Ucraina: in un anno, import cereali in Italia da Kiev +83%
In un anno di guerra crescono le importazioni italiane di cereali dall'Ucraina (+83%) mentre crollano gli arrivi, già esigui prima della guerra, dalla Russia (-60%). Per le forniture di fertilizzanti dalla Russia, ferme nei primi dieci mesi del 2022 a 159mila tonnellate, stesso valore del 2021, mentre cresce l'import italiano di fertilizzanti dall'Algeria (+161%) con quasi 200mila tonnellate di prodotto. Emerge dal Rapporto del Centro Studi Divulga 'Un anno di guerra' con l'analisi delle ripercussioni su alcuni settori economici del Paese. Per i cereali, in particolare, sono arrivate dall'Ucraina oltre 1 milione di tonnellate di mais (+80%) cruciale per l'alimentazione zootecnica, 250mila tonnellate di frumento (+103%) e 4mila tonnellate di orzo (-31%). L'import di cereali dalla Russia, che prima dello scoppio del conflitto rappresentava appena il 6% per l'Italia, ha riguardato prevalentemente frumento (71mila tonnellate) in calo del 42%, e 15mila tonnellate di sorgo. In crescita anche l'import di olio di girasole dall'Ucraina con 237mila tonnellate nei primi 11 mesi del 2022 (+11% rispetto allo stesso periodo 2021) che si aggiungono a 85mila tonnellate di panelli e farine di girasole (-33%). Dalla Russia, invece, 12mila tonnellate di olio di girasole nei primi 11 mesi del 2022, oltre a 133mila tonnellate di panelli e farine di girasole (-23%). Sul fronte fertilizzanti, rileva il rapporto Divulga, l'Egitto, pur con un calo del 25% rispetto al 2021, resta il primo fornitore di fertilizzanti del nostro Paese.