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L'Ue avverte Musk: "La libertà di parola non è illimitata, su Twitter propaganda russa"

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Così la vice presidente della Commissione europea, Vera Jourova, durante un incontro organizzato in vista della Giornata mondiale della libertà di stampa

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"C'è ancora spazio per il dialogo, vorrei tanto spiegare al signor Musk la nostra filosofia: noi difendiamo la libertà di parola, difendiamo la libertà di espressione. Ecco perché abbiamo creato un sistema così complicato, che è il codice di condotta" sulla disinformazione, ma "la libertà di parola nell'Ue non è illimitata". Così la vice presidente della Commissione europea, Vera Jourova, durante un incontro organizzato dal gruppo di agenzie di stampa in vista della Giornata mondiale della libertà di stampa.

"Twitter non s'impegna contro disinformazione"

"Twitter - ribadisce Jourova - non rende lo spazio delle informazioni digitali più sicuro e libero dalla disinformazione e dall'influenza malevola del Cremlino". Un "altro segnale negativo" in questa direzione è il fatto che, secondo una ricerca, l'assetto societario di Twitter avvantaggerebbe gli account gestiti da governi autoritari in Russia, Cina e Iran. "Per me - aggiunge - questo è un segnale del fatto che Twitter sta venendo meno ai suoi impegni nei confronti del Codice anti-disinformazione". "Questo - conclude - è un test fondamentale per dimostrare che sono seriamente intenzionati a rispettare il Codice e, in ultima analisi, a rispettare la legge sui servizi digitali". 

La legge sui servizi digitali

A febbraio l'esecutivo europeo ha pubblicato un rapporto che rivela come Twitter sia indietro nella lotta alla disinformazione, nonostante abbia sottoscritto un codice di condotta in merito. Jourova ha ribadito la delusione per l'impegno del social nel contrasto alla diffusione delle fake news, e ha detto di sentirsi "a disagio su Twitter, nel quartiere - ha detto - della propaganda aggressiva russa non regolamentata". "Non posso prevedere quel che succederà a Twitter con l'entrata in vigore della legge sui servizi digitali" ha proseguito Jourova, ma "paragonerei la situazione con la guida in autostrada: se superi la velocità, ricevi sanzioni e un giorno potresti essere privato della patente di guida. Questa è una visione generale di come il Digital Services Act verrà applicato in futuro nei casi di non conformità".

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"Voglio che l'Ue - afferma poi Jourova - guidi la lotta per proteggere quelle voci coraggiose e voglio che diventi qualcosa che oserei chiamare un hub per la libertà dei media", accogliendo anche "i media indipendenti che fuggono dalla censura nel loro Paese d'origine. Ecco perché cerchiamo di progettare un aiuto efficiente ai giornalisti russi che vivono in esilio in Ue". Jourova, poi, sottolinea "la necessità di fare continua pressione sul regime del Cremlino perché liberi" Evan Gershkovich, il giornalista del Wall Street Journal arrestato per spionaggio in Russia. La sua detenzione, ha detto, "è un attacco oltraggioso contro i giornalisti e contro la libertà di parola".

Il caso della perquisizione a Domani

Interrogata dalla stampa sul caso della perquisizione da parte della polizia nella sede del quotidiano Domani, la vice presidente della Commissione europea  risponde che la Commissione "non può intervenire" "perché si tratta di un caso individuale nel campo delle forze dell'ordine". In merito al raid della polizia per sequestrare un articolo riguardante il sottosegretario Claudio Durigon, Jourova ha sottolineato come la Commissione europea abbia "cercato di trattare questo argomento nel Media Freedom Act" proposto lo scorso settembre in cui "proponiamo di vietare l'interferenza politica nella vita dei media e nei contenuti editoriali". "Ci sono eccezioni legate al possibile sospetto di reato o che mettono in pericolo la sicurezza nazionale: questa - ammette - sarà sempre la giustificazione che sentiremo dagli Stati membri quando accadono queste cose, che c'è in gioco la questione della sicurezza nazionale o qualche crimine".

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