Papa Francesco ricorda Ratzinger: “Commossi e grati per aver avuto Benedetto XVI”

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Nel corso del Te Deum, il Pontefice ha reso omaggio al suo predecessore, morto oggi a 95 anni. Bergoglio ha osservato: "Con commozione ricordiamo la sua persona così nobile, così gentile. E sentiamo nel cuore tanta gratitudine: a Dio per averlo donato alla Chiesa e al mondo; gratitudine a lui, per tutto il bene che ha compiuto, e soprattutto per la sua testimonianza di fede e di preghiera, specialmente in questi ultimi anni di vita ritirata”

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Papa Francesco ha reso omaggio al suo predecessore, Benedetto XVI, morto stamattina a 95 anni (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LA FOTOSTORIA). Bergoglio, parlando della gentilezza nel corso del Te Deum, osserva: "In questo momento, il pensiero va spontaneamente al carissimo Papa emerito Benedetto XVI, che questa mattina ci ha lasciato. Con commozione ricordiamo la sua persona così nobile, così gentile. E sentiamo nel cuore tanta gratitudine: gratitudine a Dio per averlo donato alla Chiesa e al mondo; gratitudine a lui, per tutto il bene che ha compiuto, e soprattutto per la sua testimonianza di fede e di preghiera, specialmente in questi ultimi anni di vita ritirata”. "Solo Dio - dice Bergoglio - conosce il valore e la forza della sua intercessione, dei suoi sacrifici offerti per il bene della Chiesa. Questa sera vorrei riproporre la gentilezza anche come virtù civica, pensando in particolare alla nostra diocesi di Roma” (TUTTI I VIDEO - LO SPECIALE).

Il discorso di Francesco

"La gentilezza è un fattore importante della cultura del dialogo, e il dialogo è indispensabile per vivere in pace, da fratelli, che non sempre vanno d'accordo - è normale - ma che però si parlano, si ascoltano e cercano di comprendersi e di venirsi incontro. Pensiamo solo a "che cosa sarebbe il mondo senza il dialogo paziente di tante persone generose che hanno tenuto unite famiglie e comunità", ha detto ancora Bergoglio, "Il dialogo perseverante e coraggioso non fa notizia come gli scontri e i conflitti, eppure aiuta discretamente il mondo a vivere meglio". Ebbene, la gentilezza fa parte del dialogo. Non è solo questione di "galateo"; non è questione di "etichetta", di forme galanti No, non è questo che intendiamo qui parlando di gentilezza. Si tratta invece di una virtù da recuperare e da esercitare ogni giorno, per andare controcorrente e umanizzare le nostre società”. Oggi "i danni dell'individualismo consumista sono sotto gli occhi di tutti. E il danno più grave è che gli altri, le persone che ci circondano, vengono percepite come ostacoli alla nostra tranquillità, alla nostra comodità. Gli altri ci "scomodano", ci disturbano, ci tolgono tempo e risorse per fare quello che ci piace. La società individualistica e consumistica tende ad essere aggressiva, perché gli altri sono dei concorrenti con cui competere".

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La gentilezza come antidoto

"La gentilezza è un antidoto contro alcune patologie delle nostre società: contro la crudeltà, che purtroppo si può insinuare come un veleno nel cuore e intossicare le relazioni; contro l'ansietà e la frenesia distratta che ci fanno concentrare su noi stessi e ci chiudono agli altri. Queste "malattie" della nostra vita quotidiana ci rendono aggressivi", ha proseguito. "Però, grazie a Dio, ci sono ancora persone gentili, che sanno mettere da parte le proprie preoccupazioni per prestare attenzione agli altri, per regalare un sorriso, una parola di incoraggiamento, per ascoltare qualcuno che ha bisogno di confidarsi, di sfogarsi".

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