Molto simile ad un sistema russo conosciuto con il nome di “Poseidon”, il drone è stato valutato alla presenza del leader Kim Jong-un. Secondo i media locali, la missione dell'arma è "provocare uno tsunami radioattivo su larga scala attraverso una detonazione sottomarina per distruggere i gruppi d'attacco navali nemici e i principali porti operativi"
Secondo quanto riportato dai media nordcoreani, il regime locale, alla presenza del leader Kim Jong-un, ha testato un nuovo tipo di drone subacqueo capace anche di generare tsunami radioattivi e molto simile ad un sistema russo conosciuto con il nome di “Poseidon”. In base a quanto riferito dall’agenzia Kcna, il drone è stato impiegato al largo della costa nord-orientale della Corea del Nord negli scorsi giorni e "ha raggiunto il punto di destinazione nelle acque della baia di Hongwon, allestita come un finto porto nemico, con la testata che è esplosa sott'acqua giovedì pomeriggio".
La missione dell’arma secondo i media locali
Il drone, detonato "dopo aver navigato a 80-150 metri di profondità lungo un percorso ovale a otto nel Mare Orientale per 59 ore e 12 minuti", è stato valutato dal regime nordcoreano in concomitanza con le manovre condotte da Seul e Washington nel sud della penisola. Sempre stando ai media locali, "la missione di quest'arma è penetrare furtivamente nelle acque operative e provocare uno tsunami radioattivo su larga scala attraverso una detonazione sottomarina per distruggere i gruppi d'attacco navali nemici e i principali porti operativi". Secondo quanto emerso, l'arma è stata messa a punto per la prima volta nel 2012 e, dopo essere stata valutata attraverso 50 test di vario tipo, il suo dispiegamento operativo è stato deciso nel corso dell'ultimo Plenum del Partito dei Lavoratori, svoltosi nel dicembre dello scorso anno.