arretramento: il Paese è scivolato al 161esimo posto, mentre nel 2022 si trovava al 150esimo. Al contrario, sempre secondo il rapporto, tra i Paesi confinanti il Pakistan è migliorato, passando dal 157esimo al 150esimo posto, mentre lo Sri Lanka è salito al 135esimo gradino dal 146esimo del 2022.