Il presidente del Consiglio a Nuova Delhi domani incontrerà il primo ministro Narendra Modi e la presidente della Repubblica Droupadi Murmu. Sul tavolo la posizione indiana in merito alla guerra in Ucraina, ma anche i rapporti economici con l’Unione europea. Segue una due giorni ad Abu Dhabi
Prima il caso dei due marò, poi la messa al bando di Leonardo dal mercato indiano. Per oltre un decennio le relazioni fra Italia e India sono state praticamente congelate. Ora che queste due complicate vicende sono archiviate sta prendendo forma una nuova stagione di rapporti bilaterali, e in questa direzione va inquadrata la portata della visita del presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, insieme al ministro degli Esteri Antonio Tajani, arriverà a Nuova Delhi, dove rimarrà domani, giovedì 2 marzo. La missione proseguirà poi con una due giorni ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi.
Il programma a Nuova Delhi
Meloni arriverà a Nuova Delhi alle 8.20 (le 3.50 italiane), secondo quanto riferisce il governo indiano sul proprio sito, nel programma aggiornato a ieri sera. Poi si sposterà al Rashtrapati Bhawan, la residenza presidenziale, dove è prevista una cerimonia di accoglienza. Quindi, alle 6 italiane, Meloni renderà omaggio al memoriale del Mahatma Gandhi, prima del bilaterale con il primo ministro Narendra Modi: i due alle 13.05 (le 8.35 italiane) terranno dichiarazioni congiunte alla stampa. Nel pomeriggio è prevista poi una visita di cortesia dalla presidente della Repubblica Droupadi Murmu. Quindi alle 18.30 (le 14 italiane), Meloni al Taj Palace terrà un intervento all'inaugurazione della VII edizione del Raisina Dialogue, una conferenza di geopolitica ed economica importante per l'area dell'indo-pacifico. Venerdì mattina alle 10, quando in Italia saranno le 5.30, Meloni e la delegazione italiana voleranno ad Abu Dhabi.
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Sul tavolo la guerra in Ucraina e i rapporti con l’Ue
Un appuntamento in cui la volontà del governo di sfruttare tutte le potenzialità del teatro indo-pacifico si intreccia con l'urgenza di avvicinare chi finora non si è opposto apertamente all'invasione russa in Ucraina restando quasi "equivicino" fra Mosca e il fronte Ue-Stati Uniti. Come appunto l'India, che si è astenuta nell'ultima risoluzione Onu, pochi giorni dopo aver ospitato una fiera sull'aeronautica in cui il padiglione russo e quello americano erano non lontani uno dall'altro. "Occorre intensificare i contatti con quei Paesi che si sono ancora astenuti", ha sottolineato Meloni parlando in collegamento con gli altri leader del G7 nel giorno in cui ricorreva l'anniversario del conflitto ucraino. Nelle ultime settimane sono stati a Nuova Delhi anche il presidente francese Emmanuel Macron e, pochi giorni fa, il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Sullo sfondo, non solo la guerra in Ucraina, ma anche il trattato di libero scambio fra India e Unione europea, in stallo da anni.
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Il mercato indiano e l’Italia
Per l'Italia il mercato del Paese più popoloso al mondo è strategico, in particolare per i 210 miliardi di investimenti che l'India ha in programma sulla difesa (fra le necessità, quella di sorvegliare i confini, nelle aree montane alla frontiera con il Pakistan, e quelli marittimi) e per i rapporti già avviati nel campo della cantieristica, anche con Fincantieri. Non secondaria, è poi la strategia indiana di competere con la Cina in Africa, dove il governo Meloni a sua volta sta puntando per il Piano Mattei. Una prima svolta verso il riavvicinamento fra i due Paesi c'è stata nel 2021: da 12 anni un primo ministro indiano non andava a Roma, come ha fatto Modi. L'incontro con Mario Draghi portò l'India a rimuovere Leonardo dalla lista nera. E ora si lavora a un patto bilaterale di cooperazione sulla difesa fra i due Paesi, come confermano fonti diplomatiche. "L'India - spiega Matteo Perego di Cremnago, sottosegretario alla Difesa, reduce da una missione nel Paese asiatico - può essere un partner strategico per l'Italia anche per determinare una nostra posizione nell'area indo-pacifica, complementare alla partnership con il Giappone sui caccia di sesta generazione".
L'accordo nel settore della Difesa
L'India attende la visita di Giorgia Meloni per rafforzare la collaborazione bilaterale con l'Italia, in particolare con la firma di un accordo nel settore della Difesa che, secondo fonti ufficiali citate dal quotidiano The Indu, "avrà una cornice che consentirà altre intese fra i governi dei due Paesi". "La visita del premier Meloni - sottolinea il dicastero degli Esteri indiano - rafforzerà ulteriormente la relazione di lungo corso che esiste fra Italia e India. Entrambi le parti faranno il punto sui progressi fatti dal vertice di novembre 2020, rafforzeranno la collaborazione nel settore della Difesa e della Sicurezza e, più in generale, i rapporti economici".
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La tappa negli Emirati Arabi
Meloni sarà poi ad Abu Dhabi, dove la situazione è forse ancora più delicata. Era il gennaio 2021 quando il governo Conte II decise di revocare le autorizzazioni all'export di missili e bombe verso l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, Paesi alla guida della coalizione sunnita contro i ribelli sciiti dello Yemen. Pochi mesi dopo, Abu Dhabi vietò il sorvolo al Boeing dell'Aeronautica militare italiana diretto a Herat per la cerimonia della conclusione della missione delle truppe italiane in Afghanistan. Ma negli anni non sono mancate altre controversie, come l’operazione Etihad-Alitalia e il progetto di drone di Piaggio Aerospace.