Pallone spia cinese, analista Usa a Sky TG24: "Mossa provocatoria"

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Commenta così Lyle Morris, senior analyst dell'Asia Society Policy Institute, in merito alla vicenda del pallone aerostatico che per alcuni gironi ha sorvolato i cieli statunitensi. "E' stato tremendamente dannoso per i rapporti bilaterali", aggiunge

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"E’ una mossa piuttosto provocatoria". Questo è il pensiero dell'analista statunitense Lyle Morris, senior analyst dell'Asia Society Policy Institute, che a Sky TG24 ha commentato la questione del pallone-spia cinese che ha sorvolato gli Stati Uniti per alcuni giorni e che, una volta raggiunto un luogo sicuro come l’Atlantico, è stato abbattuto su ordine del presidente Biden. "E penso - ha aggiunto Morris - che a questo punto sia irrilevante se la Cina abbia inviato il pallone intenzionalmente negli Usa, sul territorio Usa, o meno. Penso che il danno sia fatto, nel senso che gli Stati Uniti hanno ottenuto un posto in prima fila per vedere ciò che la Cina sta facendo per quanto riguarda la raccolta di informazioni, e anche ciò che è disposta a fare". Questa volta la tecnica è stata diversa. Come ha sottolineato l'analista, in questo caso il piano della Cina è stato visto a occhio nudo anche dai cittadini. "L’americano medio - ha spiegato - è stato in grado di vedere, o meglio ha avuto una visione abbastanza personale del programma di spionaggio cinese, essendo in grado di vederlo fisicamente nell’aria, dato che si è aggirato per diversi giorni, come sappiamo. Quindi penso che da una prospettiva pubblica e dal punto di vista dell’opinione pubblica sia tremendamente dannoso per le relazioni Usa-Cina, perché ha mostrato la portata del programma di spionaggio cinese e cosa sono disposti a fare per raccogliere informazioni dagli Stati Uniti".

Rapporti Cina-Usa danneggiati

Washington ha parlato di una "violazione inaccettabile" e Pechino ha espresso "forte insoddisfazione e protesta" per le azioni americane. La questione ora è capire come si evolverà la situazione tra i due Paesi e se la Cina chiederà la restituzione dei detriti. Lyle Morris afferma di sì: "Penso che la Cina lo chiederà indietro e la nostra risposta probabilmente sarà no, non lo restituiremo. Tuttavia, sarà un processo di lungo periodo. All’inizio - ha spiegato - lo raccoglieremo (il pallone-spia, ndr) e ci occuperemo della scientifica. La Cina probabilmente si arrabbierà per questo e ci darà del filo da torcere. Ci sarà una valutazione e un avanti e indietro tra le nostre istituzioni di sicurezza nazionale e il dipartimento di Stato per decidere se gli Stati Uniti potrebbero essere disposti a restituirlo alla Cina". E ha concluso: "Immagino che non lo faremo semplicemente per il valore di intelligence che ha per noi e per il fatto che si è mosso sul nostro spazio aereo e sul nostro territorio".

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