Papa Francesco: "A inizio anno preghiamo per chi è colpito dalla guerra"

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Durante l'omelia della messa di inizio anno nella Basilica di San Pietro, nella solennità di Maria Santissima Madre di Dio e Giornata Mondiale della Pace, il Pontefice ha pregato “per tanti fratelli e sorelle colpiti dalla guerra in tante parti del mondo, che vivono questi giorni di festa al buio e al freddo, nella miseria e nella paura, immersi nella violenza e nell'indifferenza”

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"Noi, all'inizio di quest'anno, abbiamo bisogno di speranza come la terra della pioggia", ha detto papa Francesco nella messa di inizio anno nella Basilica di San Pietro. "Preghiamo la Madre in modo speciale per i figli che soffrono e non hanno più la forza di pregare, per tanti fratelli e sorelle colpiti dalla guerra in tante parti del mondo, che vivono questi giorni di festa al buio e al freddo, nella miseria e nella paura, immersi nella violenza e nell'indifferenza - ha esortato il Pontefice - Per quanti non hanno pace acclamiamo Maria, la donna che ha portato al mondo il Principe della pace". "L'anno, che si apre nel segno della Madre di Dio e nostra, ci dice che la chiave della speranza è Maria, e l'antifona della speranza è l'invocazione Santa Madre di Dio", ha sottolineato il Pontefice nell'omelia della messa nella solennità di Maria Santissima Madre di Dio e Giornata Mondiale della Pace.

All'Angelus: "Responsabilità e compassione davanti a tragedia guerra"

"Celebrando oggi la Giornata Mondiale della Pace, riprendiamo consapevolezza della responsabilità che ci è affidata per costruire il futuro - ha detto il Papa all'Angelus -: davanti alle crisi personali e sociali che viviamo, davanti alla tragedia della guerra, 'siamo chiamati a far fronte alle sfide del nostro mondo con responsabilità e compassione' (Messaggio per la LVI Giornata Mondiale della Pace, 5)". "E possiamo farlo se ci prendiamo cura gli uni degli altri e se, tutti insieme, ci prendiamo cura della nostra casa comune", ha detto aggiungendo: "Nel mondo intero e in tutti i popoli sale il grido 'no alla guerra', 'no al riarmo'. Le risorse vadano allo sviluppo: salute, alimentazione, educazione, lavoro". 

Papa affida a Maria pontefice emerito Benedetto XVI

"E oggi affidiamo alla Madre Santissima l'amato Papa emerito Benedetto XVI, perché lo accompagni nel suo passaggio da questo mondo a Dio", ha detto papa Francesco, aggiungendo questo passaggio su papa Ratzinger.

"Fratelli, sorelle, per accogliere Dio e la sua pace non si può stare fermi e comodi aspettando che le cose migliorino. Bisogna alzarsi, cogliere le occasioni di grazia, andare, rischiare. Bisogna rischiare", ha proseguito il Santo Padre. "Oggi, all'inizio dell'anno - ha detto -, anziché stare a pensare e sperare che le cose cambino, ci farebbe bene chiederci: 'Io, quest'anno, dove voglio andare? Verso chi vado a fare del bene?'". "Tanti, nella Chiesa e nella società, aspettano il bene che tu e solo tu puoi dare, il tuo servizio - ha sottolineato il Pontefice -. E, di fronte alla pigrizia che anestetizza e all'indifferenza che paralizza, di fronte al rischio di limitarci a rimanere seduti davanti a uno schermo con le mani su una tastiera, i pastori oggi ci provocano ad andare, a smuoverci per quel che succede nel mondo, a sporcarci le mani per fare del bene, a rinunciare a tante abitudini e comodità per aprirci alle novità di Dio, che si trovano nell'umiltà del servizio, nel coraggio di prendersi cura". "Fratelli e sorelle, imitiamo i pastori: andiamo!", ha aggiunto.

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“Apriamo gli occhi su Dio e gli altri”

"All'inizio dell'anno, tra le tante novità che si vorrebbero sperimentare e le molte cose che si vorrebbero fare, dedichiamo del tempo a 'vedere', cioè ad aprire gli occhi e a tenerli aperti di fronte a quel che conta: a Dio e agli altri", ha detto il Papa. "Quante volte, presi dalla fretta, non abbiamo neanche il tempo di sostare un minuto in compagnia del Signore per ascoltare la sua Parola, per pregare, per adorare, per lodare…", ha osservato. "La stessa cosa avviene nei riguardi degli altri: presi dalla fretta o dal protagonismo, non c'è tempo per ascoltare la moglie, il marito, per parlare con i figli, per chiedere loro come vanno dentro, non solo come vanno gli studi e la salute". "E quanto bene fa mettersi in ascolto degli anziani, del nonno e della nonna, per guardare la profondità della vita e riscoprire le radici - ha aggiunto -. Chiediamoci dunque se siamo capaci di vedere chi ci vive accanto, chi abita il nostro palazzo, chi incontriamo ogni giorno nelle strade". "Fratelli, sorelle, imitiamo i pastori: impariamo a vedere! A capire col cuore vedendo", ha concluso il Papa.

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