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Ucraina, ex comandante del gruppo Wagner ha chiesto asilo in Norvegia

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Il ventiseienne Andrey Medvedev, disertore del gruppo di Prigozhin, ha raccontato di esecuzioni da parte dei mercenari russi a danno sia di ucraini sia di chi si rifiutava di combattere

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Il ventiseienne Andrey Medvedev, ex comandante del gruppo di mercenari russi Wagner, impegnati nella guerra in Ucraina, ha chiesto asilo alla Norvegia. Il soldato, che aveva iniziato una collaborazione di quattro mesi con il battaglione lo scorso luglio, vedendosi rinnovato il contratto senza il suo consenso, si era recato a San Pietroburgo per consegnare il proprio distintivo, diventando di fatto disertore.

L'appartenenza di Medvedev alla Wagner è stata confermata dallo stesso comandante Yevgeny Prigozhin, che ha definito il ventiseienne, nel frattempo fuggito in Norvegia e arrestato nella notte tra il 12 e il 13 gennaio, un uomo "molto pericoloso".

 

Le parole dell'ex mercenario

Presentata la richiesta di asilo, Medvedev è stato condotto ad Oslo, dove è stato interrogato. Nella circostanza, l'ex comandante ha rivelato una serie di nuovi dettagli sul battaglione di cui ha fatto parte fino a dicembre. Oltre a tutti i crimini condotti contro gli ucraini, infatti, Medvedev ha dichiarato di aver assistito anche a molte esecuzioni nei confronti degli stessi mercenari russi che, rifiutandosi di combattere, sono stati giudicati colpevoli di tradimento o diserzione. 

Il russo, di origine norvegese, ha anche affermato di essere in possesso di un documento video che immortalerebbe l'uccisione di due mercenari russi ad Alchevsk, in Lugansk, per mano di un reparto speciale della Wagner di nome MED. Andrey racconta inoltre di essere a conoscenza di un plotone nel quale sono sopravvissuti solo tre mercenari su trenta.

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