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Trump e l’ossessione della piazza, quando l’ex presidente diceva: "Se fossi incriminato…"

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Federico Leoni

Federico Leoni

Sembra sempre che tutto accada all'improvviso, ma in realtà le fiammate che periodicamente accendono il mondo trumpiano sono quasi sempre precedute da un abbondante sprizzare di scintille

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A un occhio poco attento sembra sempre che tutto accada all'improvviso, ma in realtà le fiammate che periodicamente accendono il mondo trumpiano sono quasi sempre precedute da un abbondante sprizzare di scintille. Settembre 2022, Hugh Hewitt - giornalista conservatore, sebbene eterodosso - ospita Donald Trump nel suo programma radiofonico. "Se fossi incriminato", dice a un tratto l'ex Presidente, "credo che in questo Paese ci sarebbero problemi mai visti fino ad ora. Non credo che il popolo statunitense lo accetterebbe". 

L'assalto prima dell'assalto 

Altri incendi, altre scintille. Prendiamo l'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. I sostenitori di Trump attaccarono il Campidoglio ritenendo che la vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali fosse frutto di brogli. "Stop the steal", urlavano, "Fermate il furto". Uno slogan destinato ad avere molta fortuna, ma tutt'altro che inedito. Non è difficile, infatti, recuperare su youtube i video che immortalano i trumpiani mentre urlano "stop the steal" di fronte a un altro parlamento, quello di Denver: era il 2016, e in quei giorni Ted Cruz si era aggiudicato le primarie repubblicane del Colorado. A detta di Trump non era altro che un imbroglio messo in atto per impedirgli di ottenere la candidatura.

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Trump e la piazza 

Quando è nei guai, Donald Trump fa regolarmente appello alla piazza. Nel 2016, dopo la diffusione di un video rubato in cui si lasciava andare a dichiarazioni volgari e sessiste, il futuro Presidente scese dalla Trump Tower a salutare i sostenitori che lo invitavano a non mollare. Le ricostruzioni dell'assalto a Capitol Hill ci restituiscono un Trump che arrivò ad aggredire fisicamente la sua scorta perché lo portasse là dove il suo popolo protestava. Il legame con la piazza diventa spesso un'ossessione, come si intuisce dai commenti stizziti di Trump ogni volta che le foto della folla al suo giuramento vengono paragonate a quelle della marea umana presente all'insediamento di Obama.

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Trump ha perso appeal? 

"Potrei sparare a qualcuno in mezzo alla Quinta Strada e non perdere neppure un voto", disse una volta Trump. Il giornalista Michael Wolff, autore di una trilogia dedicata all'ex Presidente, ha spiegato a Sky TG24 che “Trump riesce a comunicare con i suoi sostenitori in qualche modo particolarmente diretto; si è ricavato il ruolo dell’unico capace di dire la verità assoluta, per quanto questo possa sembrare strano”. È ancora così? Molti sono pronti a scommettere che Trump ha perso, almeno parzialmente, il suo appeal: le primarie repubblicane del prossimo anno ci diranno se è vero. 

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