
Ancora cortei in piazza con lo slogan “No alla dittatura civico-militare-imprenditoriale”. I manifestanti chiedono le dimissioni del capo dello Stato, lo scioglimento del Parlamento ed una nuova Costituzione

La Confederazione generale dei lavoratori del Perù (Cgtp) ha indetto per oggi una nuova “marcia nazionale” a Lima
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Lo slogan resta “No alla dittatura civico-militare-imprenditoriale”, nell'ambito del quinto giorno dello sciopero indetto il 19 gennaio scorso
Perù continuano le proteste: cosa sta succedendo
Gruppi di manifestanti sono partiti verso la capitale da diverse regioni fra cui Cajamarca, Apurímac, Lambayeque, Puno e Cusco

Da parte sua il ministro Vicente Romero ha ammesso che le proteste sono destinate a continuare nei prossimi giorni, sottolineando che coloro che scendono in piazza "sono un gruppo minoritario manovrato da leader che non mostrano il loro volto"

Le manifestazioni sono nate dalla destituzione dell'ex presidente Castillo ma sono legate a una profonda crisi politica e sociale

Negli ultimi anni in Perù si è diffuso un grande malcontento nei confronti dei governi: a causa di una crisi politica prolungata, della corruzione molto presente tra i politici e i funzionari pubblici, ma anche a causa della crescente disoccupazione e delle disuguaglianze tra la popolazione
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