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Guerra Ucraina Russia, news. Kiev, abbattuti palloni russi sopra la capitale

©Getty

La nuova massiccia offensiva della Russia contro l'Ucraina, a un anno dall'invasione di terra, è in una fase di preparazione molto avanzata, se non addirittura "già iniziata": movimenti al confine di truppe e mezzi - aerei compresi - non sono passati inosservati, così come le navi nucleari nel Baltico e 4 caccia russi che lunedì hanno sfiorato l'Alaska

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Borrell: "Ingenuo non fornire armi per favorire pace"

"E' una straordinaria ingenuità chiedere di fermare gli aiuti militari all'Ucraina per
abbreviare la guerra e per arrivare il prima possibile alla pace. E la definisco un'ingenuità per usare un eufemismo". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, nel dibattito al Parlamento europeo sulla guerra
in Ucraina. "Se non aiutiamo militarmente l'Ucraina la pace che otterremo non sarà una pace, sarà una vittoria della Russia. Che per noi sarebbe una gravissima minaccia alla nostra sicurezza", ha spiegato. "La guerra non mi piace, come non piace
a nessuno di noi qui. Preferisco la pace. Quello che dobbiamo discutere è come si arriva alla pace. Dobbiamo continuare a sostenere militarmente l'Ucraina ancora più di quello che abbiamo fatto finora. Per ottenere la pace bisogna prima vincere la guerra. E allo stesso tempo dobbiamo fare più sforzi diplomatici per arrivare alla pace quanto prima", ha evidenziato il capo della diplomazia europea. 
- di Redazione Sky TG24

Ucraina, Borrell: a inizio guerra scorte militari Ue bassissime

"Avevamo dimenticato la guerra dal nostro orizzonte intellettuale, avevamo abbassato la guardia. E la prova di questo è il bassissimo livello delle nostre scorte militari e la scarsa capacità della nostra industria della difesa per rifornirle". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, nel dibattito al
Parlamento europeo sulla guerra in Ucraina. 
- di Redazione Sky TG24

Ucraina, Usa: sostegno a invio armi in calo

Si indebolisce il sostegno degli americani alle forniture di armi all'Ucraina da parte degli Stati Uniti: secondo un sondaggio dell'Associated Press-NORC Center for Public Affairs Research, il 48% degli intervistati si dichiara favorevole all'invio di armi, contro il 66% del  maggio scorso, cioè a meno di tre mesi dall'inizio della guerra. Il sondaggio, riporta il Guardian, indica inoltre che il 29% degli intervistati si oppone all'invio di armi mentre il 22% non si dichiara né favorevole né contrario. Gli americani sono divisi anche sull'invio di fondi governativi a Kiev, con il 37% che si dichiara favorevole, il 38% contrario e il 23% né favorevole né contrario. 
- di Redazione Sky TG24

Hollande: "Asse franco-tedesco non vuole escludere Italia, Putin grande bugiardo"

"È vero che, come ha ricordato Macron, le discussioni tra Francia, Germania e Ucraina non sono nuove, risalgono al formato Normandia, inaugurato quando io ero all’Eliseo. Perché l’Europa possa avanzare, perché l’Italia possa giocare tutto il suo ruolo, bisogna che prima Francia e Germania si mettano d’accordo. Poi, io sono favorevole a un’Europa della Difesa non a Ventisette ma tra pochi Paesi, tra i quali l’Italia. Non c’è una volontà di mettere l’Italia nell’angolo, l’asse franco-tedesco fa parte della storia europea: il Trattato dell’Eliseo tra Parigi e Berlino ha sessant’anni". A dichiararlo, in un'intervista al 'Corriere della Sera', è l'ex presidente francese François Hollande. Quanto a Putin, secondo Hollande il presidente russo "tende a dire menzogne, soprattutto se sono enormi. Con due obiettivi: il primo è instillare il dubbio nelle opinioni pubbliche; il secondo è allibire l’interlocutore, che resta stupefatto di fronte a un comportamento simile. Putin ha potuto dirmi nella notte di Minsk che non conosceva i separatisti ucraini, e chiamarli al telefono il giorno dopo. Oppure ha sostenuto che il gruppo Wagner fosse un’agenzia di sicurezza privata come ce ne sono tante in Europa".
- di Redazione Sky TG24

Kiev, collaboratori anche nella cerchia ristretta di Putin

I servizi ucraini hanno collaboratori anche nella cerchia ristretta del presidente russo Vladimir Putin: lo ha affermato al sito di notizie greco Iefimerida un funzionario dell'agenzia di intelligence di Kiev, Andriy Cherniak. "In guerra usiamo tutti i mezzi che la legge ci consente. Abbiamo trovato meccanismi di collaborazione anche con persone molto vicine a Putin. Queste sono persone al di sopra di ogni sospetto, conosciute come sostenitori della 'grande Russia'", rivela il funzionario. Rispondendo alla domanda sui motivi che spingono queste persone a cooperare con lo spionaggio ucraino, Cherniak spiega che "ci sono parecchie persone nella cerchia di Putin che non supportano la sua politica nei confronti dell'Ucraina. In breve, sono contro questa particolare guerra. Tuttavia, non c'è quasi nessuno che lo faccia perché nutre sentimenti amichevoli per l'Ucraina o perché detesta la guerra. Lo fanno tutti a proprio vantaggio, perché è nel loro interesse. Qualcuno per salvarsi la vita, qualcuno perché perde soldi. Dopo l'invasione dell'Ucraina, diverse persone hanno iniziato a perdere denaro e influenza molto rapidamente. Non è qualcosa che a loro piace". Ma queste persone sono in grado di rovesciare Putin?, gli viene chiesto: "Solo se Putin è abbastanza indebolito - risponde Cherniak -. In questo momento non sono pronti a intraprendere alcuna azione rivoluzionaria. Se perde il potere, lo distruggeranno". 
- di Redazione Sky TG24

Tajani: "L’Italia resta al fianco di Kievma per ora no a nuovi decreti"

"Noi vogliamo la pace in Ucraina. Ma a un anno dall’inizio di questa disastrosa guerra che ha provocato migliaia di morti sappiamo che la si può raggiungere solo continuando ad armare l’esercito di Kiev. L’Italia sta dalla parte del popolo ucraino e farà di tutto perché la soluzione finale non sia una resa sotto l’oppressore russo. Per essere chiari: il governo del quale sono ministro degli Esteri e vicepremier è saldamente ancorato all’Europa, agli Stati Uniti, all’Occidente". A dichiararlo, parlando con 'Repubblica', è il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "L’Italia - sottolinea ancora Tajani - non ha alcun ripensamento, lavora per la pace e per l’indipendenza dell’Ucraina, al fianco della Nato e dell’Europa. Questo non vuol dire che invieremo armi in grado di attaccare la Russia, non siamo certo contro il popolo russo, ma sosteniamo appieno Kiev e la sua resistenza". Tajani ricorda quindi che "il Parlamento ha autorizzato l’invio e abbiamo già varato il sesto decreto nelle scorse settimane. Io e il ministro Crosetto lo abbiamo illustrato in modo approfondito al Copasir. Ora stiamo lavorando con i francesi per inviare al più presto un sistema di difesa aerea (il Samp-T, ndr). Un nuovo decreto non è in preparazione. Ma in ogni caso Forza Italia lo voterebbe".
- di Redazione Sky TG24

Ucraina, sessione straordinaria Camere parlamento russo 22 febbraio

Le due Camere del parlamento russo si riuniranno separatamente il prossimo 22 febbraio in seduta straordinaria. Ad annunciarlo è Ria Novosti, citando il parlamentare e presidente di Commissione del Consiglio della Federazione, Vyacheslav Timchenko, secondo il quale le riunioni verteranno sull'adozione delle leggi di integrazione di quattro regioni all'interno della Federazione russa, un chiaro riferimento alle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson. Secondo una fonte citata dalla Ria, la Duma, o  Camera bassa, si riunirà in mattinata il 22, il Consiglio della Federazione inizierà i lavori alle 12. Il presidente russo Vladimir Putin terrà il suo discorso annuale all'Assemblea federale - le due camere riunite in seduta congiunta - il 21 febbraio. 
- di Redazione Sky TG24

Tajani: "A fianco di Kiev, per ora no nuovi decreti"

L'Italia vuole la pace, può essere raggiunta solo continuando ad armare Kiev. Fare di tutto perché la soluzione finale non sia una resa ai russi. Intervista a Repubblica del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Il governo, spiega, 'è saldamente ancorato all'Ue, agli Usa, all'Occidente'. Nessun ripensamento. Quanto alle parole di Berlusconi su Zelensky, la linea del partito 'non si è mai discostata da quella del Ppe e del Parlamento italiano'. E l'Italia 'non è l'anello debole della Nato'. Sulle armi: già varato il sesto decreto, una nuova misura 'non è in preparazione, ma in ogni caso Forza Italia lo voterebbe'.    
 
- di Redazione Sky TG24

Ucraina, commessa Usa di 522 mln per munizioni da 155 mm a Kiev

L'esercito Usa ha annunciato di aver assegnato 522 milioni di dollari in ordini a due società per la produzione di munizioni di artiglieria da 155 mm per l'Ucraina. Gli ordini, decisi ufficialmente il 30 gennaio, sono andati a Northrop Grumman Systems Corp e Global Military Products Inc, e arrivano sullo sfondo delle preoccupazioni che Kiev stia rapidamente esaurendo le scorte di proiettili di artiglieria forniti dagli Stati Uniti e da altri alleati. Le consegne delle nuove munizioni dovrebbero iniziare a marzo di quest'anno. Il contratto è finanziato dall'Iniziativa di assistenza alla sicurezza dell'Ucraina del Pentagono. 
- di Redazione Sky TG24

Rapporto Usa: 6mila minori in campi "rieducazione" russi

Almeno 6.000 bambini ucraini hanno frequentato i campi di "rieducazione" russi nell'ultimo anno, e diverse centinaia vi sono stati trattenuti per settimane o mesi
oltre la data prevista per il ritorno. La Russia ha anche accelerato l'adozione e l'affidamento di bambini provenienti dall'Ucraina in quello che potrebbe costituire un crimine di guerra. Lo rivela il rapporto dello Yale Humanitarian Research Lab, finanziato dal Dipartimento di Stato americano. Dal rapporto emerge che dall'inizio della guerra, quasi un anno fa, bambini di appena quattro mesi sono stati portati in 43
campi in tutta la Russia, anche in Crimea e in Siberia, per "un'educazione patriottica e militare a favore della Russia". In almeno due campi, la data di rientro dei bambini è stata ritardata di settimane, mentre in altri due campi il rientro di alcuni bambini è stato posticipato a tempo indeterminato. Secondo il rapporto, le autorità russe hanno cercato di fornire ai bambini un punto di vista favorevole a Mosca attraverso i programmi scolastici, le gite in luoghi patriottici e i discorsi dei veterani. I bambini sarebbero stati anche addestrati all'uso delle armi da fuoco, anche se Nathaniel Raymond, un ricercatore di Yale che ha supervisionato il rapporto, ha detto che non ci
sono prove che siano stati mandati a combattere.
- di Redazione Sky TG24

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