Nigeria, prete bruciato vivo. In Congo bomba dell'Isis esplode in una chiesa: 10 morti

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Immagine d'archivio Getty

Episodi di violenza contro la chiesa cattolica, e non solo, in Africa. In Nigeria un gruppo di banditi ha attaccato la residenza parrocchiale della chiesa cattolica di San Pietro e Paolo, a Kafin-Koro, uccidendo padre Isaac Achi e ferendo un altro religioso. In Congo, è di almeno 10 morti e 39 feriti il bilancio di un ordigno esploso in una chiesa. Il ramo dell'Isis in Africa centrale, l’Iscap, ha rivendicato il gesto. Tajani: "Nominerò inviato speciale per tutelare cristiani"

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Episodi di violenza contro la chiesa cattolica, e non solo, in Nigeria e Congo. Nel primo Paese, un gruppo di banditi ha attaccato la residenza parrocchiale della chiesa cattolica di San Pietro e Paolo, a Kafin-Koro, nella regione di Paikoro, uccidendo padre Isaac Achi e ferendo alle spalle padre Collins, mentre tentava di scappare. Mentre in Congo, è di almeno 10 morti e 39 feriti il bilancio di una bomba esplosa in una chiesa. Il ramo dell'Isis in Africa centrale, l’Iscap, ha rivendicato l'attacco. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani annuncia: "Nominerò un inviato speciale per tutelare i cristiani nel mondo"

Prete bruciato vivo in Nigeria

In Nigeria, all'accorrere delle forze di sicurezza - riferisce il sito della Santa Sede, Vatican News -, gli aggressori hanno lasciato la residenza parrocchiale dandola alle fiamme e provocando così la morte di padre Achi. In sostanza il prete è rimasto bruciato vivo. Confermando il violento e tragico attacco, avvenuto intorno alle 3 del mattino, il responsabile delle relazioni pubbliche della polizia nello Stato, Wasiu Abiodun, ha dichiarato che "i banditi hanno tentato di entrare nella residenza, ma non ci sono riusciti, e hanno dato fuoco alla casa, mentre il reverendo padre è morto carbonizzato". Le squadre tattiche della polizia di Kafin-Koro, ha riferito Abiodun, "sono state immediatamente inviate sul posto, ma i teppisti sono fuggiti prima del loro arrivo". Il corpo senza vita di padre Isaac è stato recuperato, "mentre padre Collins è stato portato in ospedale per essere curato". Il commissario di Polizia del Comando dello Stato, Ogundele Ayodeji, ha inviato una squadra di rinforzo nella zona "e sono in corso gli sforzi per arrestare gli assalitori, mentre sono iniziate le indagini sul tragico attacco".

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Tajani: "Contro prete attacco codardo e disumano"

L'aggressione è stata condannata da Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, che ha parlato di "un attacco codardo e disumano". Tajani ha poi espresso le sue condoglianze ai fedeli, "apprezzando la pronta risposta delle forze dell'ordine. Auspico che le istituzioni consegnino quanto prima i responsabili alla giustizia, affrontino le cause profonde di questo gesto criminale e rafforzino le misure per la protezione dei cristiani nigeriani". Quindi, ha lanciato un appello "a tutti i governi a proteggere le minoranze cristiane" e ha ricordato che "presto" nominerà un inviato speciale per tutelare i diritti dei cristiani nel mondo.

In Congo bomba in una chiesa, l'Isis rivendica

Intanto, l'esercito della Repubblica Democratica del Congo (Rdc) ha dichiarato che un ordigno è esploso in una chiesa nella provincia del Nord Kivu e ha provocato almeno 10 morti e 39 feriti. Il portavoce militare Antony Mualushayi ha affermato che "l'atto terroristico" è avvenuto in una chiesa pentecostale nella città di Kasindi, nel Nord Kivu, che si trova al confine con il vicino Uganda. A seguito dell'esplosione, ha aggiunto, un cittadino keniota è stato arrestato ma non è chiaro se sia lui l'autore. Alcune ore dopo è arrivata la rivendicazione da parte dell'Iscap. I jihadisti hanno riferito di aver piazzato e fatto esplodere un ordigno, provocando "decine" di morti e feriti tra i "cristiani", e hanno minacciato ulteriori attacchi. La Repubblica Democratica del Congo è il Paese che sarà visitato dal prossimo 31 gennaio, prima di recarsi in Sud Sudan, da papa Francesco, che però nel nuovo programma del viaggio non ha più inserito la tappa a Goma, capoluogo del Nord Kivu, proprio a causa dell'avanzare della guerriglia.

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