Corte Suprema Usa mantiene accesso alla pillola abortiva: decisione rinviata a venerdì 21

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Dopo il capovolgimento della storica sentenza sull'aborto la scorsa estate, in molti Stati repubblicani la battaglia si è spostata sui farmaci usati per le interruzioni di gravidanza. La nuova proroga della Corte Superma sulla pillola abortiva vale fino a venerdì 21 aprile. Giallo sulle motivazioni del rinvio: tra le ipotesi la mancanza di un accordo di maggioranza o il ritardo nella scrittura delle motivazioni di una decisione già presa

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La Corte Suprema americana mantiene l'accesso alla pillola abortiva ma solo temporaneamente. I saggi hanno infatti esteso la sospensione delle restrizioni al farmaco fino alla mezzanotte del 21 aprile, guadagnando di fatto 48 ore per valutare e decidere il futuro del mifepristone. 

La battaglia sui farmaci per l'aborto

Dopo che la Corte Suprema ha capovolto la storica sentenza sull'aborto la scorsa estate, in molti Stati repubblicani la battaglia si è spostata sui farmaci usati per le interruzioni di gravidanza. Il giudice del Texas Matthew Kacsmaryk, repubblicano nominato da Donald Trump, ha stabilito agli inizi di aprile la sospensione del mifepristone per ragioni di sicurezza, sposando la causa di alcuni medici e gruppi pro vita. L'amministrazione Biden ha presentato subito appello contro una decisione che di fatto bloccava in tutto il Paese la popolare pillola abortiva - usata in più della metà delle interruzioni di gravidanza negli Stati Uniti - e lo scontro è arrivato alla Corte Suprema. I saggi hanno inizialmente 'salvato' il farmaco in attesa di pronunciarsi in modo definitivo sul mantenerne o meno l'accesso, mentre la battaglia legale nei vari tribunali compie il suo corso, come chiesto dall'amministrazione Biden.

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Il giallo dietro il rinvio della decisione

Il giudice Samuel Alito la scorsa settimana aveva annunciato che il mifepristone sarebbe rimasto disponibile fino alla mezzanotte di oggi, 19 aprile. Ora è arrivata la nuova proroga fino venerdì 21 aprile. Cosa ci sia esattamente dietro a questa estensione temporanea non è chiaro. Alcuni osservatori ritengono che i saggi stiano ancora discutendo e non siano riusciti a trovare un accordo di maggioranza. Altri invece sono convinti che il ritardo sia dovuto solo alla scrittura delle motivazioni di una decisione già presa. Il timore della Casa Bianca, dei democratici e di milioni di donne è che la Corte a maggioranza conservatrice decida di fermare anche la pillola abortiva dopo aver ribaltato la storica sentenza Roe v. Wade che nel 1973 legalizzò le interruzioni di gravidanza negli Stati Uniti. 

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