Entro 24 ore l'opposizione potrà presentare una mozione di censura che, se dovesse passare, farebbe cadere il governo di Elisabeth Borne e Macron dovrebbe nominare un nuovo primo ministro e un nuovo esecutivo. “L'Eliseo non è un parco per accogliere i capricci del presidente", ha commentato il leader del partito socialista, Olivier Faure. Marine Le Pen ha già annunciato una propria mozione di sfiducia e ha confermato di essere pronta a votare anche quelle della sinistra
Emmanuel Macron ha chiesto al governo francese di porre la questione di fiducia per far passare la riforma delle pensioni e il consiglio dei ministri francese ha concesso l'autorizzazione: questo implica che l'adozione della riforma non dovrà passare dal voto del parlamento.
La fiducia sulla riforma delle pensioni
La decisione è stata presa dal presidente Macron e dal governo in considerazione di un'assenza di maggioranza o di un rischio troppo alto di perdere, per una manciata di voti, la sfida. Non ci sarà dunque voto sul contestatissimo progetto di aumentare l'età pensionabile da 62 a 64 anni. Il governo porrà la fiducia e, entro 24 ore, l'opposizione avrà il diritto di presentare una mozione di censura. Con la prospettiva di far votare una mozione trasversale, presentata dalla sinistra o dalla destra, ma votata da entrambe le formazioni. Se la mozione di censura fosse maggioritaria, il governo di Elisabeth Borne sarebbe battuto e Macron dovrebbe nominare un nuovo primo ministro e un nuovo esecutivo.
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I "capricci" del presidente
Il leader del partito socialista francese, Olivier Faure, ha parlato di "capricci" del presidente Macron. "Quando un presidente non ha una maggioranza nel Paese, non ha una maggioranza all'Assemblea Nazionale, deve ritirare il suo progetto. L'Eliseo non è un parco per accogliere i capricci del presidente", ha affermato su Twitter il leader socialista. Intanto, Marine Le Pen ha già annunciato una propria mozione di sfiducia e ha confermato di essere pronta a votare anche le mozioni della sinistra.