Washington e Seul hanno dato il via alle operazioni del progetto 'Freedom Shield', che vedra gli eserciti di entrambi i Paesi impegnati in manovre a terra con lo schieramento di bombardieri strategici e di altre risorse in tutta la penisola
La Corea del Sud e gli Stati Uniti hanno dato il via alle più grandi manovre militari congiunte in cinque anni; e lo hanno fatto nonostante le minacce della Corea del Nord, che poche ore prima aveva lanciato due missili da crociera da un sottomarino e ha già promesso una risposta "senza precedenti". Le manovre 'Freedom Shield', basate su simulazioni al computer che contemplano scenari in cui la Corea del Nord attacca il Sud della penisola, dureranno 11 giorni; e per la prima volta, si svolgeranno senza una pausa nel fine settimana, segnando la serie più lunga di manovre mai condotte dagli Alleati.
In programma una ventina di esercitazioni a terra
Nell'ambito di 'Freedom shield', gli eserciti sudcoreano e statunitense schiereranno bombardieri strategici e altre risorse in tutta la penisola, effettuando una ventina di esercitazioni a terra, battezzate 'Warrior shield', che 'recuperano' lo schema di 'Foal eagle'. Le esercitazioni 'Foal Eagle' erano manovre a terra degli alleati che furono sospese nel 2019 per cercare di migliorare il clima durante i colloqui sul disarmo avviati con il regime nordcoreano, negoziati che sono attualmente a un punto morto. Nei prossimi giorni, anche una portaerei statunitense a propulsione nucleare dovrebbe prendere parte alle esercitazioni.
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Le manovre alleate cominciano dopo che ieri la Corea del Nord ha lanciato due missili da crociera da un sottomarino, poche ore dopo aver sparato una salva di almeno sei missili balistici a corto raggio. Pyongyang considera le manovre militari di primavera compiute dai militari di Seul e Washington come un test per invadere il proprio territorio e stavolta ha promesso di dare "una risposta senza precedenti". L'ultima volta che i due alleati hanno effettuato manovre di questa portata era stato lo scorso novembre; e per tutta risposta la Corea del Nord lanciò più di 30 missili di diverso tipo (uno dei quali con gittata intercontinentale) in soli tre giorni.