Proteste Perù, chiusa Machu Picchu: centinaia di turisti bloccati, anche italiani

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La Farnesina in serata ha riferito che i connazionali ora "stanno rientrando verso Cuzco". Le persone che erano impossibilitate a lasciare la zona erano oltre 400, di cui oltre 300 sono stranieri. A causa delle proteste che da giorni infiammano il Paese, il ministero della Cultura peruviano ha annunciato  la chiusura tempo indeterminato del popolare sito turistico e la sospensione dei treni 

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Interrotto nuovamente in Perù, a causa delle proteste in corso in tutto il Paese dopo la destituzione del Presidente Pedro Castillo il mese scorso, il collegamento ferroviario Urubamba-Ollantaytambo-Machu Picchu diretto al sito archeologico Inca. Il luogo è quindi stato chiuso ai visitatori, ha reso noto il ministero della Cultura. Centinaia di turisti, oltre 400 secondo alcune fonti giornalistiche, sono rimasti bloccati nella cittadina più vicina al sito inca. Tra questi c'erano 300 stranieri tra cui un numero ancora imprecisato di italiani che avevano passato nel luogo la notte dopo aver visitato la cittadella. La Farnesina ha riferito in serata che i nostri connazionali "sono già su un treno, che li porterà a degli autobus con i quali arriveranno a Cuzco".

"Chiusura per garantire la sicurezza dei visitatori"

"La chiusura del percorso dei siti Inca e della cittadella di Machu Picchu è stata ordinata a causa della situazione sociale per garantire la sicurezza dei visitatori", si legge in un comunicato del ministero. Il collegamento ferroviario è stato sospeso dopo che manifestanti hanno divelto alcuni tratti della ferrovia. Nel corso del mese e mezzo di proteste che hanno avvolto il Perù in una forte tensione, la regione di Cusco e in particolare la zona di Machu Picchu, conosciuta nel mondo, è stata al centro di proteste, con ripetute interruzioni dei collegamenti ferroviari verso la cittadella. 

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Machu Picchu chiusa anche lo scorso dicembre

Già il 14 dicembre scorso, centinaia di turisti erano stati bloccati nella regione dai blocchi stradali organizzati dai manifestanti, fra cui quattro ragazze italiane che, grazie all'intervento dell'ambasciata d'Italia sono prima state portate in una locanda e poi trasferite all'aeroporto internazionale di Cusco. Per quanto riguarda i disagi odierni, si è appreso che il gruppo ha pernottato in un albergo ed ora è in contatto con la Farnesina in attesa che le squadre di operai della concessionaria Ferrocarril Transandino riparino i binari danneggiati nella tratta Urubamba-Ollantaytambo-Machu Picchu. Fra i turisti italiani bloccati ci sarebbero due o tre persone che lavorano nel settore dei media.

 

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