Joseph Aloisius Ratzinger era nato il 16 aprile 1927 a Marktl am Inn, in Baviera. Figlio di un gendarme e di una cuoca, era il terzo e ultimo di tre fratelli. Nella sua vita oltre alla Teologia ha coltivato le passioni per la musica e i gatti
Si è spento oggi, 31 dicembre, Papa emerito Benedetto XVI, all’età di 95 anni (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA). È stato il 265esimo Papa della Chiesa cattolica, dal 19 aprile 2005 al 28 febbraio 2013. All’anagrafe Joseph Aloisius Ratzinger, era nato il 16 aprile 1927 a Marktl am Inn, nella regione tedesca della Baviera, a pochi chilometri dal confine con l’Austria. Molto si sa dei suoi otto anni a capo del Vaticano e del percorso che lo portò a essere eletto Papa. Meno si conosce invece della sua vita precedente e delle sue passioni private, dalle difficoltà della sua famiglia durante gli anni del nazismo alla sua propensione per la musica classica (LA FOTOSTORIA - TUTTI I VIDEO - LO SPECIALE).
La famiglia: un gendarme, una cuoca, un direttore di coro e un politico
Ratzinger era figlio di un comandante di gendarmeria e di una cuoca, Joseph Ratzinger Senior e Maria Rieger. Fu il terzo di tre fratelli. La prima a nascere fu Maria Ratzinger. Il secondo fu Georg, che - come Joseph - intraprese la carriera ecclesiastica (fu presbitero), portando avanti però anche la passione per la musica e lavorando come direttore di coro. Il prozio, chiamato anche lui Georg, si dedicò invece alla carriera politica. Fu eletto al Reichstag per la prima volta nel 1877, dopo essere già stato membro del Landstag bavarese.
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Il nazismo e il cugino di Ratzinger affetto dalla sindrome di Down
Giovanissimo, Ratzinger conobbe subito le atrocità del nazismo, non tanto sul campo di guerra quanto nella vita di tutti i giorni. Come racconta John Allen, biografo del Papa Emerito, nella famiglia Ratzinger c’era un ragazzino affetto dalla sindrome di Down. Era il cugino di Joseph. Nel 1941 fu portato via di casa dalle forze naziste per prendere parte alla “terapia” che veniva riservata a chi era nato con un cromosoma in più. Solo pochi mesi dopo l’allontanamento, a casa Ratzinger arrivò la notizia della sua morte.
I funerali di Giovanni Paolo II
Nelle vesti di decano del Sacro Collegio, Ratzinger presiedette i funerali di Giovanni Paolo, l'8 aprile 2005, quando ancora non si sapeva che sarebbe stato il suo successore. L'elezione avenne durante il secondo giorno del Conclave 2005, il 19 aprile.
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La musica classica
Come il fratello Georg, anche Joseph coltivò per tutta la vita la passione per la musica, soprattutto quella classica. Il suo compositore preferito fu Mozart. Nel 2009 registrò un album di musica classica contemporanea, Alma Mater, dove canta e recita preghiere per la Vergine Maria sulle note della Royal Philharmonic Orchestra, insieme alle voci dell’Accademica Filarmonica Romana.
La passione per i gatti
Oltre alla musica, un’altra passione di Ratzinger era quella per i gatti, come raccontano molti suoi biografi. Nel 2007 fu pubblicato il libro Joseph and Chico: A Cat Recounts the Life of Pope Benedict XVI, in cui la vita del Papa Emerito viene raccontata attraverso gli occhi del suo gatto, Chico.
Un Papa poliglotta e viaggiatore
Una delle caratteristiche più apprezzate di Ratzinger durante il suo Pontificato è stata la sua abilità nel parlare diverse lingue: tedesco, inglese, italiano, francese, spagnolo, latino e portoghese. Quando sorprese tutti e annunciò la sua rinuncia al ministero di vescovo di Roma, l’11 febbraio 2013, per farlo scelse proprio il latino. Il Pontificato di Benedetto XVI è stato segnato anche da numerosi viaggi, con cui ha toccato tutti i Continenti: Germania, Polonia, Spagna, Turchia, Francia, Austria, Repubblica Ceca, Cipro, Malta, Portogallo, Croazia, San Marino, Regno Unito, Brasile, Messico, Cuba, Stati Uniti, Australia, Camerun, Angola, Benin, Libano, Israele e Giordania.
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L’ottavo Papa a rinunciare alla carica
Ratzinger, prete dal 1951, è stato il 265esimo Papa della Chiesa cattolica. Oltre a lui, soltanto altri sette Pontefici rinunciarono alla carica: Clemente I, Ponziano, Silverio, Benedetto IX, Gregorio VI, Celestino V e Gregorio XII.
Le tesi in Teologia e gli anni come insegnante
Per diventare prete, Ratzinger scelse di discutere una tesi in Teologia dedicata a Sant’Agostino. Per l’abilitazione all’insegnamento universitario lavorò invece a una dissertazione su San Bonaventura. Fu un testo controverso: il suo correlatore, Michael Schmaus, lo accusò di un “pericoloso modernismo”, perché troppo vicino alla soggettivizzazione del concetto di rivelazione. Così, dovette modificare la tesi. La sua carriera accademica inizia nel 1957 all’Università di Monaco. Poi passò a Frisinga, a Bonn, a Münster, a Tubinga e a Ratisbona.
Benedetto XVI e i social
Nel 2012, Papa Ratzinger decise di sbarcare su Twitter, con l’account @Pontifex, poi recuperato anche dal suo successore, Papa Bergoglio. Fu il primo Pontefice a usare un social media.
Lo stemma papale
Da secoli i Papi scelgono da soli il loro stemma. Quello di Ratzinger era composto dagli stessi simboli che aveva usato prima da vescovo e poi da cardinale. Il campo centrale era occupato da una conchiglia, simbolo dei pellegrini. Sulla destra, un orso che trasporta un fardello, simbolo dell’arcidiocesi di Frisinga che richiama la leggenda di san Corbiniano, vescovo il cui cavallo fu ucciso da un orso. Sulla sinistra la testa di un moro, anche questo simbolo dell’arcidiocesi di Frisinga. Come in ogni stemma c’era poi lo scudo, con dietro due chiavi incrociate (a simboleggiare san Pietro). In basso, l’immagine del pallio, segno della collegialità e dell’unità tra il Papa e la Chiesa. È la priva volta che un pallio compare nello stemma.