Cisgiordania, almeno nove palestinesi uccisi a Jenin

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Il raid è stato compiuto dall'esercito israeliano allo scopo di catturare un terrorista di spicco e "sventare un grave attentato"

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È di almeno nove palestinesi morti e una ventina di feriti il bilancio dell'attacco compiuto stamattina dall'esercito israeliano nella città di Jenin, in Cisgiordania.

Il raid, come rivelato dalle fonti israeliane, è stato compiuto per "catturare un terrorista di spicco", uno dei comandanti locali della Jihad islamica che stava "progettando un grave attentato, da realizzarsi nell'immediato". 

Lo scontro, che si è sviluppato nel campo profughi di Jenin, si sarebbe inasprito a seguito della risposta al fuoco da parte dei palestinesi, che avrebbero anche abbattuto un drone dell'esercito israeliano. Diverse fonti parlano di scontri ancora in corso, in una delle roccaforti dell'estremismo palestinese.

Il ministero della sanità di Ramallah ha annunciato un bilancio di otto palestinesi morti, tra cui ci sarebbe anche una donna anziana, oltre a diversi feriti. Secondo le fonti palestinesi, i soldati israeliani avrebbero anche lanciato gas lacrimogeni nel reparto pediatrico di un ospedale della città.

Il commento delle autorità palestinesi

Non si è fatto attendere il commento dell'attacco israeliano a Jenin da parte di Nabil Abu Rudeineh, il portavoce della presidenza palestinese. Abu Rudeineh ha definito quanto sta accadendo nel campo profughi "un massacro compiuto dal governo di occupazione israeliano" con la complicità della comunità internazionale che resta in "silenzio". 

Il portavoce palestinese citato dall'agenzia di stampa Wafa, ha aggiunto che "l'inazione ed il silenzio internazionale sono ciò che incoraggia il governo di occupazione a commettere massacri contro la nostra gente di fronte al mondo e a continuare la sua politica di escalation".

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